Pov. Mario
È qui di fronte a me che mi guarda immobile come una statua, sento la sua agitazione, il suo imbarazzato, la sua paura. Perché sei qui? Vattene. Non voglio delle spiegazioni, delle scuse, ho capito, è stato solo sesso, va via, ti prego.
"Mario posso parlarti un attimo?"
Scordatelo.
"Che ci fai qui?"
"Te l'ho detto, voglio parlare con te"
"ah quindi adesso vuoi parlare?"
"Possiamo per favore andare da un'altra parte?" dice sentendosi a disagio per la presenza di Gianluca che assiste alla scena
"No, con te non vengo da nessuna parte"
"Mario sarà solo per 5 minuti" insiste ancora avvicinandosi per afferrarmi il braccio e portarmi con se, ma prima che la sua mano possa raggiungermi viene fermato da quella di Gianluca
"Ha detto che non vuole venire"
"Tu chi saresti?"
"Questi non sono affari tuoi, ora vattene"
"Non me ne vado finché Mario non viene con me"
É incazzato.
"Penso lui sia stato abbastanza chiaro"
"Senti, stanne fuori ok?!"
"Per l'ultima volta, vuoi andartene di tua spontanea volontà o ti faccio buttare fuori?!"
No.
"Gianluca va tutto bene, mi allontano solo 5 minuti"
"Sei sicuro?"
"Sì"
Ci dirigiamo al magazzino. Chiude a chiave.
"Vedo che hai già trovato qualcuno con cui consolarti"
"Come scusa?"
"Te lo sei già scopato?"
"Ma che cazzo dici Claudio?
"Rispondimi"
È un coglione, non capisce un cazzo.
"Tu stai male"
"Quindi é un sì?
"Ma ti senti quando parli?"
"Toglimi una curiosità, anche lui ti fa gridare come faccio io?"
Adesso gli spacco la faccia.
"Sei uno stronzo di merda"
"Fino ad una settimana fa ci venivi a letto con questo stronzo di merda"
"Già, ho fatto il più grosso sbaglio della mia vita, mi fai schifo. Se solo avessi saputo prima che razza di persona fossi non mi sarei mai avvicinato a te"
Una luce attraversa i suoi smeraldi verdi, la sua espressione cambia, ora sembra triste, deluso, ferito.
"Mi odi cosi tanto?" domanda con lo sguardo rivolto a terra e la voce sottile quasi impercettibile.
"Si"
Ritorna con gli occhi su di me.
"M..Mi dispiace, non volevo sparire cosi"
"Invece l'hai fatto. Lo sai quanto mi sono sentito umiliato quando non hai risposto alle mie chiamate e ai miei messaggi?"
"Lo so.."
"Ah lo sai? Allora perché hai continuato ad ignorarmi Claudio? Bastava un -non voglio più vederti- un -non cercarmi più- un qualsiasi cosa, avrei accettato tutto ma non il silenzio, non dopo aver passato 3 settimane insieme. Mi hai usato e poi gettato via come se niente fosse, mi sono sentito come un oggetto senza valore"
Urlo e mi manca il fiato ma finalmente mi libero della rabbia che avevo accumulato in questi giorni.
"Scusa.. sul serio io avrei voluto chiam-"
"Certo come no, con le parole sono tutti bravi a parlare Claudio"
"Mario ti prego"
"Mario cosa? Che cosa? Perché sei venuto qui esattamente? Per chiedermi se mi scopo un altro? Che vuoi da me?"
"M..mi mancavi"
due parole, due semplici parole che mi fanno morire dentro. Dio, lo odio. Lo odio perché non riesco ad odiarlo, mi odio perché detesto vederlo cosi mortificato, lo odio perché con due semplici parole mi blocca il respiro, mi odio perché dovrei andarmene e invece rimango qui, lo odio perché vorrei fargli male ma allo stesso tempo stringerlo tra le mie braccia.
"L'ho visto infatti"
"É la verità Mario"
"Non ti credo"
"Perché dovrei mentirti? Se non m'importasse niente di te adesso non sarei qui, avrei continuato la mia vita e dimenticato completamente le notti passate insieme"
"Eh e quindi? Vuoi la mia eterna gratitudine?"
"Dio, no non voglio questo.. voglio solo che tu sappia il motivo per cui ho agito cosi"
"Non m'interessa, abbiamo solo scopato non siamo spostati non devi darmi delle spiegazioni"
"Ma perché fai lo stronzo? È inutile che fai finta che non ti importi"
"Fare finta? Non parlare come se mi conoscessi"
"É vero, non ti conosco bene ma mi basta guardare i tuoi occhi per capire quello che provi, sei un libro aperto Mario"
Solo con te, da te non riesco a nascondermi e questo mi fa tremendamente paura.
"basta, non voglio più ascoltarti me ne vado"
Voglio uscire da qui.
"Mario aspetta"
"No"
"Mario! cazzo!"
Mi blocca per un braccio e mi spinge contro la porta.
"Non te ne vai da qui finché non ti dico la verità"
"Perché devi rendere tutto più difficile, la so già la verità, ho capito che mi hai solo usato, che volevi solo qualcuno da portare a letto, ci sono arrivato da solo non ho bisogno che tu me lo dica"
Mi divincolo nella sua presa, cerco di spingerlo via, ma è inutile lui stringe di più.
"Tu non hai capito proprio un cazzo. Non ti ho usato, non volevo ferirti ne farti del male, la verità è che.. è che io non posso. Non posso stare con te perché.. h..ho un fidanzato."
-Ho un fidanzato- questa semplice frase rimbomba nella mia testa, tre parole che si ripetono come un eco. Che stupido, come ho fatto a non accorgermene, era cosi ovvio. Le tazze con i nomi. Le due paia di pantofole. I due accappatoi. Che stupido. Stupido. Stupido.Eccomi qua, ogni tanto ricompaio anche io. Vi ringrazio per il vostro tempo e alla prossima. Se volete lasciate un commento mi fa piacere leggere cosa ne pensate. Bye bye.