Pov. Claudio
Casa. Doccia. Letto. Dovrei dormire, eppure non ci riesco, continuo a pensare alla sua bocca, al suo sapore, al suo profumo, alla sua pelle morbida e a quei occhi neri come la notte.
Esci dalla mia testa, non voglio più pensarti, ne vederti o parlarti, non posso farmi e farti questo, non c'è spazio nella mia vita per questa cosa, qualsiasi essa sia, non c'è spazio nella mia vita per te Mario.*una settimana dopo.*
Sono passati 7 giorni da quel mercoledì, non ti ho più ricercato, non sono più passato al Seven, hai provato a chiamarmi, a contattarmi per messaggio ma non hai mai ricevuto una risposta, lo ammetto un po' mi manca il tuo respiro, mi manca non poterti toccare, accarezzare, baciare, si è vero mi manchi più di quello che immaginavo, ma poco importa sarà solo per altri tre giorni e poi tutto tornerà come prima, Lui tornerà.
Avrei dovuto dirtelo, dirti che avevo già un ragazzo, non avrei dovuto infrangere le regole e venire a letto con te per più di una sera, dovevi essere solo una scopata, un corpo come un altro ma non sono riuscito a fermami, dopo la prima notte sentivo il bisogno di averti ancora, è come se il mio corpo fosse attratto dal tuo e come se più ti respingo e più ti desidero.
"Claudio! Claudio!?"
una voce femminile interrompe il mio flusso di pensieri, è Rosita, la mia metà, la donna più importante della mia vita dopo mia mamma.
"Ciao Rosy, scusami non ti avevo sentita arrivare"
"Tranquillo amore sono passata a chiederti se ti andava di pranzare insieme"
"Potrei mai dirti di no?!"
"Non penso proprio"
Andiamo nel nostro solito posto, un ristorante vicino alla casa di Giulietta che affaccia su un bellissimo lago.
"Non hai mangiato quasi niente"
"Oggi non ho molta fame"
"Cosa? Claudio? Il mio Claudio che non ha fame? L'apocalisse é vicina"
Sorrido. Lei riesce sempre a strapparmi un sorriso.
"Quanto sei scema"
"Amore va tutto bene?"
"Sì, perché me lo chiedi?"
"Perché ti conosco e so quando c'è qualcosa che non va, lo sai che puoi raccontarmi tutto"
"Rosy non è niente"
"Claudio non mentirmi, su dimmi qual é io problema"
"t..tu ti ricordi di Mario?"
"Mario? Ah si certo! quel pezzo di manzo che hai rimorchiato quella sera al Seven"
"Ecco.. io-"
"Lo sapevo, ti piace non è vero?"
"C..cosa? ma che dici no assolutamente no"
bugia.
"Allora cosa?"
"Ecco, io mi sento in colpa nei suoi confronti. Credo, anzi sono convinto di averlo ferito e adesso il pensiero che lui possa stare male a causa mia mi ffff... non mi piace. Sono un disastro, lo sapevo che non dovevo farmi coinvolgere, cristo, neanche dovrebbe importarmi di lui in questo momento dovrei piuttosto trovare un modo per dire a Cristian che mi sono scopato lo stesso uomo per 20 giorni di fila"
"Ma cosa te ne importa di Cristian?"
"Rosy, sai perfettamente come stanno le cose tra noi due"
"No ti sbagli, io so solo che quello lì è uno stronzo che dopo tre anni di relazione ti ha tradito con il suo migliore amico, onestamente non capisco neanche perché tu abbia acconsentito alla sua proposta di una relazione aperta, questa cosa che ufficialmente state insieme ma che nel frattempo potete andare a letto con altri uomini mi pare assurda, no so nemmeno se lo ami, dimmi tu lo ami ancora?"
"n...cioè non lo so. Ti prego possiamo non parlare di questo ora?"
"Va bene, come vuoi, però Clà io non voglio più di vederti soffrire a causa sua."
"Quindi con Mario cosa faccio?"
"È semplice ci vai a parlare"
"Certo e che gli dico?
-ehi ciao ti ricordi di me, sono quello con cui hai scopato per 3 settimane, mi dispiace se sono scomparso all'improvviso ma ho una specie di "relazione" con un altro, ti va se rimaniamo amici?-"
"No Claudio, devi solo essere sincero, digli che ti dispiace di esserti comportato da stronzo e di avergli mentito, che hai sbagliato a lasciarti trasportare troppo non pensando alle conseguenze, sii semplicemente te stesso, Mario sembra una persona buona sono sicura che capirà forse non ti perdonerà ma capirà"
"Tu credi?"
"Ne sono convinta"
"Grazie, non so come farei senza di te"
"Probabilmente adesso saresti morto o peggio, etero"*
Claudio ma chi te l'ha fatto fare? Idiota, che cazzo ci fai qui? Ti urlerà contro appena ti vedrà, ma che dico probabilmente non ti vorrà nemmeno rivolgere la parola, come biasimarlo nemmeno io parlerei a me stesso in questo momento. Porca troia ma perché sono così agitato? Mario perché mi rendi così nervoso? Ok devo darmi una calmata, basta fare il bambino, ho 26 anni, sono un uomo maturo e responsabile che vuole rimediare ai propri errori. Andrà bene, che può succedere di male? Al massimo mi lancerà una sedia dietro.
Prendo un bel respiro e raggiungo la postazione in cui é solito servire i drink, mi guardo attorno ma non riesco a trovarlo. Possibile che oggi non ci sia? Eppure é mercoledì. Dove sei Mario? Ho bisogno di vederti, di sentire la tua voce. Forse è in pausa. Decido di aspettare una decina di minuti ma di lui nessuna traccia. Faccio un ultimo tentativo e chiedo informazioni al ragazzo che sta servendo da bere.
"Ciao, scusami sto cercando Mario"
"Mario?"
"Sì, mi hanno detto che il mercoledì è di turno"
"Sisi infatti è così, ora è in pausa, guarda sta là" mi risponde indicandomi un divanetto al piano di sopra del locale, alzo lo sguardo e finalmente lo vedo, un angelo in nero leggermente piegato in avanti, le gambe divaricate e le mani sopra di esse che stringono una bottigli birra, per un attimo mi incanto ad ammirarlo ma poi mi accorgo che non è solo, accanto a lui c'è un altro ragazzo che gli sta parlando all'orecchio, lo guarda, lo tocca, sorridono. Sono troppo vicini. Provo una strana sensazione, come se qualcuno mi avesse appena tirato un pugno in pieno stomaco, non toccarlo, non guardarlo cosi, allontanati da lui. Inizio a muovermi, il mio corpo avanza verso quel divanetto, non capisco e non riesco a pensare più a niente so solo che devo raggiungerlo. In pochi secondi mi ritrovo al secondo piano, continuo ad avvicinarmi lentamente, il suo profumo mi solletica l'olfatto, è incredibile di come riesca a sentirlo anche da questa distanza è incredibile di quanto ne abbia sentito la mancanza. Dopo 7 lunghi giorni siamo di nuovo uno di fronte all'altro, lo guardo per pochi secondi e poi con voce indecisa pronuncio il suo nome.
"M..Mario"
