Noah

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Era passata una settimana da quel weekend, e io e Celeste, avevamo trovato una sorta di equilibrio. Ero più sereno: avevo passato l'esame che mi preoccupava, e finalmente Audree aveva il mio cognome. Quelle erano le cose basilari. Il fatto poi, che con Celeste procedesse bene, era un fattore aggiunto.

Ce la stavamo prendendo con calma, ma poterla riabbracciare, e baciare quando mi pareva e piaceva, era una cosa insostituibile. Mi ritrovavo spesso a chiedermi come avevo potuto seppellire il suo ricordo per quattro anni. Ero stato proprio un deficiente. Ma la fortuna era dalla mia parte: mi era stata data una seconda possibilità, e ora che c'era la nostra meravigliosa bambina di mezzo, era una cosa ancora più preziosa.

Tutto a un tratto, l'idea di sistemarmi e avere una famiglia mia, non mi dispiaceva più così tanto, anzi, mi piaceva proprio. Sentivo il bisogno di proteggere Celeste da tutto ciò che aveva passato da sola, sentivo il bisogno di darle certezze e punti fermi, ma soprattutto, volevo dare a nostra figlia, tutto l'affetto che a me era mancato nella mia.

In quel momento poi, odiavo i miei genitori. Prima di allora, non avevo mai odiato nessuno, se non Celeste quando credevo fosse partita, lasciandomi; ma il sentimento che provavo ora per i miei genitori, era qualcosa di insanabile. Come avevano potuto nascondermi la lettera della mia ragazza, e il fatto che avessi avuto una bambina, mi era del tutto inspiegabile, e non li avrei mai perdonati per avermi tolto la gravidanza di Celeste, e tre anni di vita di Audree.

Era brutto da dire, perchè l'odio non è mai una soluzione, ma era il mio pensiero fisso da tempo.

-"Noah?" mi chiamò C.J dal salotto, togliendomi dai miei pensieri.

-"Arrivo!" dissi mentre finivo di preparare la borsa.

Lo raggiunsi, e gli chiesi che cosa volesse.

-"Nulla.. Che fai nel weekend?"

-"Celeste mi ha invitato ad andare con lei dai suoi, e ho accettato.."

-"Wow.. In appena due mesi, avete proprio fatto dei passi avanti.. Torno a casa anch'io, quindi se vuoi dopo cena possiamo vederci! Dormi da lei o da me?"

-"Credo da lei. Ti dico qualcosa più tardi comunque.." gli dissi abbracciandolo velocemente.

-"Ok bro! Emily sai dov'e?"

-"No.. È un po' che non la incrocio!" dissi dalla mia camera, mentre recuperavo il borsone.

-"Idem.. Quella ragazza è proprio strana.."

-"Confermo! Ma affari suoi! Scappo ora! Ci sentiamo dopo!" dissi uscendo, e chiudendomi la porta alle spalle.

Ero felice di passare un weekend con le mie donne, e in più, avrei passato del tempo con una vera famiglia. Non vedevo l'ora.

Presi la tracolla, vi infilai dentro un paio di quaderni, e andai in biblioteca: avevo due ore prima di dover andare a prendere Audree, e avevo promesso a Celeste che l'avrei aiutata per il suo primo esame. Uscii, presi la metro, e in venti minuti mi trovai davanti all'università. Mi diressi in biblioteca e trovai Celeste seduta sui gradini ad aspettarmi.

-"Ciao!" mi disse mentre le tendevo la mano per aiutarla ad alzarsi.

-"Ciao bellissima!" le risposi attirandola tra le mie braccia, e posandole un casto bacio sulle labbra.

Mi ci sarei volentieri soffermato, ma con suo padre nei paraggi, non mi sembrava il caso. Le strinsi la mano tra la mia, ed entrammo, scegliendo un posto lontano da tutti: così le nostre voci non avrebbero disturbato nessuno.

Era un esame abbastanza semplice, ma Celeste giustamente voleva prendere il massimo, quindi ci concentrammo, e alzammo la testa dai libri solo quando fu ora di andare a prendere Audree. Quando vidi che cominciava a mettere via i libri, la bloccai.

The second chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora