-FARFALLE- 5.0

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-Clà che hai? Sei assente!

Paolo non lo perdeva d'occhio. Conosceva il suo migliore amico come le sue tasche, e quello sguardo spento voleva dire troppo.

Di ritorno da Roma, Claudio si era precipitato da Paolo raccontandogli della registrazione e di Mario. Era un impellente urgenza. Capì che non avrebbe potuto fare altrimenti. Lo richiedeva il suo cuore che a fatica reggeva il ricordo di Mario e delle sue parole.

Claudio aveva un approccio alla vita del tutto differente da Mario. Preferiva tenere per se ogni pensiero triste, ogni dubbio, ogni problema. Non amava raccontarsi ed ancor più discutere su ciò che poteva tormentarlo. Tale posizione non dipendeva dagli altri, e dalla fiducia che poteva riporre su di essi. Claudio evitava semplicemente. Credeva fosse una buona soluzione, e l'unica, per non soffrire. Per anni aveva funzionato, ma adesso era differente. Negli ultimi mesi della sua vita, aveva subito costanti attacchi verbali tramite i social. Lo chiamavano $ola , lo deridevano durante le serate in discoteca e non era stato semplice fingere di stare bene. Sorrideva per dimostrare d'avere la più robusta delle corazze. Nulla mai al mondo avrebbe tramortito Claudio Sona, o quasi.

Paolo era un porto sicuro ed uno dei pochi a cogliere nelle sue parole, nei suoi gesti, la spontaneità e la bontà. Il suo vero essere. In quella stanza poteva riporre le armi e liberarsi di scudi ed elmi per proteggersi. Claudio era finalmente libero.

-Pensavo...

-Mario?

-Oggi pomeriggio andrà in onda la puntata, e lo rivedrò. Penso sia l'unico modo. Incredibile ma vero! Pomeriggio voglio farmi male...

Stranamente non aveva appetito. Si era comodamente sistemato sul divano davanti la tv e fissava concentrato il grande orologio da parete. Sembrava tentasse con la forza del pensiero di spostare le lancette. Di velocizzare il tempo. Lo stomaco brontolava non per fame. A battere dentro erano le farfalle di chi attende, di chi ha ceduto il cuore, di chi ama e stenta a crederci. Era finalmente giunta l'ora. Adesso Uomini e Donne. Adesso Mario: la visione migliore di sempre. Sentì un brivido lungo la schiena, ed il volto scaldarsi. Cominciò a pizzicare le labbra e si emozionava. E quelle farfalle svolazzavano impazzite. Poco spazio per contenere tutto quell'amore. La bellezza di Mario era impenetrabile. I suoi occhi erano scuri come una notte d'estate e limpidi come laghi d'inverno. Le sue labbra erano definite perfettamente e carnali. Claudio era da sempre incredibilmente attratto da Mario, ed il desiderio di averlo vicino, e di poterlo soltanto sfiorare, accarezzare,respirare era grande come il mare. Si sdraiò stremato. Si abbandonò e le sentì ancora. Le farfalle si agitavano ancora.

Come placare l'amore?

Stava lì, privo di vita. Lo accese il cellulare e cercò tremante, senza dar importanza alla ragione, il suo nome. Il nome di Mario Serpa in rubrica. E le farfalle si moltiplicarono improvvisamente. Era una danza d'amore in uno spazio troppo piccolo.

-Sei bellissimo Mario Serpa.

E le farfalle volarono via!


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