Niente so di te
nonostante la mia dipendenza dal tuo odore, nonostante questa mia tendenza a esagerare, nonostante me...
Fidati ancora di me, credimi e scusa se parlo con te, credevo non fossi importante o meno di niente per te, stanotte fidati ancora di me.
("Fidati ancora di me" -Alessandra Amoroso-)
Cantavano a squarciagola durante il tragitto verso casa, ed era un tuffo nel passato e nel presente, perchè quei sorrisi valevano tanto e più di allora. Incroci di sguardi e risate scoppiate per caso. Erano imbarazzati ed ancor più emozionati per la scoperta di amarsi, e di non aver in fondo mai rinunciato alla parte mancante del cuore. Non si erano domandati altro perchè non sarebbe servito. Si amavano ed era abbastanza. Troppo.
Mario conosceva da sempre i suoi sentimenti, e quanto Claudio contasse nella sua vita. Aveva combattuto atrocemente contro se stesso per sopravvivere alla perdita, e credeva impossibile sorvolare il passato e riviverlo questo amore. Lo fissava, incredulo di averlo vicino, e ripensava, quasi forzandola, la memoria di pochi attimi fa. Aveva sognato e fantasticato l'uomo dagli occhi verde smeraldo. Aveva pregato le stelle del cielo ed espresso il più impossibile dei desideri. Ed era accaduto. Claudio a pochi centimetri da lui ed innamorato. Mario si sentì perso. Abbandonato a quel momento felice.
Arrivarono a destinazione infervorati entrambi. Claudio aprì casa e Mario fu colto da commozione. Il grande divano, la mensola dei peluche, il disordine di Claudio. Ogni cosa era al suo posto.
-Hai licenziato la donna delle pulizie?
-Preferisco l'uomo delle pulizie, "Er pezzetta" mi dicono...
-Che stronzo! (rise)
Sistemò il letto e raccolse alcuni indumenti sparsi per il pavimento, e Mario lo osservava a distanza e sorrideva soddisfatto per le attenzioni, seppur banali, di Claudio nei suoi confronti.
-Cicci (rise di gusto) la camera è in ordine, o quasi, ma va bene così... concedimi una doccia veloce. Nel frattempo spogliati e aspettami "nudo" sul letto, come una Venere!
-Sì certo! Ahahah! Sei un idiota. Sbrigati piuttosto, le tue docce durano ore!
Trasportò la valigia in camera e si fece spazio nella vita di Claudio. Nell'attesa si sdraiò sul letto e socchiuse gli occhi, volendosi quasi estraniare e riposare la mente, ma lo scroscio dell'acqua e la voce canterina di Claudio lo distraevano. Non riuscì a non pensarlo sotto la doccia ed il desiderio di averlo, di possederlo martellava dentro. L'immagine di Claudio ed il pensiero di poterlo soltanto sfiorare lo eccitava al punto da non poterne più, così si alzò disperato ed entrò in bagno.
-Mario? Ahahah! Che scemo che sei, ti ho sentito! Non sei capace di spaventarmi. Mariuccio? Dai, sciacquo i capelli ed esco!
Non era sua intenzione vendicarsi e spaventarlo com'era solito fare Claudio il burlone. Mario era teso come una corda di violino che a sua volta vibrava all'idea di poter toccare quel corpo scolpito. Tolse frettolosamente da dosso ogni indumento e si guardò allo specchio poco prima di spingersi oltre. Si accorse da se quanto il suo viso fosse cambiato, e quanto la ricostruzione di questo rapporto abbia modificato ogni cosa del suo aspetto e della sua persona. Mario non aveva dimenticato le vicende passate ed il dolore di quei giorni, ma Claudio e la sua bellezza, Claudio e le sue strette al petto, Claudio e le sue verità, lo avevano addolcito al punto da sorvolare. Al punto da oltrepassare ogni limite.
-Dal box doccia intravedo la tua sagoma... credi davvero che...
Mario aprì. Aprì ed il tempo si fermò, per secondi, minuti. Claudio sobbalzò non per lo spavento ma per lo stupore di quel gesto improvviso. Inaspettato. Desiderava viverlo pienamente questo amore già da giorni, ed era stato diretto nel chiederglielo quella sera a Roma, ma il moro, testardo e riflessivo, aveva richiesto del tempo, e Claudio aveva aspettato. Ed avrebbe aspettato ancora e ancora. Lo vide e restò inerme e silenzioso. Lo sguardo di Mario lo penetrava già, ed il suo colore, più scuro che mai adesso, lo rapì dentro. Si guardarono, nudi e belli. Si scrutarono come fosse la prima volta. Mario entrò dentro e si avvicinò lasciando l'acqua scorrere su di se. Ciuffi di capelli ribelli cominciarono a coprirgli il volto, e le labbra gonfie e scure si avvicinarono al viso di Claudio che arrossì.
-Mario mi cogli di sorpresa...
-Sono capace anch'io. Claudio... cazzo quanto sei bello!
Gli afferrò i polsi con forza e lo spinse al muro. Lo baciò. Lo baciò con foga. Ogni parte del suo corpo meritava attenzione e Mario non trascurava alcun lembo di pelle. Pizzicò con i denti il collo ed il lobo delle orecchie. Mario era affamato ed eccitato. Bramava quell'uomo e temeva di perdere quasi la ragione. Claudio era in estasi. Era eccitatissimo ed anche stavolta lo attendeva. Lo lasciò fare e come un burattino nelle sue mani, perse ogni facoltà. Mario dimenticava. Dimenticava l'acqua scorrergli addosso e la pelle raggrinzita. Dimenticava gli spazi troppo stretti ed i piedi scivolare a tratti. Il suo membro per l'eccitazione spingeva contro, e Claudio ormai esausto per essersi trattenuto così a lungo, decise di svincolarsi e di invertire i ruoli. Lo prese di forza e lo voltò contro il muro. Mario non desiderava altro. Lo aveva provocato abbastanza e i sussulti, e le espressioni stravolte di Claudio lo avevano fin da subito trascinato in nuovi mondi. Ed aveva provato piacere e soddisfazione già così.
-Mario, voglio viverti totalmente.
Ed entrò dentro di lui. Si unirono, si plasmarono i loro corpi, ed in perfetta sintonia danzavano sotto la pioggia. Invocavano la passione ed il piacere. Il travolgimento e la perdizione. L'amore. In perfetta sintonia si incontrarono nel piacere, e restarono legati ancora per qualche minuto, per poi accasciarsi stremati. Avevano finalmente fatto l'amore e raggiunto nuove armonie. Si guardarono con nuovi occhi e si baciarono ancora, sfidando il tempo che scorreva impercettibile.
-Clà, è la mia prima volta con te.
-Non credo Mario... (sorrise)
-Mi hai desiderato davvero. Hai desiderato vivermi COMPLETAMENTE. Non è stato sesso. Io, ti ho "sentito".
-Io... ti ho amato, Mario.
E restarono lì, tremanti per il freddo e per l'amore dentro.
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-OLTRE- #clario
FanfictionClaudio e Mario, due ragazzi ormai affermati nel mondo dello spettacolo, si erano amati e lasciati morire davvero. Mario spingeva "oltre" per dimenticare. Claudio spingeva "oltre" per ritornare. Si incontrarono e si ritrovarono più forti di prima. "...