17.

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Pov. Claudio



Apro gli occhi e la prima cosa che vedo sono le ciglia folte e nere di Mario. Il visto riposato, le labbra carnose, il naso piccolo e i capelli da tutte le parti, mi piace guardarlo, lo guarderei sempre, ogni secondo, ogni momento, tutta la vita.
"Non te l'hanno mai detto che è maleducazione fissare le persone Claudio?!"
"Non é colpa mia se sei dannatamente bello di mattina!"
"Solo di mattina?"
"No, lo sei sempre, anche quando di incazzi e ti si forma quella vena super sexy sul collo"
"Hmm complimenti di mattina, mi piace questa cosa, continua!"
"Prima apri gli occhi"
"No."
"No?"
"No!"
"Allora la smetto."
"Okay."
"Okay?"
"Cos'è mi fai il verso?"
"No, é solo che non rispondi mai come mi aspetto che tu risponda"
"Ti dà fastidio?"
"No, mi piace, non riesco mai ad anticipare le tue mosse, non so mai come potresti reagire, ma piano piano ce la farò, imparerò a conoscere ogni singola parte di te"
"Attento, non fare promesse che non puoi mantenere"
"Cioè?"
"Cioè non dirmi certe cose se poi non hai intenzione di rispettarle"
"Pensi che sia quel tipo di persona?"
"Penso che per conoscermi ci vuole taaanto tempo e per come sei fatto potrei vederti scomparire anche domani"
Mi volta le spalle.
"Non girarti, guardami"
Non lo fa, si alza e si siede sul bordo del letto fissando la finestra.
"Non ho voglia di affrontare questo discorso"
"Invece ne parliamo. Pensi davvero che io possa scomparire di nuovo?"
"Non ho detto questo"
"Allora cosa intendevi"
"Volevo dire che non si sa mai nella vita, potresti stancarti di me un giorno, potresti scoprire lati del mio carattere che potrebbero non piacerti, innamorarti di un'altra persona, non lo so qualsiasi cosa, quindi ti chiedo di non fare certe promesse con tanta leggerezza"
"Okay."
"Bravo."
"Te l'ho già detto che non ti prometterò niente, non posso prometterti di non farti soffrire, non ti posso promettere che farò sempre la scelta giusta, che ti starò accanto per sempre, che amerò ogni tuo difetto, non posso e non voglio farlo, ma lavorerò ogni giorno, mi impegnerò per dimostrati quanto ti voglio, quanto amo il tuo modo di pensare, la tua voce, i tuoi occhi, il tuo essere forte e debole allo stesso tempo, il tuo incazzarti per la più piccola delle cose, la tua mania di controllo, il tuo continuo bisogno di rassicurazioni, la tua dolcezza, la tua sensibilità, la tua bontà, mi impegnerò a dimostrati che ci tengo davvero. Non ti libererai di me. Non questa volta"
"E se invece lo volessi? Se fossi io a stancarmi?"
"Allora ti lascerei andare e ti augurerei il meglio"
"Sei sempre così razionale Claudio, sempre così diplomatico, non perdi mai il controllo."
"Cosa c'entra questo adesso?"
"Vado a farmi una doccia"
"È tutto ciò che hai da dirmi? Dopo il discorso che ti ho fatto te ne esci così?!"
"Cos'altro ti aspetti? Quello che provo per te lo sai già. Tu al contrario non riesci nemmeno a dirlo."
Si volta. I suoi occhi sono come lame.
"Se esci chiudi la porta."
Scompare nel bagno. Sento il rumore dell'acqua. Lui freddo. Io incazzato. Nero. Furioso. Vorrei avere la sua stessa capacità di uccidere con le parole. Vuoi sentirtelo dire? Le parole contano così tanto per te? Non è chiaro? Non è chiaro che ti amo? Non lo leggi nei miei occhi quando ti guardano? Non lo capisci dai miei gesti? Non lo senti dai miei baci? Non ho paura di dirtelo. Prima di dirtelo voglio fartelo capire. Voglio che ogni fibra del tuo corpo lo sappia e solo dopo sussurrartelo all'orecchio, piano, dolcemente, un soffio leggero ma forte.
Lo raggiungo in doccia. È sorpreso. Imbarazzato.
"Che diavolo stai facendo, esci subito."
"All'improvviso ti vergogni? Ti ho già visto nudo ricordi?!"
"Claudio esci immediatamente"
"No."
"Non farmi incazzare"
"Vuoi che te lo dica giusto?! Allora te lo dirò, ma a modo mio. Te lo farò capire così bene che ogni parte di te ne sarà consapevole e non ne dubiterà più"
"Che significa?"
Mi avvicino. Lui indietreggia. La sua schiena incontra la parete della doccia. L'acqua bagna il mio corpo. Le mie mani tirano i suoi capelli. La sua testa che si inclina. Le mie labbra vicine al suo orecchio.
"Voglio scoparti Mario, qui, in questa doccia e quando avremo finito sarà tutto chiarito"
"Non voglio fare sesso con te"
"Ah no?! Non dirmi che in questi sei anni non ti é mancato neanche un po' sentirmi dentro di te?"
Deglutisce. Le nostre erezioni che si incontrano. Mi muovo leggermente. Su e giù. Su e giù. Su e giù.
"C..Claudio, t..ti prego"
Si aggrappa alla mia spalla.
"Non vuoi?"
"...n..no"
"Bugiardo. Mi desideri proprio quanto io desidero te"
"Vaffanculo"
Afferra il mio collo e mi bacia, è cruento, aggressivo, morde, succhia, gioca, la sua lingua nella mia bocca, la mia nella sua. Lo sollevo da terra. Incrocia le gambe alla mia vita. Lo bacio sul collo. Sulla mandibola. Lecco. Mordo. Stringo.
"Cazzo sto per impazzire, smettila di giocare"
"Ora non resisti più?"
"Claudio porca troia, muoviti"
"No. Decido io quando."
"Se aspetti ancora un altro po' esplo-CAZZO"
Si morde il labbro. Reclina la testa. Gli occhi serrati. Le unghia conficcate nella mia carne. Trattiene il fiato. I nostri corpi di nuovo uniti in uno solo.
"Fa male?"
"Cazzo sì. Non ero preparato"
"Bene, così impari a fare il coglione di prima mattina"
"Me la pagherai stronz-AH"
Prima stoccata.
"Continua ad insultarmi e non uscirai più da qui"
Un'altra ancora e ancora e ancora. La sua espressione in questo momento è meravigliosa, una delle cose più belle che abbia visto in tutta la mia vita. Tu sei mio. Ogni cosa di te mi appartiene.
"Ti amo Mario, non permetterò a niente e nessuno di portarti via da me."
Restiamo in quella doccia per molto tempo, i suoi gemiti di piacere invadono la stanza, mani che si incrociano, occhi che si incontrano, labbra che si divorano, corpi che si uniscono. Lui. Io. Noi. Mario e Claudio. Claudio e Mario. Imperfetti ma giusti. Fragili ma forti. Terrorizzati ma Innamorati.



Hellooo, lo so lo so sono moooolto in ritardo ma ormai mi conoscete, lo sapete che se scompaio prima o poi ritorno, esattamente come i clario. Spero vi piaccia. Grazie per ogni stellina e visualizzazione. Vi aspetto nei commenti. Bye bye 💓

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