Celeste

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Mi misi a letto serena. Avevo una bella casa, frequentavo l'università che avevo sempre sognato, ero accanto alla mia famiglia, la mia bambina era sana come un pesce, e avevo persino ritrovato l'amore. Forse era presto per usare la parola amore, ma era quello che sentivo.
Noah era cambiato tanto; non era più il ragazzo spensierato che saltava le lezioni, e combinava guai, anzi, era uno studente modello, che addirittura restava in biblioteca a studiare.

Lo conoscevo troppo bene per non capire che c'era qualcosa che mi nascondeva. Non riuscivo a decifrare la tristezza nel suo sguardo, ma volente o nolente, l'avrei scoperto.
La scelta di medicina poi: era sempre stato il mio sogno, non il suo. Lui voleva fare l'architetto, e non ero così stupida da credere che l'avesse fatto per me. Ci doveva essere un altro motivo, ben più importante.

Mi addormentai con queste idee in testa, e fu presto mattina. Stranamente, fu Audree a svegliarmi.

-"Mammina!"

-"Mmm.. Dimmi amore.."

-"Svegliati!"

-"Arrivo arrivo! Ma che c'è?"

-"Suona la porta!"

Non ebbi la forza di correggerla, quindi mi alzai e andai ad aprire il portone. Era mio fratello.

-"Che vuoi?" gli chiesi brusca quando entrò in casa.

-"Mi hanno dato la giornata libera! Volevo passarla con voi!" mi disse felice abbracciandomi.

-"Uhh.. Ok.." dissi buttandomi sul divano.

-"Evviva!" disse eccitata Audree.

Senza pensare al fatto che fosse venerdì, e che entrambe dovevamo andare a scuola, tornai a letto, e lasciai Ale in balia di Audree.
Mi risvegliai dopo qualche ora, a causa della fame: il mio stomaco mi mandava segnali inconfondibili. Avevo bisogno di cibo, come i cavernicoli.
Mi alzai a fatica, e andai a cercare qualcosa di commestibile, poi mi ricordai del dolce che aveva portato Noah, e che non avevamo finito.
Ne ingurgitai un paio di bocconi assieme a un bicchiere di latte, e andai in salotto.

Per poco non mi andò tutto di traverso: c'erano giochi e colori ovunque. Mio fratello giaceva sorridente a terra, con Audree sopra che gli pitturava la faccia. Guardai disgustata i miei divani bianchi, che improvvisamente erano diventati dei quadri astratti.

-"Disturbo per caso?" chiesi arrabbiata.

-"No no!" disse mio fratello.

-"Mi fa piacere.. Visto che dovresti essere tu l'adulto tra i due, mi spieghi cos'è successo al mio salotto?"

-"Beh ecco.. Forse il gioco mi è sfuggito di mano!" disse ridendo.

-"Bello zio!" disse Audree rimirando il pasticcio che aveva fatto addosso ad Ale.

-"Una meraviglia.." dissi ironica.

-"Guarda che dopo puliamo!" disse Ale.

-"Si puliamo!" ripeté Audree.

-"Immagino.." dissi dirigendomi in bagno.

-"C! Fermati!" mi chiamò indietro mio fratello.

-"Dimmi!" dissi scocciata.

-"Il tuo telefono ha squillato 20 volte!"

-"E rispondere no?"

-"Ero impegnato!" disse fissando mia figlia.

Presi il cellulare, e vidi un totale di chiamate e messaggi di Noah. Non persi tempo a leggerli, e lo chiamai. Partì la segreteria, e gli lasciai un messaggio.

The second chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora