-L'AMORE FA MIRACOLI-16.0

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"Ho conosciuto l'amore dopo anni d'attesa, ed è stato semplice riconoscerlo. Occhi verdi, ciuffo ribelle ed un sorriso da togliere il fiato. Indossavi una maglia ed un pantalone nero alla caviglia abbastanza attillato. Mai dimenticherò il tuo sguardo incrociare il mio, ed il tuo profumo raggiungermi persino a distanza. Mai dimenticherò l'attimo esatto in cui ho istintivamente sfiorato il tuo braccio, la tua pelle, i tuoi tatuaggi con le mie labbra, perchè imbarazzato fuggivo dai tuoi occhi ammalianti e dalle tue labbra color porpora. Mai dimenticherò l'intimità del nostro primo bacio al ponte, ed il desiderio di averti mio altrove. Mai dimenticherò le tue distanze, e le liti, e la gelosia, che difficilmente tenevo a bada. Da quell'incontro, ad agosto, in studio, la mia vita è cambiata e persino il mio cuore batteva ormai ad un ritmo sconosciuto per me. Ho conosciuto l'amore perchè l'amore sei tu, ed è inspiegabile quello che sento e che provo. Sei il regalo che non ti aspetti. Il vento tiepido in pieno maggio. Una boccata d'aria fresca. La canzone del cuore. Un buon sapore. Lo scatto migliore. Il profumo del mare. Il numero 29. Sei la mia primavera. E dimmi, potrei mai avere vergogna di un uomo così? Potrei mai rinnegare il mio grande amore per te? A me non importa del mondo Clà. A me importa di te. Di viverti ogni giorno della mia vita perchè ti amo di un amore vero a cui non posso rinunciare. Mi manchi. Mi manchi troppo, e so di mancarti! Scusa la presunzione ma sento di non sbagliarmi stavolta. Ed è la volta giusta. Ho lasciato il mio cuore in ufficio, passo a prenderlo domani. Sarai lì ad attendermi?"

***

Era stata una settimana infernale perchè carica di impegni lavorativi di ogni genere. Credeva d'approfittarne per deviare il pensiero, ma le strade, i ricordi e persino la gente glielo impedivano.

-Ciao Mario! Sei bellissimo, continua così.

-Signora si sbaglia! Sono Claudio, non Mario...

Lo chiamavano Mario per errore, ed amava credere che ciò accadesse perchè inconsciamente la gente li percepiva come un'entità sola. Un grande cuore in un corpo solo. I Clario. Inevitabile non pensarlo e non sorridere. Mario era bello nelle sue molteplici sfaccettature e persino con il broncio risultava adorabile. Suscettibile all'inverosimile, per quanto si sforzasse di resisterLo, si isolava poi sul divano, scuro in volto e borbottava fra se in romano, e Claudio godeva. Lo amava quel muso, glielo avrebbe strappato a morsi. Ricordarlo era tanto doloroso quanto piacevole e gli mancava. Avrebbe dato l'anima per una svista, per una carezza, per un sorriso. 

-Clà? Clà mi senti? Ehi!

-Scusa ero sovrappensiero! Dicevi?

- Amico mio carissimo, tu stai male. Tu, proprio tu , devi risolvere le tue questioni amorose perchè sei assolutamente inebetito da giorni, ed hai una faccia orribile. Anzi obbrobriosa!

-Che scema che sei! Sarò stato sovrappensiero per pochi secondi Rosi...e comunque sarai orribile tu. Ti credi più intelligente con quel brufoletto sulla fronte? Guardati! (rise)

-Stronzo di un Sona, l'hai scovato! Comunque rintronato, ti chiedevo se hai finalmente trovato il coraggio di chiamarlo.

Rosita lo aveva soccorso quella mattina ed i giorni a seguire, e per il suo bene gli aveva urlato contro di smetterla con la ragione, di chiudere con la logica e di lasciarsi andare, perchè l'amore non ha regole. Non ha copione. Non ha prassi. L'amore è. 

-No. Rò non posso permettermi altri errori con Mario, e la verità è che non possiamo condividere la vita, insieme. Qualunque cosa... un abbraccio, un bacio, una piccola lite, uno sguardo triste, persino una passeggiata con un amico, verrebbe fraintesa. Articoli, accuse, commenti pesanti... basta! Sono stanco. Non ce la faccio più. E Mario... non merita questa mia prigione... l'amore non fa miracoli, credimi.

Rosita lo aveva ascoltato fino in fondo senza mai interromperlo, perchè quella risposta giungeva dal cuore e di logico, di razionale, non vi era più traccia. Aveva davvero fatto tesoro dei suoi insegnamenti, e senza rendersi conto, Claudio amava senza limiti. Soffriva per il male intorno, ma la grande e sola preoccupazione riguardava il suo unico uomo, Mario Serpa. Stranamente ammutolito, poggiava le sue larghe spalle sul muro di fronte casa, e per la tensione, mordicchiava il labbro inferiore rendendolo gonfio e pulsante di rabbia. Rosita amava Claudio di un amore fraterno, ed in quelle condizioni le si spezzava il cuore, e sapeva di non potere altro se non abbracciarlo per confermare ancora una volta e per sempre, la sua presenza nella sua vita. 

-Sei un grande uomo fratellino mio! E comunque prigione o no, a me la tua vita piace, perciò resto... e sono certa che Mario direbbe lo stesso. Ci vediamo domani Sona.

***

Si era lanciato sul letto pronto per la notte, e ricordò in tempo di dover programmare la sveglia per il mattino seguente, così accese il cellulare. Tre notifiche whatsapp: Paolo, Rosita e... Mario. Sgranò gli occhi, e per lo scombussolamento accese una sigaretta e si diresse al balcone. Si sedette per terra, circondato da piante e fiori, come in un grande giardino, e sospirò a lungo.

La paura. La felicità. Il dubbio. La certezza.

Lesse finalmente il primo rigo e scoppiò il cuore. Rosita aveva ragione: Mario era rimasto. 

-L'amore fa miracoli non lo sapevi? Ti aspetto. 






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