Capitolo 11

78 4 0
                                    


"Attenzione tributi...attenzione. A partire dall' alba di domani, ci sarà un festino alla cornucopia. Non sarà un occasione di poco conto, ognuno di voi ha un disperato bisogno di qualcosa. E noi intendiamo essere...ospiti generosi!" Annunciò la voce di Seneca Crane".

-La tua medicina- Disse Katniss prendendo arco e frecce.

-No, non puoi andare- Le strinse la mano Peeta.

-Devo...tu sei ferito, e non puoi camminare...-

-Sai che è pericoloso, è una trappola. Non ti lascio andare- Insiste lui.

-Devo invece, quella medicina, ci serve-

-No, è rischioso, perché vuoi rischiare la tua vita per me?- Non capiva il suo gesto.

-Io...te lo devo- Lui scosse la testa –Tu lo faresti per me, vero?-

-Katniss...- Cominciò lui –Perché lo fai?- Disse come una cantilena.

Katniss lo guardò con compassione, si chinò su di lui e fece quello che lesse sul biglietto di Haymitch. Lo baciò mostrando a tutta Panem, l'immenso amore che prova per il suo compagno, per Peeta.

Appena fu certa che lui, stesse dormendo non ci pensò due volte.

Si avviò verso la cornucopia, stando attenta a non farsi vedere dagli altri tributi. Vide faccia di volpe uscire correndo da dentro la cornucopia, sospirò quella tipa è furba.

Prese il sacchetto con il suo numero, e la vide correre nel bosco. Restare in quella zona è un pericolo, e lei lo sapeva. Perfetto pensò, nessun tributo si faceva vivo.

È facile, doveva solo correre, prendere il sacchetto e fuggire. Uno scontro aperto con i tributi del 2 o Tresh, le sarebbero stati fatali. Peeta è la sua priorità, Katniss corse, fece il giro della cornucopia era quasi vicina, quando un coltello arrivò nella sua direzione.

Riuscì a schivarlo prima che la colpisse al petto, il coltello le provocò solo un piccolo taglio sulla fronte. Ansimò trovandosi la ragazza dei coltelli di fronte.

Cominciarono a lottare, ma lei era più forte e riuscì a sottometterla.

-Dov'è l'innamorato?- Disse ridendo, mentre con il coltello puntato alla gola di Katniss, la teneva ferma sotto di se. –Oh, capisco...correvi ad aiutarlo poverino- Disse ancora, mentre Katniss cercava di liberarsi dalla sua forte presa –Che cosa dolce...peccato che tu non abbia, potuto aiutare la tua amichetta-

Katniss ansimava, non riusciva a liberarsi e il suo pensiero volò a Peeta, lo avrebbero di sicuro ucciso se lei sarebbe morta. Non poteva finire in questo modo, deve esserci un'altra soluzione, pensò ancora.

-Quella bambina...come si chiamava, eh?- Rideva torturandola prima della sua fine –Rue?-

Come osava pronunciare il suo nome? Quel Marvel, le aveva trafitto il cuore con la sua lancia. Era così piccola...così dolce...così innocente. Katniss si maledì, per non averla protetta.

Ma in parte era contenta, perché se Clove la uccide, lei ha un motivo per incontrarla.

-Si, l'abbiamo uccisa noi. E adesso...uccideremo te- Disse estraendo un altro coltello, uno nuovo molto più affilato del precedente. Clove si leccò le labbra, non vedeva l'ora di squarciare la sua carne, di farla soffrire, di vederla agonizzante e pregare di farla finita, di ammazzarla.

Stava per infilare il coltello nel collo di Katniss, quando qualcuno più grosso, più forte la tirò via dal corpo di 12.

Vide davanti a se Tresh. La scaraventò contro la cornucopia, la teneva ferma urlandole contro di aver ucciso Rue.

Innamorata del mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora