-TRIANGOLO- 11.0

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La confusione al bar lo teneva lontanto da Mario. Desiderava chiamarlo, mandargli un messaggio. Desiderava sentirla vicina quella voce, vibrargli le orecchie e tuffarsi nel cuore. Claudio era attratto da Mario; era esteticamente l'uomo ideale: moro, occhi furbi, labbra scure, capello scomposto, corporatura esile. Mario era l'intrigo e la passione. L'istinto. La bontà.

Cos'è tutto questo? Mi piace, lo desidero, e gli voglio bene certo, tantissimo... ma cos'è? Cosa mi lega a lui?

Claudio fu colto improvvisamente dall'ansia. In cuor suo conosceva le risposte, ma difficile ammetterlo. I legami lo spaventavano, era sempre stato così. Associava stranamente all'amore l'oppressione, l'obbligo, la dipendenza, la costrizione. L'idea di perderlo, di perdere il moro, era inconcepibile tuttavia. Claudio amava perdersi in quegli occhi profondi. Non avrebbe rinunciato a certi brividi, non adesso.

Il pensiero di Mario aveva occupato totalmente la sua mente ed il suo cuore per l'intera mattinata, eppure Claudio si destreggiava abilmente dietro il bancone, elargendo sorrisi a destra e a manca come se non ci fosse un domani.

-Rieccolo! Ma quanto sei manzo? Fatti abbracciare!

Rosita era più di un'amica, una sorella gemella. Aveva saputo della sua partenza per Roma, e lo aveva incoraggiato a spingersi oltre. Adesso voleva sapere e leggergli il cuore. Si accomodarono al tavolo, fuori. Claudio sollevò la tazzina del caffè, bevve un sorso e le sorrise imbarazzato.

-E' andata bene! L'ho baciato alla stazione Rò!

-Aaaahhhh! Ma io ti amo... e lui?

-Immobile. Non se l'aspettava...

-Che amori! E poi? Dai Clà... stringi!

-Ok. Diciamo che abbiamo litigato, il giorno dopo mi pare. Mario è rancoroso, lo sai...

-Ti ha chiesto di Juan?!

-Ovvio! Mi ero rifiutato inizialmente di parlarne e sono scappato via... come un ragazzino con l'ormone impazzito (ridevano)... vabè ho poi riflettuto e sono ritornato. Non è stato facile guardarlo negli occhi e affrontare l'argomento. E' stato malissimo lui...

-Eh... Mario ha sofferto tanto, lo sai. Non lo nascondeva neanche. Le didascalie riportate su instagram erano direttissime.

-Ricordo, sì. Abbiamo comunque chiarito e i giorni a seguire siamo stati benissimo... mi ha cucinato i cannelloni alle 17 del pomeriggio!

-Ahahah! Fantastico... è amore Clà. Questo è amore.

Claudio mutò in volto al suono di quella parola. Amore. L'amore che ti inebria.L'amore che ti toglie il fiato per le palpitazioni impazzite del cuore. L'amore che soffoca. L'amore malato? Cos'era l'amore per Claudio? Rosita lo fissò intenerita e lo accarezzò in modo materno.

-Amore mio, lasciati andare. L'amore, quello vero, è meraviglioso. Io e te ci amiamo da sempre, non pensi sia meraviglioso? 

Claudio le sorrise, e colse il messaggio. 

*** 

Si erano paradossalmente invertiti i ruoli: Mario tronista, Claudio corteggiatore. 

Niente male per un pivello.

Claudio era cambiato. Il suo sguardo, le sue braccia avvinghiate al corpo, i suoi respiri sul collo, le sue labbra morbide e calde, non ricordavano i tempi passati. La volontà di Claudio aveva un sapore nuovo e Mario era felice d'accogliere questo cambiamento. Nessuno dei suoi era al corrente del nuovo incontro, ed era forse giunto il momento della grande rivoluzione, perchè adesso era forte più che mai e pronto a proteggerlo questo amore. 

-OLTRE-  #clarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora