-COME DUE INNAMORATI- 12.0

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Claudio lo afferrò stretto al braccio per non lasciarlo correre via, e gli gridava contro di ascoltare, di restare, perchè non aveva colpe in fondo. Claudio non conosceva le motivazioni di Juan ed era sconvolto quanto Mario per la visita inaspettata. 

-Cazzo vuoi smetterla di dimenarti, rischio di farti male! 

-E' l'inferno con te Clà, tutte le volte. Doveva essere una sorpresa, una fottutissima sorpresa per te, ma hai pensato bene di anticiparmi. 

-Fraintendi Mario! Se mi lasciassi spiegare... ascoltami no!? 

-No! Non mi va. Hai un ospite in casa e sarebbe scortese da parte tua dedicarmi del tempo non credi? Clà... fidati, lascia perdere. Non voglio ascoltarti adesso. NON VOGLIO!  

Mario era un toro ferito e la presenza di Claudio lo disturbava, tanto da ribollirgli il sangue nelle vene. Scese le scale velocemente e fuggì via, percorrendo, scosso, strade veronesi sconosciute. Non l'avrebbe ascoltato Claudio per la rabbia e per la verità. Sosteneva il vero a spada tratta e lo pretendeva, in ogni rapporto fin da sempre, perchè è la base, la giusta partenza, il grande segreto. Aveva apprezzato lo sforzo ed il coraggio dell'uomo che amava, quel pomeriggio in casa sua, ma aveva fatto troppo male sapere, e sperava di non dover rivivere lo stesso struggimento ancora altre volte nella vita. L'immagine dell'ex dentro casa, lo rendeva folle, forsennato e privo di lucidità. Aveva già consumato diverse sigarette in poco tempo, ma la rabbia persisteva e placare l'animo, in quelle stradine deserte e cupe, non era cosa semplice. Claudio era la medicina del cuore, adesso troppo distante. 

***

Juan assisteva divertito e sorrideva beffardamente. Pensò d'esser fortunato e che gli dei  fossero dalla sua parte, ancora una volta. Ma Claudio interruppe l'incantesimo e lo invitò ad andare via indicandogli l'uscita con sguardo e fare incattivito. 

-Stai scherzando? Ho viaggiato chilometri e chilometri per raggiungerti e non vado da nessuna parte che ti piaccia o no. Adesso ti siedi, ti rilassi, mangiamo qualcosa, che sto morendo di fame, e mi ascolti...

-Non mi importa Juan. Non te l'ha chiesto nessuno di tornare a Verona, a casa mia. Sei tra l'altro l'ultima persona sulla faccia della terra con cui vorrei parlare in generale, figuriamoci adesso. 

-Dovresti esserlo anche per me, perchè mi hai sempre e solo usato. Non hai idea di quanto ho sofferto durante quel trono di merda... quasi vomito a pensarci! E comunque ero semplicemente tornato da te perchè lascio l'Italia, torno in Spagna e volevo salutarti Claudio. Ma sei tanto stronzo da fottertene e pensare al commesso, non è vero? Io ti ho amato veramente e... ti amo ancora. Se ci perdonassimo ogni cosa, io e te saremmo felici come un tempo... 

La voce di Juan non arrivava alle sue orecchie ed al suo cuore. Quel monologo, quella dichiarazione d'amore, quell'ultimo tentativo non lo interessavano. Juan gli sedeva di fronte e cercava di incontrarli quegli occhi, ma Claudio fissava il vuoto e pensava a come recuperare, come convincerlo quel testardo di un moro. Digitò frettolosamente un messaggio e si pietrificò a guardarlo il display, in attesa di una risposta.

-Torna a casa. Ti aspetto.

Juan aveva smesso di attenderlo quello sguardo. Non avrebbe ricevuto risposta. Aveva capito di non aver più spazio nel suo cuore e che il commesso dagli occhi scuri come la notte, gli aveva invaso la vita. Claudio era innamorato davvero. 

-Claudio... lo ami?

Distolse lo sguardo dal cellulare e lo fissò per pochi secondi in silenzio. 

(Chi tace acconsente.)

-Ti ho amato. Non più adesso. Se non ti dispiace preferirei restare da solo...

Juan strinse i pugni e trattenne le lacrime. Si avvicinò all'uscita di casa e lo abbracciò di un amore grande che Claudio non ricambiò, restando gelido ed insensibile a quel tocco. Era finita. Davvero. Persino i ricordi svanivano via per sempre.

