Mi svegliai dopo aver sentito mia madre che mi chiamava dal piano di sotto mentre mio padre mi tirò alla fine del letto in modo da causarmi un trauma cranico se eventualmente mi fossi alzata e fossi caduta per terra. Mi alzo da quel parquet in legno massaggiandomi un po' la nuca e mormorando un 'Astuto l'omone'. Andai verso la cucina al piano di sotto, sentendo già la mia sorellina Loredana che gridava felice per il primo giorno di elementare. Entrai e vidi la dittatrice Gail, mia madre, che salutava tutti e mettendo lo zaino sulle spalle della nanerottola. Appena sentii la macchina partire tirai un sospiro di sollievo. L'omone Charlie che fino adesso era intento a preparare qualcosa di commestibile si girò verso di me e con una faccia perplessa mi disse 'Non sei ancora pronta?'. Sbuffai di nuovo, non mi andava di ritornare nella mia stanza solo per prendere dei vestiti dall'armadio accanto al mio bel lettino ancora sfatto e tiepido. Sarebbe stata una tortura! Dovetti farlo per via dello sguardo del mio uomo preferito. Presi un jeans una canotta ed i miei anfibi.
Dopo aver fatto colazione e una guida spericolata di mio padre arrivai all'Università. Mio padre ancora non si fidava a darmi la macchina anche se avevo la patente perché ci eravamo trasferiti da poco. Per tutta la giornata fui all'ultimo banco a fare qualsiasi cosa apparte ascoltare i professori che parlavano di cose futili. Uscii e dovetti andare in fermata perché mio padre non poteva venirmi a prendere a scuola. Un ragazzo poco più alto di me si stava avvicinando urlando cose del tipo 'Hey novellina!' Io ero impassibile non sono una di quelle che da fastidio,anzi. Ad un certo punto sento una mano che mi cingeva il fianco 'ma che crede di fare?!' mi chiesi mentalmente. La risposta non tardò ad arrivare infatti la sua mano iniziò a scendere, li dove non dovrebbe andare. Gli scansai la mano, non mi andava di fare a botte il primo giorno. Il tizio era accanto a me che continuava a tenermi per la vita, la terza volta no! Non ci pensai due volte, gli presi la mano, la tirai a me in modo da farlo avvicinare e gli tirai un pugno in pieno viso. Di tutta risposta ne ricevetti uno anche io che mi fece sanguinare. Schivai due pugni che mi tirò e glie ne mollai uno sulla mascella e uno di nuovo sul naso. Lui fece due passi indietro, forse l'avevo stordito, gli tirai un ultimo pugno dritto in pancia. Poco dopo arrivò l'autobus e ci entrai con non chalance mentre lui rimase lí , piegato in due.Heyyy, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Volevo avvisarvi che i capitoli non avranno una lunghezza specifica quindi avvolte ci saranno dei capitoli lunghi o corti. Ciao genteee!!
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Please, Smile...||Dean Winchester||
FanfictionE se una ragazza scoprisse un passaggio che la porta in un mondo dominato da mostri, demoni, angeli, fantasmi e cacciatori? Anche se qui è una comune ragazza di 20 anni nerd li potrebbe diventare una giovane eroina. Si unirà al 'Team Free Will' e fo...