<<Muovi il culo da quella sedia e vieni con me a quella dannata festa.>>
Il ragazzo sbuffò a quell'ennesima insistenza.
<<No Rin.>> Rispose senza muoversi, con voce calma e con gli occhi ancora attenti al suo libro appoggiato alle ginocchia tirate al petto. <<Ma perché?>> Chiese in tono quasi piagnucoloso, mentre continuava ad aggirarsi per la camera avanti e indietro guardando avanti e lui, mentre ogni tanto distoglieva lo sguardo e guardando il suo amico.
<<Ti ho già risposto.>> Fece una piccola pausa, mentre si aggiustava la coperta che gli cadeva da sopra una spalla.
Si richiuse in se stesso e riprese a leggere il libro. <<Non conosco nessuno, quindi non ha senso che io venga a quella festa.>>
<<Perché cazzo te ne stai sempre qui o in quella cazzo di libreria. È una cosa ovvia che non conosci nessuno.>>
Il suo compagno di camera ormai esausto nell'insistere Cedette ed in un unico fiato rispose bloccandosi con gli occhi fissi su di lui, mentre il piccolo ragazzo non lo guardò minimamente.
Ormai era sempre la solita storia. Si ripeteva ogni sabato sera e in occasioni speciali nei festivi.
Dopo un tempo quasi infinito Luka chiuse il libro in un unico gesto con la mano con cui sfogliava poco prima le pagine e senza aggiungere o dire altro si alzò facendo scivolare la coperta dalle spalle, lasciandola cadere sulla poltrona color mogano vicino al letto, dove poco prima era seduto. Si diresse in bagno lasciando la porta socchiusa e aprendo l'acqua della doccia, lasciando il suo compagno di stanza interdetto e completamente spiazzato da quell'insolito atteggiamento.
Rin si limitò a fissare il ragazzo senza dire nulla.
<<Verrò alla festa con te.>> La voce del più piccolo uscì quasi lieve dal bagno. Il ragazzo si passo le mani tra i capelli neri pece tirandoseli indietro, sorridendo soddisfatto. <<Ma non dovrai più infastidirmi, chiaro?>> Si senti l'acqua che continuava a scorrere da dietro la porta socchiusa.
<<E sia fatto.>> Rispose Rin mentre quasi salterellava dalla gioia, avendo avuto per la prima volta una risposta positiva.Dopo quasi un ora o poco più i due ragazzi con addosso i gubbini e le sciarpe si trovarono davanti l'enorme casa colma di ragazzi e con un rimbombo di musica che si divulgava fino a qualche e qualche chilometro intorno a quel posto.
Per fortuna la casa era quasi del tutto isolata se non fosse per quelle piccole case infondo alla strada, ma non si era nemmeno sicuro se ci vivessero o meno.
Il piccolo Luka si guardò intorno portandosi le mani nella tasca del Parka e abbassandosi il viso nella sciarpa. Tutta quella confusione, quei schiamazzi e quella musica non facevamo proprio per lui. Il piccolo ragazzo ormai al primo anno di università doveva ben comprendere quella era la vita di un normale ragazzo della sua età, ma lui proprio non riusciva ad adeguarsi a quella vita. Sbuffo e poggiando i suoi occhioni verdi sul suo compagno di camera vicino a lui sbuffo.
<<Andiamo?>> Chiede girandosi anch'egli verso di lui.
Luka sforzo un sorriso e fece cenno di si con la testa. Infondo non poteva di certo fargli male passare una serata come un comune ragazzo dell'Università.
Fece qualche passo in avanti spostando lo sguardo a due ragazze appoggiate alle colonnine del muretto della veranda mentre avevano in mano uno dei drink dai colori molto accesi e continuando a ridere quasi starnazzando.
Il piccolo seguii il ragazzo di fianco a lui e superò le due ragazze senza dargli poi troppe attenzioni.
Una volta dentro quella casa la musica divenne assordante e si poté vedere l'enormità di quella struttura. C'erano due colonnine di cemento poco più avanti della porta e un enorme pista al centro dove una moltitudine di ragazzi ballavano e si dimenavano, strusciavano, baciavano e alcuni andavamo anche ben oltre ciò, sotto una sfere colorate enormi appese al soffitto. Ai lati della sala c'erano dei divanetti neri e dei piccoli tavoli un po' sparpagliati e in fondo due scale che portavano al piano di sopra.
Il piccolo guardò Rin ancora esterrefatto per ciò che lo circondava, aveva uno di quei sorrisi ebeti sul viso, è sempre stato un ragazzo molto socievole, infatti ha molti amici. È il mio esatto opposto.
<<E ora?>> Chiesi cercando di farlo uscire dai suoi pensieri. <<E ora niente, ci divertiamo.>> Gli rispose urlando, come poco prima aveva parlato il suo amico a lui. Non distolse mai lo sguardo da tutto ciò che aveva intorno.
Luka tornò a riportare la sua attenzione alla camera quando ad un certo punto il suo sguardo si soffermò su uno dei primi divanetti dove gli erano seduti due ragazzi, continuavano a parlare e a ridere accerchiati da altre persone che facevano la stessa cosa con loro.
I capelli neri cobalto risaltarono ancora di più sotto a quelle luci e gli occhi cristallini appaiono quasi trasparenti tanto fossero limpidi, continuavano a muoversi, si guardavano intorno, ma nonostante questo alla fine si andavamo sembra ad appoggiare al ragazzo seduto vicino a lui, dal corpo più minuto rispetto a quello dell'altro, ma era comunque ben imponente. Issava la propria presenza non facendosi eclissare dal ragazzo vicino a lui.
Erano seduti vicini, le loro ginocchia appoggiate una l'altra mentre il ragazzo dai capelli biondi teneva la mano appoggiata sulla gamba forse troppo intimamente al ragazzo vicino a lui il quale aveva semplicemente la propria mano appoggiata su quella del compagno accarezzandogli le dita.
<<Vedo che hai buon gusto.>>
La voce di Rin lo fece trasalire riportandolo alla realtà. Si girò di scatto finendo forse con il viso troppo vicino al ragazzo vicino a lui. Non appena vide le loro labbra quasi sfiorarsi fece un passo indietro, riprendendo il proprio spazio vitale.
Rin non si mosse, rimanendo leggermente piegato su se stesso con le mani ancora nelle tasche del gubbino.
Aveva le labbra vicino all'orecchio del ragazzo dove poco prima aveva detto quelle parole a bassa voce quasi, ma facendosi comunque sentire ugualmente e sfoggiava uno dei suoi sorrisi sulle labbra al quale le ragazze facevano la fila per arrivarci.
<<Hai buon gusto dicevo.>> Ripeté.
Luka corrugò la fronte rimanendo con le labbra serrate, non capendo la sua affermazione.
<<Sono i più popolari della nostra università.>> Il piccolo ragazzo ora ebbe capito a cosa si riferiva. Ai due ragazzi seduti sul divanetto che fino a poco prima stava guardando. Luka girò il viso nuovamente verso di loro, trovando i limpidi occhi del ragazzo moro. Spalancò gli occhi perdendosi in quegli abissi che gli fecero quasi perdere ogni forza al solo incrociarli.
<<Non ti fare strane idee è fidanzato con il ragazzo vicino a lui da praticamente una vita.>> Continuò a spiegare il suo compagno di camera. Luka non riuscì più a distogliere lo sguardo, ma riuscì comunque a percepire la voce vicino a lui e a capire anche se non interamente ciò che ella volle dirgli. <<Alcune voci al campus dicono anche vivono insieme come una felice coppia e altre addirittura dicono che siano già sposati.>>
Quegli occhi lo stavano risucchiando e lui era inerme davanti a quella voragine che lo stava trascinando negli abissi poco a poco. Perse completamente la percezione del tempo e dello spazio, le gambe divennero molli e come se qualcuno stesse risucchiando l'anima di quel piccolo ragazzo da dentro quel corpo ormai quasi inerme. Il compagno guardò nella stessa direzione del suo fidanzato incrociando anche lui gli occhi del piccolo Luka. Quegli occhi blu come un cielo notturno privo di stelle, stavano accelerando il tutto, ciò che poco prima era una semplice voragine, quei due paia di occhi ora provocarono un vero e proprio buco nero. E' come se lo stessero guardando dentro.
