-PROMESSE- 25.0

828 86 11
                                    

-E Mario? Ma davvero dormirete separati? Cioè... non è uno scherzo?

-No. Non è uno scherzo Rosi. Può lo sposo condividere la notte con la "sposa", la notte prima del matrimonio? Mai sentita una roba simile! Che domande... sei italiana, sì?

-Quanta serietà ragazzi!
Oddio Clà, domani ti sposi! Mi emoziona pensarlo, dirlo... Il mio più grande amico all'altare ed io... testimone di nozze! Mi commuovo tutte le volte maledizione...

La commozione di quel momento fu grande, e l'abbraccio scatenò emozioni impossibili da trattenere, da soffocare dentro, e piansero di una grande gioia, di un amore fraterno ed eterno, stringendosi al punto da perderlo il respiro.
L'atmosfera in casa Sona risultava surreale, e quell'abito blu notte, sospeso tra il sogno e la realtà, lo confermava. Agitazione ed ansia facevano da padrone, e Claudio che teneva facilmente a bada i tumulti del cuore e della mente, comprendeva di non esserne in grado adesso, e si lasciò trascinare da contrastanti sensazioni, perchè quel giorno, il più importante della sua vita, avrebbe compreso ogni sfumatura di vita, ogni respiro mancato. La madre si affrettava a liberare casa dal disordine; gli amici ed alcuni familiari occupavano la cucina e brindavano, mangiavano, festeggiavano la coppia tra schiamazzi e risate fastidiose, e non avrebbero più smesso nonostante l'ora tarda, ed il piccolo del piano sopra dormire. Claudio si alternava tra la gente in casa e gli ultimi preparativi, tra un bicchiere di birra ed il telefono squillare.

***

Mario.
Mario in hotel insieme ai parenti.
Mario in silenzio.
Mario grondare già di sudore.
Immaginarlo il giorno seguente, lo agitava, lo spaventava. Sarebbe stato certo imbarazzante ed incredibilmente emozionante l'attimo della proclamazione, del Sì eterno, e che soltanto l'incanto del suo uomo, la limpidezza dei suoi occhi chiari lo avrebbero certo salvato dalle solite preoccupazioni. Provò a distrarsi ed accese la tv. Accese la radio. Accese il telefono. Avrebbe dovuto spegnere i pensieri in realtà, nient'altro. Lasciò improvvisamente camera ed uscì fuori. La Smart, luccicante ed ornata da sobri fiocchi bianchi legati agli specchietti laterali, sembrava attenderlo da un pò, e sfrecciando alla sua maniera, raggiunse "casa" e non avrebbe dovuto. Tirò fuori dalla tasca dei jeans il cellulare e lo chiamò con il cuore palpitante ed un sorriso illuminargli il volto.

-Ehi! Che fai?

-Zitto e scendi.

-Sei giù? Davvero?

-Sì Clà. Scendi.

-La sposa non può ved...

-Eddai Clà! Cinque minuti... non scendi mica in smoking a quest'ora! Non rompere... scendi!

Scontato il ritorno di Mario a casa. Era da sempre il più agitato, ansioso e paranoico della coppia, come non esserlo poche ore prima del grande giorno?! Ed in fondo come non comprenderlo stavolta? Distanti chilometri quella notte, eppure vicini al punto da sentirlo il cuore battere come uno scalmanato, perché raddoppiato il tonfo contro il petto. Due cuori, due respiri, due anime vivere lo stesso momento e conoscere le stesse emozioni.
Scese Claudio di soppiatto, e giù nell'androne di casa, lo vide fumare assorto, con un cappuccio ampio al punto da scurirgli il volto.

-Oi?

-Clà... abbracciami!

-Ti abbraccio. Dì la verità... ti sei pentito?

-MAI! Te piacerebbe...?

-Non mi piacerebbe.

Mario restò colpito dal tono improvvisamente cambiato di Claudio, improvvisamente cupo e serio, e lo fissò, ma perdersi in Claudio non era mai stato così difficile. Un istinto irrefrenabile di baciarlo, di averlo suo, gli invase la mente ed il corpo, così gli afferrò il viso e lo baciò con foga, appropriandosi di labbra calde e morbide, e lo spinse contro il muro quel corpo marmoreo, pressando il proprio bacino sull'altro per dare prova della presenza già vigorosa del suo membro. E fu uno scambio senza tempo, senza distrazioni, senza pensieri. L'eccitazione aumentava, la temperatura saliva, il tempo scorreva. Avrebbero fatto l'amore fregandosene del posto inadatto, e di chi li attendeva, ma l'ora tarda ed il pensiero per il giorno che verrà, gli spalancò gli occhi e li riportò alla vita.

-Hai delle labbra... pazzesche!

-Mi imbarazza sentirtelo dire tutte le volte...

-Lo so bene Claudio. Ti guardo sai?!

-E non smettere. Non stancarti di farlo!

-Ti sposo Clà, e prometto di guardarti sempre.

-Eh no! Dovrai prometterlo domani, davanti a tutti...

-Ok! Con voce tremante, prometterò di guardarti sempre... ed anche tu prometterai...

-Prometterò di sopportarti!

-No. Prometterai di ridere. Con me.

***

Poche ore al fatidico Sì.

Abbracci.
Respiri.
Baci.
Promesse eterne. 

-OLTRE-  #clarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora