| Può nascere dovunque anche dove non ti aspetti dove non l'avresti detto, dove non lo cercheresti, può crescere dal nulla e sbocciare in un secondo può bastare un solo sguardo...L'Amore Esiste |
-Io non so come dirtelo...Fede è in coma, ha avuto una grave commozione celebrale, non sanno neanche se ce la farà, le prossime ore saranno decisive, vieni qua subito-
- Cosa...no è impossibile...io...oddio, io sarò la tra un ora e mezza, devo andare a Bologna e mi vuole un ora e 20 minuti per arrivare a Modena, Ben e se succede qualcosa, se lui...-
-Non succederà niente, ci sono io qui con lui, ma muoviti.-
Sono in stazione, corro verso il treno, non posso perderlo, salgo e faccio controllare il biglietto, mi siedo; credo di avere un tic alla gamba, non faccio altro che muoverla, sono nervosa.
Dopo 28 minuti di viaggio arrivo a Modena, l'ospedale è vicino, corro, ho rischiato di farmi investire due o tre volte, ma in questo momento non me ne frega un cazzo. Sono arrivata. vado alla reception e chiedo all'infermiera del sig.Federico Rossi, lei mi risponde che non può dare informazioni. -Mi stia bene a sentire, io sono la sua fidanzata o mi fa passare con le buone o se no passerò da sola con le cattive e si levi dalla palle- l'infermiera mi guarda con aria terrorizzata e si scansa.
Inizio a correre per il corridoio, la stanza è la 323 di terapia intensiva, quando arrivo trovo la mamma, la sorella e la nipotina di Fede tutti fuori in attesa; e in un angolo c'è Ben che cammina nervosamente avanti e indietro. Non appena mi vede mi corre incontro, mi stringe forte come per rassicurami e proteggermi.
-Benji, cosa è successo, lui..lui è...?!??!-
-No tranquilla, lui è sveglio, fede è sveglio e ti aspetta- al sentire che stava bene, mi attacco al collo di Ben.
La mamma di Fede mi invita ad entrare e non me lo faccio dire due volte, apro la porta e infilo la testa per sbirciare. Lo vedo è seduto sul letto, senza maglia e con il codino, si sta toccando la testa; gli deve fare molto male. La mano destra ha la flebo, non appena mi vede si tira un po' su. Mi fa cenno di entrare e io mi avvicino a lui chiudendo la porta. Non so cosa dire, ho le farfalle nello stomaco mi sembra di rivivere il primo appuntamento.
Mi avvinco. Lui mi afferra il braccio e mi abbraccia. Mi stringe forte al petto, sento il suono del suo cure che batte, pensavo di non risentire mai più questo suono.
-Sofia, sono stato un cretino, quella lettera bruciala, io lontano da te non ci so stare, me ne sono reso conto subito, volevo tornare da te e dirti che ti amo più di qualsiasi altra cosa ma poi quell'incidente e se non fosse stato per Ben, non ti avrei mai più rivista.-
-Cosa c'entra Benji con l'incidente?-
-Mi ha portato lui qui, c'era molto traffico e l'ambulanza non sarebbe arrivata in tempo, lui era dietro di me, pensava che fossi impazzito così ha deciso di seguirmi, se Benji non ci fosse stato sarei morto, non appena arrivato mi hanno detto che sono andato in arresto e dopo avermi rianimato sono entrato in coma tre giorni; comunque ritornando al discorso di prima, so che ce la hai con me e capisco che ora tu voglia starmi lontano- mentre pronuncia queste parole io sorrido, lui mi guarda con una faccia perplessa.
-Hai ragione, all'inizio non volevo vederti neanche dipinto ma poi il giornale e la telefona, ho pensato che non ti avrei mai più rivisto, ho pensato non avrei mai più rivisto quegli occhioni con i quali mi guardi sempre, ho pensato che non ti avrei mai più baciato e sì Federico Rossi, sono incazzata per essere sparito così dalla mia vita, ma ti amo e non ci posso fare nulla; io voglio te e solo te-
-Ehi, che c'è, stai piangendo, sono qui, qui con te e non me vado, mi stringe e mi da dei bacetti sul collo e mi accarezza la testa, io non parlo, sto zitta e penso solo a godermi il momento, a sentire il suo odore mischiato a quello delle medicine e a stare li nel luogo dove mi sento più sicura; tra le sue braccia.
Lui mi tira a se e mi bacia, io mi sciolgo e mi lascio andare, non è un bacio come gli altri, è diverso, è magico.
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