Il piccolo ragazzo afferrando un po' di quel briciolo di percezione che riuscì a percepire tornò alla realtà distogliendo lo sguardo da loro e rivolgendolo altrove, guardò dinanzi a lui, ma tutto prese a vorticare. Senza aggiungere o fare altro, il ragazzo si voltò su se stesso ed uscii da quella casa. Iniziando a correre allontanandosi da tutto quello.
Non appena il freddo lo invase pienamente, si fermò piegandosi su stesso appoggiando le mani alle proprie ginocchia e respirando più velocemente, cercando di far arrivare l'aria ai polmoni privi di essa. Luka non sentii più le proprie guance, si portò una mano vicino una di essa e vide che erano congelate. Il freddo lo aveva tramortito portandolo quasi alla realtà. In quel punto distante da quella casa, dove non giungevano più il suono della musica, e i ragazzi divennero solo un brutto ricordo, il piccolo Luka si riprese da quelle travolgenti e forti emozioni che quei due ragazzi, solo guardandoli avevano fatto scaturire in lui.
Il cellulare che aveva in tasca emise un semplice bip, segno dell'arrivo di un messaggio.
Luka si rimise dritto, respirando ora regolarmente e sfilò il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans, sbloccandolo e vedendo il messaggio.Rin: Dove sei?
Vedendo in una sua non risposta il ragazzo mandò un altro messaggio preoccupato.
Rin: Sei corso via, ti ho seguito per un po', ma poi non sono più riuscito a starti dietro e ti ho perso di vista. Corri troppo veloce per i miei standard.
Luka tirò un lungo sospiro, aveva promesso di andare alla festa con il suo amico, ma ora dopo l'accaduto, non ebbe più la forza di tornare indietro. Non aveva più la forza per stare nello stesso luogo di quei due ragazzi.
Luka: Lontano da li.
Fece un altro sospiro rispendano a quegli occhi cristallini, Decise di inventarsi una scusa, voleva tornare alla sua camera alla sua normale routine.
Luka: La musica forte e le troppe perone intorno mi hanno fatto sentire male, torno al dormitorio. Scusa.
La risposta non tardò ad arrivare.
Rin: Sei proprio antico.
Luka prese a sorridere, vedendo come aveva lo aveva definito l'amico, infondo non aveva tutti i torti, aveva ragione, tutto quello non faceva per lui.
Luka: Concordo con te.
Rin: Vuoi che ti accompagni? Non è un problema per me, è notte e c'è gente pericolosa in giro.
Luka: No Tranquillo, ho bisogno di aria quindi tornerò a piedi tanto non dista molto.
Rin: Okay, quando arrivi manda una messaggio, cerca di fare veloce. Torna in camera e mettiti nel letto, cerca di riposare così ti riprendi e stai meglio, per qualsiasi cosa chiama io sono qui. Buonanotte.
Luka: Tranquillo, divertiti e cerca una buona ragazza con cui passare la notte. Buonanotte.
Nonostante non ebbe risposta, Luka era sicuro che il ragazzo dall'altro capo del telefono se la stava ridendo sotto i baffi come sempre ogni volta che si nominava l'argomento "Ragazze". Nonostante Rin abbia quell'unico punto fisso, non mancava mai occasione per prendersi cura del suo piccolo compagno di stanza.
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Il piccolo Luka.
RomanceUn ordinario studente universitario, amante della letteratura studia lingue. Corre tutto normale fino a quando non incontra due paia di occhi che gli scrutano l'anima.