Ero in ansia, e non sapevo perchè: eravamo appena rientrate a casa, e stavamo aspettando l'arrivo di Noah, quindi non c'era motivo di esserlo.
Forse ero preoccupata per la notte che avremmo trascorso insieme, senza Audree in mezzo.
"Sei proprio una cretina Celeste, quante volte hai dormito insieme a lui? Un milione!" dissi tra me e me.-"Mamma?" mi chiese Audree con un libro in mano.
-"Vuoi che te lo legga amore?"
-"Si.."
-"Ok, ma poi andiamo a preparare la cena."
-"Va bene! Ora libro!" disse sedendosi sul divano.
Ero riuscita a trasmetterle la passione per i libri, e adoravo passare del tempo a leggere insieme. Mi sedetti accanto a lei, e iniziai a leggerle la storia di otto pulcini in una fattoria, che vivevano ciascuno un'avventura diversa, a seconda del luogo dove si trovavano.
-".. E a fine giornata, mamma chioccia, andò a cercare i suoi piccoli, andandoli a richiamare uno ad uno; e quando li trovò, li portò tutti a fare la nanna dopo un'estenuante giornata.. Fine!" proclamai.
-"Ettenante?" mi chiese Audree.
-"Estenuante tesoro.."
-"Estenante?"
-"Manca la U.. Estenuante.."
-"Estenuante.. Cosa vuol dire?"
-"Vuol dire stancante Audree.. Come quando fai tante cose e ti viene sonno.."
-"Capito mammina!"
-"E ora forza.. A preparare la pappa!" dissi prendendola in braccio, e stampandole un bacio su quel piccolo nasino.
-"Siii! Fame io!!!"
-"E pappa sia allora!" dissi mettendola sul seggiolone.
Presi fuori del sugo che avevo cucinato il giorno prima, e lo misi a scaldare; poi presi una pentola, vi ci misi l'acqua, e la portai ad ebollizione. Stavo salando l'acqua, quando suonò il campanello.
-"Papà!!!" disse Audree entusiasta.
-"Si amore.. Dovrebbe essere lui!" dissi andando ad aprire con lei in braccio, non fidandomi a lasciarla sola sul seggiolone.
In un paio di minuti ci trovammo davanti Noah, con uno zaino.
-"Dove sono le mie donne?" chiese felice in inglese.
-"Quii!" disse Audree sporgendo le manine per andare in braccio a lui.
-"Ciao bellissima.. Bene, ne ho una.. Manca l'altra.." disse sorridendomi.
-"L'altra deve salare l'acqua e mettere giù la pasta!" dissi dirigendomi in cucina.
-"Ehi Cel.. Aspetta!" disse chiudendo la porta.
Andai a fare ciò che dovevo, e lo guardai chiedere ad Audree un disegno, per poi raggiungermi in cucina, socchiudendo la porta.
-"Che ti prende?" mi chiese avvicinandosi, e posandomi le mani sui fianchi.
-"Niente.." dissi girando la pasta senza voltarmi.
-"Celeste.." sussurrò al mio orecchio, provocandomi dei brividi lungo tutta la schiena.
-"Dimmi Noah.."
-"Te lo richiedo.. Cos'hai? Niente non è una risposta valida.."
-"Non lo so.." dissi sinceramente.
-"Ok.. Ti ho fatto qualcosa?"-"No!"
-"E allora parlami.."
Mi girai e mi feci avvolgere dalle sue braccia, nascondendo il viso nella sua felpa. Sapeva di buono.
-"Il mio scricciolo!" sussurrò baciandomi la nuca.
Rimasi qualche istante tra le sue braccia, poi senza dire nulla, mi girai per scolare la pasta, condirla e servirla in tavola.
-"Puoi mettere i piatti e finire di apparecchiare?" gli chiesi mentre rimettevo la pasta nella pentola.
-"Certo.. Dov'è la roba?"
-"Piatti sportello di fronte a te; posate nel primo cassetto a sinistra, e bicchieri nello sportello sopra il forno a microonde!"
-"Ok, trovati!"
-"Audree vieni che è pronto?"
-"Arrivo!" disse correndo in cucina, e inciampando.
Tempo due secondi ed iniziò a piangere disperata.
-"Audree.. Vieni qui amore.. Non è nulla.." dissi prendendola in braccio.
Quando la presi su e le guardai il volto, mi accorsi di aver appena detto una stupidaggine: aveva sbattuto la faccia, e aveva la bocca piena di sangue. Mi prese il panico.
-"Fai vedere alla mamma dove hai male.." sussurrai tremando.
Continuò a piangere e a urlare dal male.
-"Tienila in braccio che ci guardo io.." disse Noah che si era prontamente materializzato accanto a me, con un panno bagnato.
Prese delicatamente il viso della bambina, e le pulì gli angoli della bocca, per cercare di capire da dove venisse il sangue.
-"Audree apri un po' la bocca che guardiamo i dentini.. Ok?" disse sfiorandole la mascella.
Lo fece, e poco dopo vidi Noah che si rilassava.
-"Allora?" gli chiesi spazientita.
-"Non sembra si sia rotta nessun dente, nel cadere si dev'essere morsa le labbra, e il sangue viene da lì, non da altre parti in bocca. Appena si calma un attimo controllo meglio.." disse accarezzandomi la schiena.
-"Ok.." dissi cullando Audree che nel frattempo aveva abbassato i toni del pianto.
-"Shhhht piccolina.. Ci siamo qui noi.. Non è successo nulla.. Noah prendi un po' di ghiaccio.."
-"Subito.." disse prendendolo e porgendomelo avvolto in un panno.
Lo posai delicatamente vicino alle sue labbra, sperando di alleviarle un po' il male, e dopo una decina di minuti, riuscimmo a metterla seduta e a pulirle il viso, constatando che aveva ragione Noah, e che non si era fatta nulla di grave.
Cenammo dopo una mezzora, con Audree in braccio a me, e Noah accanto. Panico passato.Finito di cenare, ci rilassammo sul divano a guardare un po' di tv, guardando lo show di Oprah, poi quando Audree si stava assopendo, andai a cambiarla e a metterla a letto.
-"Dorme.." dissi riprendendo il mio posto sul divano.
-"Bene.. Così ora sei tutta mia.." disse baciandomi una spalla.
-"C'avrei giurato che l'avresti detto.." risposi sorridendogli.
-"Sono così prevedibile?"
-"In questi casi si.." dissi intrecciando la mano con la sua, unendo i tatuaggi.
-"Quando ce ne facciamo un altro?" mi chiese.
-"Mmm.. Che tatuaggio dovremmo farci?"
-"E me lo chiedi anche?"
-"Si!"
-"Beh dovremmo scriverci Audree no?"
-"Si può fare.. Ci ho pensato qualche volta, ma poi non l'ho fatto.." ammisi.
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The second chance
RomanceQuesta è la storia di una seconda possibilità. Un viaggio che regalerà una nuova occasione a due ragazzi di ritrovarsi, conoscersi, imparare ad amarsi, e forse non perdersi. Noah ha 24 anni, ha fatto il servizio militare, ma dopo aver capito che qu...