Noah

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In due settimane ero riuscito a conciliare l'università, mia figlia, e i momenti di svago. Un giorno si e un giorno no andavo a prendere Audree dall'asilo, la tenevo con me un paio d'ore, e per cena la riportavo a casa. I giorni nei quali non la andavo a prendere, Celeste me la portava per cena, in modo che la vedessi tutti i giorni, lasciando libera anche lei di uscire, anche se alle 10 pm veniva a riprenderla o gliela riportavo.

Con Audree andava tutto alla grande: era una bambina espansiva e dolce, amava giocare, e raccontarmi tutto ciò che le passava per la testa, migliorando così anche il suo inglese.
Con Celeste invece, era una tragedia: dalla sera in cui ero stato a cena a casa loro, aveva iniziato a trattarmi con freddezza e condiscendenza, limitando le conversazioni a ciò che riguardava unicamente la bambina, facendomi capire che il nostro rapporto non avrebbe avuto una seconda possibilità.

Onestamente, non sapevo nemmeno io cosa volevo; perchè era vero che l'avevo amata tanto, ma in quattro anni le persone cambiano, e non ero sicuro che la giovane donna che era, fosse la stessa della quale mi ero innamorato tempo prima. Inoltre, ero restio a mettermi di nuovo in gioco, dimostrandomi vulnerabile: perchè con Celeste era così, o le aprivi testa e cuore, o potevi evitare di perdere del tempo, perchè non le interessavano i rapporti superficiali. Era giusto, ma non ero sicuro che fosse ciò che volevo.

Dovevo concentrarmi su mia figlia, anche se sua madre era tutt'altro che lontana dai miei pensieri.

Passai la giornata all'università, poi mi fermai a casa a studiare due orette, in attesa di Audree, visto che quella sera sarebbe stata a cena da me. Feci due chiacchiere con C.J prima che uscisse, e mentre stavo chiudendo la porta alle sue spalle, arrivò Celeste, con la bimba in braccio.

-"Ciao Celeste! Ciao piccola!" disse C.J.

-"Ciao.." rispose Celeste.

-"Ciao zio!" disse Audree.

-"Zio?" chiese Celeste intereogativa.

-"Si! Zio C.J! Come zio Ale!" rispose Audree.

-"Ok.."

-"Ciao ragazze! Entrate pure.."

-"No non mi fermo, torno alle 10!" disse Celeste baciando la bambina.

-"Esci?" le chiesi notando solo in quel momento quanto fosse bella ed elegante.

-"Si.."

-"E dove vai?"

-"In un locale a Soho.. A dopo!" disse scappando via.

Era sempre vestita in maniera impeccabile, ma quando usciva la sera, anche anni addietro, era sempre particolarmente elegante. Quella sera poi, era bellissima: indossava un tubino nero, con una giacca elegante bianca, pochette nera a righe bianche, e sandali con il tacco neri; aveva raccolto i capelli in una coda alta, e si era truccata più del solito, mettendo anche il rossetto.
Mi sentii mancare al pensiero che qualcun'altro avrebbe goduto della sua compagnia, e della sua bellezza. Un moto di gelosia mi salì impetuoso, e mi venne voglia di rincorrerla, ma mi bloccai: non ero nessuno per dirle di non uscire con altri.

Chiusi la porta e sorrisi, pensando alla serata che mi aspettava con Audree. Il tempo volò, e alle 9:00 pm crollò addormentata sul divano. La coprii, poi andai in cucina con C.J e Emily.

-"Sembra un angelo.." disse Emily guardando Audree.

-"Si.. È uguale a voi due.." disse C.J.

-"No.. Somiglia più a Noah.." disse Emily stizzita.

-"Boh non saprei.." dissi per spezzare la tensione creatasi improvvisamente.

-"Sarà.. Io vado un attimo di là!" disse C.J lasciandoci soli.

The second chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora