Capitolo 30

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Oggi Fede esce dall'ospedale, vuole a tutti i costi stare da me; dice che ha bisogno di stare da solo con me. In questi cinque giorni sono stata a casa di Fede, ho potuto rafforzare i rapporti con la sua famiglia, hanno avuto modo di conoscermi meglio e io di conoscere meglio loro. Non sono andata a scuola perché fortunatamente hanno indetto lo sciopero dei professori e gli alunni ne hanno approfittato per farlo anche loro.

...Siamo a casa, lo aiuto a fare le scale, intanto che io sistemo le sue cose, lui sta riposando sul divano. Ricevo una chiamata, rispondo è Thomàs mio fratello, dice che tornerà tra due giorni, non ne capisco il motivo, noi due non siamo mai andati d'accordo e negli ultimi due anni ci siamo rivolti la parole solo per farci gli auguri di compleanno e Natale. Esatto, lui non sa di Fede non sa che mi sono lasciata con Simone e sopratutto non sa che lui è qui.

Lui è stato protettivo e dolce nei miei confronti, ma tutto è cambiato quando è morta sua madre, mio padre prima di conoscere mia madre era sposato con Alba Martinèz; lei era spagnola, poi hanno divorziato e mio padre ha conosciuto mia madre, Thomàs ha l'età di Fede, capelli neri, pieno di tatuaggi e un po' scontroso. Mi chiedo per quale motivo torni così presto, dovrà essere successo qualcosa di importante.

Ora basta pensare a lui, riordino le ultime maglie e ritorno in salotto dal mio cucciolo ferito. Ha la lettera che mi aveva scritto in mano, prende in mano l'accendino e inizia bruciarla. Poi mi mette una mano attorno al collo e ce ne stiamo tutto il pomeriggio così sul divano.

Vado a farmi una doccia, quando esco mi ritrovo un bigliettino sul comodino "non venire in salotto e in cucina, vestiti elegante".                                                                                                                    Metto un vestito nero con i tacchi, mi trucco acqua e sapone, fondotinta, cipria, blush e un filo di mascara; prendo la piastra e mi liscio i capelli color rame scuro.

Esco, una scia di rose si allunga dal bagno al salotto, la seguo curiosamente. Mi attende una tavola imbandita al lume di candela e un Federico vestito in giacca e cravatta.

-Ehi, sei bellissima-mi dice

-Anche tu- controbatto, mi fa accomodare e poi alza le cloche davanti a me. La cena va per il meglio. Ci siamo tenuti la mano tutto il tempo, ogni tanto lui mi accarezzava la guancia.

Finita la cena, balliamo e poi finiamo dritti nella camera da letto, i nostri vestiti sono buttati sul pavimento, Fede estrae dai pantaloni un preservativo lo indossa e poi...non vado nei dettagli. È una sensazione meravigliosa, ogni volta è diverso, questa volta lo desideravamo troppo entrambi.

Lui si stacca da me, entrambi abbiamo il fiatone.

-Fede- lo chiamo.

-Dimmi- controbatte mentre riprende fiato.

-Abbracciami- mi giro dal lato opposto e lui mi afferra per la vita. In quella posizione ci addormentiamo verso le 4 del mattino.

"Non sapevo cosa fosse la tenerezza finché non ho sentito la tua mano sulla mia. Credevo che si potesse fare l'amore solo con forza, ma poi sono stata con te. Non potevo immaginare che una carezza potesse abbattere tutte le mie paure, ma tu le hai cancellate con un solo tocco. Ero convinta che l'amore non esistesse. Sei arrivato tu a dimostrarmi il contrario. Non ti ho amato da subito, ma ho sempre avuto bisogno di te. Ti amo ora, e senza di te non so vivere "

Continua

Ti amo come Ron ama Hermione //Benji&Fede//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora