Capitolo 6.

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Rimasero così per qualche secondo, fino a quando Sam si sedette vicino. Charles, il quale gli circondò le spalle con il braccio facendolo appoggiare su di lui. Luka si lasciò andare poggiando la fronte sulla spalla del ragazzo su cui stava ancora seduto, Charles gli prese ad accarezzare la schiena madida di sudore mentre inalava quanta più aria poteva. Era da tanto tempo che non faceva nulla e ora farlo con due ragazzi era ancora più estenuante. Luka sentì il corpo su quale era muoversi e giro il viso di lato guardando i due ragazzi baciarsi dolcemente.
<<Ti amo.>> Disse all'improvviso Sam, Luka spalancò gli occhi. <<Ti amo anche io.>> Rispose semplicemente Charles. Se quello non era sentirsi di troppo, come altro doveva definirlo?! Tornò a guardare il basso per poi scendere da dosso a Charles, il quale rimase sorpreso. Entrambi lo guardarono mentre si sedeva sul divano portandosi le ginocchia al petto e circondandogliele con le braccia.
<<Ehi..>> chiamò Sam con Voce molto preoccupata mentre saliva sulle gambe del suo ragazzo. Luka sentiva un groppo in sola bruciare e gli occhi bruciare. <<Piccolo..>> A quel nomignolo il ragazzo alzò il viso incrociando gli occhi degli altri due ragazzi, ricacciò indietro le lacrime e prendendo tutto l'autocontrollo che aveva dentro dentro di se sorrise.
<<Non ti è piaciuto?>> Chiese accigliato Charles.
<<Tantissimo.>> Rispose deciso il piccolo.
<<Allora cosa hai?>> Charles alzò il braccio circondandogli le spalle e facendolo avvicinare ancora di più a loro. <<Nulla.>> Rispose semplicemente il ragazzo.
<<Sicuro?>>
Il ragazzo annuì continuando a sorridere.
<<Andiamo a dormire.>> Disse Sam alzandosi dalle gambe ragazzo. Luka si alzò senza dire nulla.
<<È vero domani è sabato e non abbiamo lezioni quindi puoi dormire qui.>> Asserì Charles sorridendo.
<<Si è vero.>> Luka alla fine cedette, non poteva pretendere tutto e subito, quindi doveva avere pazienza.
<<Vieni ti faccio vedere camera tua.>> Sam gli indicò le scale e il piccolo dopo aver preso tutte le sue cose sparse per terra e il gubbino da sopra lo sgabello lo seguì. Salirono tutti le scale e andando al piano superiore Luka sorprese nel vedere che tutto era perfettamente uguale al piano di sotto. Entrarono in un lungo corridoio per poi fermarsi davanti ad una camera. Luka la guardò.
<<Questa è camera tua.>> Disse Charles aprendo la porta. Luka trasalì nel vedere quanto era grande. Un letto a due piazze enorme in ferro battuto ne faceva da protagonista, con un grande armadio difronte è una parete fatta tutta in vetro vicino.
<<Di la c'è il bagno.>> Disse Sam indicando la porta dall'altra parte della camera. Luka fece un lungo sospiro, il groppo in gola si faceva sempre più doloroso, doveva e voleva rimanere da solo.
<<Va bene grazie.>> Sorrise ancora di più voltandosi verso di loro che si trovavano alle sue spalle.
I due si strinsero la mano, intrecciando le dita fra di loro, gesto che non passò inosservato agli occhi di Luka. Gli occhi iniziavano a pizzicare sempre di più, stava sul punto di cedere e non voleva farlo davanti a loro.
<<Io andrei a dormire.>> Cercò di far uscire la voce più ferma possibile mentre stringeva i proprio vestiti a se.
<<Oh.. Certo.. Scusaci. Noi siamo nella camera accanto se ci vuoi basta che vieni di là.>> Il sorriso dolce di Sam lo fece infuriare ancora di più.
