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Pov. Claudio

"Non cercarmi mai più, ti voglio fuori dalla mia vita"
Questa maledetta frase si ostina a ripetersi come un mantra nella mia testa, dannazione perché ti dovevo incontrare adesso, perché non prima? In questo periodo é tutto cosi complicato.. o forse sono io a renderlo complicato? Dopotutto sono io che continuo a portare avanti la "relazione" con Cristian, sono sempre stato io a nascondere la verità a Mario, sono patetico sembro un ragazzino in preda alle crisi ormonali, me lo merito, me la sono proprio cercata ho pensato solo a me stesso senza preoccuparmi di come potesse sentirsi lui, cazzo, che pezzo di merda, non posso biasimarlo se non vuole più avere niente a che fare con me.
Complimenti Claudio meriti di vincere l'oscar per la stupidità, era da mesi che qualcuno non ti faceva provare qualcosa di simile, ma come al solito sei talmente stupido da mandare tutto a puttane, un applauso questa è una dote, hai superato i record dei records.




*



Avente presente quando siete cosi stanchi da non avere nemmeno la forza di parlare? Ecco io dopo l'incontro con Mario mi sentivo cosi, ero arrabbiato con me stesso e l'unica cosa che volevo era tornare a casa per mettermi a letto e dormire per i prossimi 100, 1000 anni o almeno questi erano i miei piani, ma come si dice:
"La vita è come una scatola di cioccolatini non sai mai quello che ti capita" anche se io in realtà sapevo perfettamente cosa mi sarebbe capitato, ero pienamente consapevole che appena sarei tornato a casa avrei dovuto affrontare Cristian, solo che l'avevo dimenticato, a quanto pare quando sto con Mario non c'è un momento in cui possa pensare ad altro.
Cristian, l'uomo con cui da 3 anni condividevo la casa, il letto e la vita, l'uomo di cui ero perdutamente innamorato tanto da non accorgermi che per 3 mesi s'era fatto alle mie spalle il suo migliore amico, l'uomo con cui ho deciso di intraprendere una "relazione aperta" perché troppo spaventato da quello che la vita poteva riservami senza di lui, troppo spaventato dall'ignoto, dai cambiamenti, dal stravolgere le mie abitudini, troppo codardo per dirgli che ormai non lo amavo più da chissà quanto tempo, per dirgli che io questa cazzo di "relazione aperta" non la volevo e non l'ho mai voluta, che sono stanco di vederlo girare in casa mia facendo finta che non sia successo niente, sono stanco di guardarlo e ripensare automaticamente a quel dolore che mi ha provocato un anno fa. Sono stanco e quindi adesso basta.
"Claudio, sei tornato, credevo di trovarti qui al mio ritorno, dove sei stato?"
"In giro"
"A quest'ora?"
"Si"
"Eri con qualcuno?"
"Anche se fosse? Non ti devo certo delle spiegazioni"
"Ma che ti prende"
"Mi prende che mi sono rotto i coglioni di te, di questa "relazione" del cazzo e di trovarti sempre in casa mia"
"Cosa?"
"Hai sentito benissimo, domani fai le valigie, ti voglio fuori da qui, trovati un altro posto questa specie di cosa tra di noi è finita, non voglio più vederti ne sentirti"
"E me lo dici cosi?"
"Preferisci un'altra lingua?"
"Che stronzo, hai trovato qualcun altro vero?"
"Si."
"Ci sei andato a letto per più di una sera?"
"Si, e mi è piaciuto da impazzire"
"Pezzo di merda hai infranto le regole, mi hai tradito"
"Questa è bella. Sai che c'é pensala come vuoi, non m'importa.
Domani attacco presto a lavoro, al mio ritorno non ti voglio trovare"
E l'indomani quando rientrai nell'appartamento lui e tutte le sue cose non c'erano più, avevo appena chiuso un capitolo importante della mia vita, il mio primo amore si era concluso nel peggiore dei modi provai una strana sensazione ma finalmente mi sentivo libero, quel peso nello stomaco se n'era andato.
Da quella sera non rividi più ne Cristian ne Mario, anche se quest'ultimo ho provato a cercarlo, ho frequentato spesso il Seven nella speranza di incontrarlo ma dopo 2 settimane di buchi nell'acqua decisi di andare nel negozio in cui lavorava e lì trovai le risposte che cercavo, mi dissero che Mario si era licenziato e che era tornato a casa, a Roma.
Sono andato avanti con la mia vita, ma quei due quarzi neri non li ho mai dimenticati, delle volte li sogno mentre mi guardano con desiderio e altre volte mentre mi scrutano e giudicano per quello che gli ho fatto, Mario rappresenta l'unico rimpianto della mia vita, l'unico con cui mi sono chiesto "Chissà come sarebbe stato se non avessi agito cosi" "Chissà cosa saremo stati noi se quella sera lo avessi fermato".







*6 anni dopo*








Dimmi Mario tu credi nel destino? Io si infatti secondo me è proprio quel destino che dopo cosi tanti anni e tra tutte le città del mondo ha scelto di portarmi proprio nella tua Roma? Ci credi Mario? Ci credi che dopo cosi tanto tempo ripenso a te? Ci credi che non ti ho mai davvero dimenticato? Come stai Mario? Che cosa fai? Come passi le tue giornate? Sei felice? Ci incontreremo mai in questa città eterna? Vorrei tanto guardare ancora una volta quei due quarzi neri.

Weeeeeeee sono stata velocissima questa volta, spero vi piaccia e non uccidetemi. Alla prossima.

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