***

Non aveva più contatti a Verona. Gli amici di Claudio, in seguito alle accuse diffuse sui social e al polverone sollevato, non gli avevano più rivolto parola. Verona lo inghiottiva e Juan era seriamente spaesato adesso. Credeva di poter trascorrere le ore più intense degli ultimi mesi insieme al suo Claudio. Avrebbero cenato insieme in un ristorante romantico ed avrebbero recuperato il tempo perso ed i battiti del cuore. In realtà lo aveva perduto per sempre questo amore. Un amore folle, e malato (avrebbe detto Claudio).

 Era affamato, ed incuriosito dalle luci calde di un locale all'aperto entrò. Entrò e lo vide. Vide Mario svogliato e spento. Scuro in volto e stanco. Aveva già terminato la cena e smanettava il suo cellulare. 

Ho rovinato la vita di Claudio e giustamente, mi odia dal profondo del suo cuore...ma io lo amo di un amore infinito quel bastardo... e non l'ho dimostrato abbastanza... è questo il momento... solo per te Clà!

-Lo trovi al Cangrande :) 

Ed inviò il messaggio. Il cuore rotto ed una lacrima scendere giù. Era la cosa giusta e Juan lo sapeva.

Gli occhi di Claudio si illuminarono. Uscì di casa come impazzito e salì in macchina sfrecciando. 

-A furia di frequentarlo quello scemo, guido di merda anch'io! (rise)

Scese dalla macchina e lo riconobbe a distanza. Indossava un cappellino nero ed i capelli ciondolavano giù nascondendogli gran parte del viso ad eccezione del broncio. Lo avvertì improvvisamente piccolo e indifeso, e non avrebbe desiderato altro che tenerlo stretto a se e proteggerlo. Si fiondò su di lui, lo afferrò da dietro e lo strinse, lo incatenò al suo petto. A Mario mancò l'aria per lo spavento, ma l'odore, il profumo della pelle di Claudio lo rasserenò. 

-Adesso mi ascolti e taci. E non provare a liberarti perchè ti spezzo le braccia stavolta. Non ero stato avvisato dell'arrivo di Juan ed ero scioccato quanto te. Juan si trasferisce in Spagna, lascia l'Italia. Passava da casa mia per un saluto, un addio direi... e... ha detto di amarmi ancora... di perdonarci tutto e ricominciare... insieme... ma a me non importava... e non importa, perchè... sono innamorato di un altro uomo. E quell'uomo sei tu!

Mario non aveva fiatato. Sorrideva. Sorrideva tantissimo. Si voltò in fretta ed afferrò il volto di Claudio arrossato per l'imbarazzo delle parole dette. Lo guardò dritto negli occhi e lo accarezzò, incredulo d'averlo vissuto quel momento d'amore. 

-Mario? Torniamo a casa... insieme?

-Sì Clà. Torniamo a casa... insieme!

-Innamorati?

-Più di prima Clà. Ti amo anch'io!


***


Vi lascio con il testo di questa canzone straordinaria, che mi ha ispirato fin qui. 

Al prossimo capitolo! 

MiRiKo14


"Credo che ci voglia un Dio ed anche un bar
credo che stanotte ti verrò a trovare
per dirci tutto
quello che dobbiamo dire
o almeno credo
credo proprio che non sia già tutto qui
e certi giorni invece credo sia così
credo al tuo odore
e al modo in cui mi fai sentire
a questo credo
qua nessuno c'ha il libretto d'istruzioni
credo che ognuno si faccia il giro
come viene, a suo modo
qua non c'è mai stato solo un mondo solo
credo a quel tale che dice in giro
che l'amore porta amore, credo
se ti serve chiamami scemo
ma io almeno credo
se ti basta chiamami scemo
che io almeno
credo nel rumore di chi sa tacere
che quando smetti di sperare inizi un pò a morire
credo al tuo amore
e a quello che mi tira fuori
o almeno credo
credo che ci sia qualcosa chiuso a chiave
e che ogni verità può fare bene e fare male
credo che adesso mi devi far sentir le mani
che a quelle credo
qua nessuno c'ha il libretto d'istruzioni
credo che ognuno si faccia il giro
come riesce, a suo modo
qua non c'è mai stato solo un mondo solo
credo a quel tale che dice in giro
che l'amore chiama amore
qua nessuno c'ha il libretto d'istruzioni
credo che ognuno si faccia il giro
come viene, a suo modo
qua non c'è mai stato solo un mondo solo
credo a quel tale che dice in giro
che l'amore porta amore credo
se ti serve chiamami scemo
ma io almeno credo
se ti basta chiamami scemo
che io almeno..."  

-Almeno credo-  (Ligabue)




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