<<Grazie.>>Si voltò verso il letto per posarci i vestiti su, guardando per un attimo davanti a se, il muro scuro.
Delle braccia forti lo afferrarono per la vita facendolo trasalire.
<<C'è qualcosa che ti preoccupa?>> Chiese Charles poggiando il mento sulla sua spalla e parlandogli vicino all'orecchio. Dei brividi percorsero la schiena di Luka.
<<No.>> Rispose cercando di essere più normale possibile e di sorridere.
<<Sicuro?? Se c'è qualcosa che ti turba puoi parlarcene.>>
Luka sorride abbassando il viso per guardare le braccia vie aveva avvolto intorno al proprio fisico, gli poggió le mani su e si voltò verso il ragazzo dietro di se, accorgendosi che c'era anche Sam vicino a lui, gli teneva il braccio intorno alla vita con la testa china sulla spalla.
Non poteva certo assillarli con i suoi pensieri morbosi. Sorrise dolcemente per poi guardarli negli occhi, uno alla volta.
<<Non ho niente, davvero.>> entrambi sembrarono rilassarsi, Charles lo avvolse introno alla vita ancora con più decisione e Luka si lasciò coccolare poggiando la testa sul petto del ragazzo davanti a se, allungò il braccio verso Sam il quale si accoccolò sull'altro petto di Charles insinuandosi fra le braccia del più grande e portando un braccio intorno le spalle di Luka. Erano entrambi molto più alti rispetto al più piccolo. Si lasciò coccolare da entrambi, prendendo quanto più calore possibile dai due, Charles lasciò l'abbraccio e prendendo Sam per la mano Si avvicinò al ragazzo e gli diede un lieve bacio sulle labbra e Sam fece la stessa cosa dopo di lui. Luka gli sorrise dolcemente ed entrambi uscirono dalla camera lasciandolo solo.
Il piccolo si guardò intorno, quella camera era decisamente troppo grande per lui. Fece un lungo sospiro, lascò tutti i propri abiti su una poltrona vicina all'armadio e decise di andare a fare una doccia veloce per poi mettersi nel letto, era fisicamente e mentalmente stanco per lasciarsi andare, quindi ingoiò il groppo in gola e ricaccio le lacrime indietro, era stanco di piangere, voleva solo starsene tranquillo quella notte e infatti non appena messo nel letto, crollò.
Il mattino seguente quando il più piccolo si svegliò si guardò per qualche attimo intorno, trovandosi spaesato, ma poi una volta ripresosi completamente si ricordò della sera precedente, di tutto ciò che era successo, delle mille emozioni provate, dalla più positiva alla più negativa. Fece un lungo sospiro coprendosi gli occhi con il gomito avvolgendo gli occhi nell'oscurità. Non poteva pretendere altro da Sam è da Charles. Non poteva comportarsi altrimenti è rispettare i loro tempi, infondo erano fidanzati da anni lui non poteva intromettersi così da un giorno all'altro. Si alzò dal letto e dopo essersi fatto una lunga doccia si vestì con i propri panni, quello della sera precedente, prese il gubbino fra le mani e uscì dalla sua camera, attraversando il corridoio notò che la porta della camera da letto degli altri due ragazzi era chiusa, continuò a scendere sperando con tutto se stesso che si trovassero giù, non voleva trovarsi in imbarazzo nell'aspettarli in cucina o in salotto. Scese gli scalini uno a uno, con il cuore che continuava a far rumore nel proprio petto, il pensiero di rivederli lo faceva fremere. Non appena arrivò al piano interessatogli si voltò verso la cucina, trovandoli entrambi seduti agli sgabelli vicino la penisola, mentre si accigliavano a parlare di un qualche discorso di cui lui non sentiva nemmeno una parola, belli come il sole, vestiti e lavato di tutto punto, impeccabili, stavano facendo colazione, il piccolo si guardò intorno notando che lo sgabello al lato di Charles era libero con su preparata già la propria colazione, il ragazzo sorrise e andò a sedersi sullo sgabello preparatogli per lui lasciando prima il gubbino su una delle poltroncine in sala, cercando di non fare il minimo rumore, non voleva infastidirli.
Non appena i due lo notarono un sorriso gli comparve in pieno viso ad entrambi seguendo ogni suo movimento con gli occhi.
<<Buongiorno.>> Disse al quanto imbarazzato il piccolo guardandolo uno alla volta.
<<Buongiorno a te.>> Asserì Sam.
<<Buongiorno. Hai dormito bene?>> chiese Charles non smettendo di guardarlo nemmeno per un secondo. Il ragazzo lo guardò. <<Si.>> Fece un sospiro al quanto impercettibile, non poteva di certo dirgli che aveva dormito poco e niente e quel poco che aveva dormito aveva dormito anche male?! Certo che no. Doveva fare in modo che loro stiano tranquilli e che lui non sia altre preoccupazioni.. Non voleva perderli. Il ragazzo si concentrò più del dovuto sulla propria colazione, mentre gli altri due iniziarono a parlare dei programmi che avevano per quei giorni.
<<Stasera c'è la festa da Tiffany vuoi andare?>> A Sam comparve un enorme sorriso sul viso, cosa che Luka non vide ma era percettibile.
<<Si amore, voglio andarci!!>> Charles sorrise conosceva già la risposta.
<<Allora andremo, tanto inizia alle dieci, e io finisco il turno in clinica alle otto e mezzo oggi.>>
Luka alzò il capo guardando i due che avevano gli occhi puntati uno sull'altro.
<<Che lavoro fai?>> La voce quasi intimorita leggera fece si che entrambi si voltarono verso di lui. Il più grande lo guardò aggrottando le sopracciglia, a Luka gli si fermò il cuore.
<<Scusate, non volevo disturbarvi è solo che aero curioso..>>
Charles sorrise dolcemente. <<Piccolo non hai disturbato solo che hai parlato talmente piano che non ho sentito cosa tu abbia detto..>>
<<Oh.. Ehm, ho chiesto che lavoro fai..>>
<<Lavoro come assistente o segretario, dipende dai casi, di un dottore in centro.>>
Luka sorrise, conosceva ben poco di quei ragazzi, e voleva sapere sempre di più.
<<Capisco..>> Tornò a concentrarsi sul proprio cibo, non ascoltando più la conversazione dei due, si sentiva come il terzo incomodo, sapeva che era compito suo ambientarsi, il che gli risultò difficile con gli altri due che se ne stavano sempre per le loro. Finì la colazione in totale silenzio e molto velocemente, una volta finito prese tutto lo portò alla lavastoviglie, la chiuse e gli si appoggiò con la schiena contro, incrociando le braccia al petto, guardando i due ragazzi davanti a se chiedendosi quando anche lui avrebbe fatto parte di quella coppia. Sam alzò gli occhi sorridendogli, Luka fece la stessa cosa stringendosi un po' di più nella camicia.
<<Vieni anche tu alla festa stasera?>>
Luka fece un semplice cenno di diniego con il viso. <<Non mi piacciono i posti rumorosi.>>
I due sorrisero dolcemente.
<<Sei completamente diverso da noi.>> La voce di Sam riecheggiava nella sua testa, facendo rompere il proprio cuore in mille pezzi. Si limitò a fare un sorriso, visibilmente forzato, ma non gliene importava. <<Ma è proprio questo che ci piace di te.>> Il piccolo spalancò gli occhi guardandolo in quelle pizze blu metallico. Rimase completamente spiazzato.
<<C-come scusa?>>
Charles sorrise. <<Sei diverso da noi, come da tutti gli altri e questo ci piace di te e non immagini quanto.>>

Il piccolo Luka.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora