Celeste

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Non mi rendevo ancora conto di come potessi trovarmi nel mio letto, con il mio primo amore mezzo nudo, impegnati in un bellissimo bacio. Rallentai un po', e mi scostai leggermente, ancora leggermente sconvolta da ciò che mi aveva raccontato. Non mi aveva dato modo di sospettare molto in quei giorni passati insieme, e me ne dispiacque, perchè a prescindere da tutto, gli ero sinceramente affezionata.

Senza contare poi quel nuovo sentimento indefinito, che sentivo nascere piano piano. Mano a mano che ci vedevamo. Ma non volevo correre. La prima volta per noi era stata un'avventura: era successo tutto all'improvviso, e forti dei nostri pochi anni, ci eravamo lasciati guidare dall'istinto e dalla voglia di stare insieme. Certo, eravamo ancora molto giovani, ma ora avevamo una figlia.

Una bambina bellissima, con una sensibilità acuta, che rischiava di rimanere ferita dal degenerare di un'eventuale nostra relazione.
Audree non aveva mai avuto una figura maschile e paterna affianco: aveva il nonno e lo zio, ma fino ad allora non le erano mai stati accanto nella quotidianità. Avere un padre per lei era un'esperienza tutta nuova, e non volevo rovinargliela. Questo era il suo momento, e non volevo rovinarglielo.

-"Che stiamo facendo?" mormorai tra le labbra di Noah, con il fiato corto.

-"A me sembrava ci stessimo baciando.." disse sorridendo in maniera irriverente.

Non replicai. Mi persi nel suo calore, e rimanemmo abbracciati a baciarci per ore. Sembrava come che entrambi avessimo paura di fare il passo successivo. Ma evitai di farglielo notare.

-"Dormiamo un po'?" gli chiesi guardando l'orologio.

-"Si tesoro.. Anche perchè domani proviamo ad andare agli uffici anagrafici. Chissà che non siano aperti."

-"Sei convinto del passo che stai per fare?"

-"Si! Come puoi dubitarne? Voglio che tutti sappiano che è mia figlia, e voglio, anzi pretendo, che Audree sappia che suo padre la vuole con tutto sè stesso.." disse carico di sentimento.

-"Ok ok!" dissi ridendo.

-"Perchè ridi adesso?"

-"Perchè mi è piaciuto ciò che hai detto, sono contenta di averlo sentito, ma mi fa ridere l'enfasi con cui ti sei espresso.. Guarda! Hai anche chiuso i pugni!" dissi accarezzandogli il dorso della mano vicino la mia.

-"Non me ne ero accorto.. È che oltretutto, mi dispiace ciò che hai dovuto passare.. Quindi voglio che abbia il mio cognome.."

-"Anche se gli occhi non mentono.." dissi fissandolo.

-"No.. E non solo quelli.." sussurrò prima di spegnere le luci, baciarmi tra i capelli, e stringermi forte a sè.

Non replicai. Gli baciai il petto, e chiusi gli occhi. Pronta per la prima notte senza la mia bambina in casa.

Ci svegliammo sentendo il telefono squillare. Erano le 6 del mattino.

-"Chi è?" chiesi rispondendo al cellulare.

-"Sono io sorellina. Audree ti vuole. 20 minuti e sono da te!" disse chiudendo la conversazione mio fratello.

Mi stropicciai gli occhi e mi alzai. Bevvi un bicchier d'acqua, e mi misi sul divano ad aspettare Audree. Nemmeno un paio di minuti dopo, vidi Noah raggiungermi.

-"Tutto bene piccola?"

-"Si si.. Solo che Audree si è svegliata e Ale me la sta portando qui.."

-"Vuoi che me ne vada?"

-"No.. Si.. Non lo so.." dissi incerta.

-"Beh ottima risposta!" disse sorridendomi incerto.

-"Non voglio che tu vada via, però se ti vede, non so cosa potrebbe significare per lei.." dissi sinceramente.

The second chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora