Capitolo 10.

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<<Un altro bicchiere di Vodka con ghiaccio per favore.>> Luka tenne lo sguardo basso sul bicchiere ancora vuoto posto sul bancone, lo prese fra le mani e bevve l'ultimo sorso di Vodka. Il suono del tintinnio del ghiaccio riecheggiò leggero nonostante la musica assordante alle spalle del ragazzo. Dopo che fosse uscito da casa dei due ragazzi è entrato nel primo pub che aveva trovato per strada. Il barista si avvicinò al ragazzo mentre aveva ancora la testa bassa e lo sguardo perso, davvero loro non riuscivano a capirlo?! Davvero in tutto il discorso che aveva fatto si erano soffermati solo sul sesso?! E poi.. Lo avevano lasciato andare via così.. Senza provare a fermarlo, senza provare a chiarire almeno.. Era davvero così insignificante per loro..
<<Io direi anche basta.>> Disse ad un certo punto il barista. Luka spalancò gli occhi e alzò di colpo il capo guardando quella tempesta di occhi grigi. <<È il terzo bicchiere e sei già messo piuttosto malaccio.>> Continuò sempre il barista.
<<Cosa ci fai qui?>> Disse schietto Luka, alzando un poco la voce per sovrastare il volume alto della musica.
<<Ci lavoro piccolo.>> Luka sorrise amareggiato. Avevano tutti quel modo così "Dolce" di chiamarlo.
<<Sammy..>> Iniziò a dire.
<<Tranquillo, ho già capito tutto quando oggi mi hai dato buca.>>
Luka abbassò lo sguardo sul bancone e strinse fra le mani il bicchiere vuoto ormai pieno solo del ghiaccio semi sciolto.
<<Stacco fra dieci minuti. Vuoi un passaggio al dormitorio?>> Chiese dolcemente Sammy.
Luka fece un leggero cenno di diniego con la testa. Non voleva tornare in quella camera, da solo, si sarebbe depresso e i mille pensieri accantonati avrebbero avuto la meglio. <<Non voglio tornare al dormitorio.>>
Sammy sorrise, prese il panno che aveva sulla spalla e iniziò a pulire le mani. <<Casa mia dista a dieci minuti in auto da qui, vuoi venire a farci un giro?>>
Luka attese qualche secondo prima di rispondere. Ora mai la musica era diventata un sottofondo a quella conversazione. <<Si.>>
Sammy sorrise sfilandosi il grembiule in vita per poi lanciarlo sul bancone.
<<Andiamo.>> Luka alzò di colpo la testa incrociando il sorriso del ragazzo dietro al bancone.
Sammy fece qualche passo alla sua destra, uscendo da una piccola porta bassa posta fra un bancone e l'altro. Si avvicinò al ragazzo ancora seduto sullo sgabello che fino a quel momento lo aveva seguito con lo sguardo. <<Andiamo.>> Ripetè Sammy sfiorandogli con la mano una guancia arrossata dal troppo pianto. Luka si riscosse da quella specie di Trance e lasciò andare il bicchiere che aveva fra le mani, si voltò verso il ragazzo alto davanti a lui e scese dallo sgabello mettendosi in piedi vicino a lui, Sammy sorrise dolcemente al ragazzo e si voltò per incamminarsi verso l'uscita, Luka lo segui, cercando di non perderlo di vista in quella folla di persone.
Una volta che Sammy ebbe prese il suo gubbino e aver salutato alcuni suoi colleghi, i due si incamminarono fuori dall'edificio, verso la macchina del ragazzo. Una volta arrivati i due salirono in auto e Sammy mise in moto la macchina, mettendosi in via, fra quelle poche auto che circolavano a quella tarda ora nel centro di Londra. Il cielo scuro, pieno di nuvole, coprivano le stelle e facevano diventare il tutto molto teatrale. Luka un piccolo ma grande ragazzo dell'Università, scopertosi innamorato di due ragazzi, fra l'altro due ragazzi fidanzati si trovava in un auto con uno quasi sconosciuto dopo che i due ragazzi lo ebbero mollato o lui ebbe mollato loro, questo particolare non era ancora chiaro nella testa del ragazzo. L'animo grigio e scompigliato, proprio come quel cielo in quella notte di un inverno freddo.
<<Cosa è successo?>> Chiese Sammy interrompendo il silenzio che ora mai aleggiava in macchina da quando erano partiti. Luka si ricorse dai suoi pensieri, spostò il proprio sguardo dal cielo al ragazzo seduto sul sedile de guidatore vicino a lui.
<<Nulla perché?>>
Sammy visto di profilo dimostrava molti più anni di quelli che aveva. STesso quel giorno Rin gli aveva detto che Sammy aveva ventitré anni, a in quel momento ne dimostrava qualcuno in più. Studiano nella stessa università con Rin da due anni ma l'ultimo anno è stato chiamato a fare una specializzazione in Francia e non ha potuto rifiutare dato che occasioni come queste non vengono date a ragazzi che frequentano il secondo anno.
<<Non prendermi per scemo.>> Disse schietto Sammy. <<Piuttosto dimmi che non vuoi dirmelo, ma non mentirmi.>>
Luka sorrise amaramente. Come può una persona sconosciuta conoscerlo meglio in confronto ad altre persone che conosce da più tempo.
<<Non voglio parlarne.>> Ammise infine spostando di nuovo lo sguardo sulla strada diventata ora leggermente trafficata.
<<È peggio se non ne parli.>>
Luka strinse la mascella. <<Va bene così.>> Sammy non Insistette più, nel viaggio di ritorno verso Casa nessuno dei due apri più bocca. Una volta arrivati a casa di Sammy, un piccolo appartamento, in un condominio, al centro di Londra fece rimanere Luka senza parola. <<Questa casa è bellissima.>> Ammise guardandosi intorno. Era un unico locale, con un piccolo soppalco per il letto matrimoniale è un balcone che affacciava lungo due pareti della casa. <<Grazie.>> Sorrise dolcemente Sammy togliendosi il gubbino e buttandolo sulla prima sedia libera della cucina.
Luka si sfilò il gubbino e lo posò sul divano messo vicino alla porta d'entrata con in mezzo un piccolo tavolino.
<<Hai fame?>> Chiese dolcemente Sammy mentre apriva il frigo e prendeva una bottiglia d'acqua per poi richiuderlo. <<No grazie.>> Rispose dolcemente Luka.
Sammy lo guardò ancora per qualche secondo intravedendo la stanchezza e la tristezza in quei piccoli occhi verdi circondati da venature rosse.
<<Andiamo a dormire vieni.>> Sammy sorrise precedendolo nel salire sul soppalco, apri l'armadio e prese una maglia e un paio di boxer nuovi e gliele porse. <<Tieni.>> Luka li guardò spalancando gli occhi. <<Vorrai mica dormire così?>> Indicò Sammy con un semplice cenno i vestiti che ancora indossava.
Luka si strinse della felpa e prese la maglia e i boxer dal letto. Sammy sorrise.
<<Il bagno è dietro di te, fatti una bella doccia calda e poi vai a letto.>> Disse dolcemente guardandolo. Luka strinse la maglia a se quasi intimorito. <<Io vado al piano di sotto a mangiarmi un panino, okay? Per qualsiasi cosa chiama.>> Luka fece cenno di si con la testa, per poi girare su se stesso e scomparire dietro la porta del bagno. Dopo essersi fatto una veloce doccia calda, rimise a posto il bagno e prese una asciugamano pulito da sopra al mobiletto e gli si attorcigliò i capelli dentro. Uscì dal bagno e si trovò Sammy nel letto, fresco di doccia sotto le coperte con il portatile aperto sulle gambe mentre digitava qualche parola.
<<Ciao..>> Disse Luka richiamando la sua attenzione. Sammy alzò la testa, sorridendo non appena i suoi occhi incrociarono quelli verdi di Luka. <<Ciao.>> Rispose dolcemente <<Vedo che la mia maglia ti va leggermente grande.>> Osservò guardando il ragazzo.
Luka sorrise leggermente imbarazzato. <<Mi piace.>> Ammise infine.
Sammy sorrise. <<Ne sono felice.>>
Luka si avvicinò alle scale e fece per scendere. <<Dove vai?>> Chiese Sammy facendolo fermare. Il piccolo Si voltò verso di lui.
<<Vado a mettermi sul divano.>> Ammise Luka. Sammy scoppiò a ridere. <<Vieni qui.>> Disse battendo La mano sulla parte vuota del suo letto. <<Vuoi che io dorma con te?>> Chiese Luka spalancando gli occhi.
<<Dormiamo solamente.>> Scherzò Sammy. <<Non ti salto addosso promesso.>>
Luka scoppiò a ridere a quella ultima frase. Alzo gli occhi al cielo e si avvicinò alla parte vuota del letto. <<Sei sicuro?>> Chiese guardandolo fisso negli occhi. Sammy annuì e Luka si tolte l'asciugamano dai capelli poggiandola sul comodino vicino al letto, scostò leggermente le  coperte e ci si mise sotto, assaporando il caldo e morbido calore che emanavano le coperte in quel momento. Luka continuò a guardare Sammy, il quale spense il pc e lo posò sul comodino vicino al letto. Spense l'unica luce accesa che proveniva dalla lampadina sul comodino e la stanza cadde in un profondo buio.
<<Luka.>> Sammy prese l'attenzione del ragazzo vicino a lui. <<Quei due ragazzi.. Charles e Sam.. Tu sei innamorato di loro vero?>>
Luka spalancò gli occhi. <<Come hai fatto a scoprirlo?>>
<<Ti ho visto quando hai incrociato i loro occhi dopo che hai parlato con me oggi in mensa.>> Spiegò. <<In quel momento i tuoi occhi parlavano da soli.>>
<<Cosa vorresti dire?>>
<<I tuoi occhi parlano molto di più di quanto tu possa pensare. In quel momento volevi solo che loro due si accorgessero del dolore che esso nascondevano.>>
<<Non se ne sono accorti.>> Ammise infine Luka con un filo di voce.
<<Lo so. L'ho capito quando ti ho visto al pub dove lavoro stasera.>>
<<Mi hanno chiamato e mandato messaggi per tutto il pomeriggio chiedendomi cosa non andasse e quando sono andato che gliel'ho detto, l'hanno capito solo in parte.>>
<<Sai.. Ehm.. Se posso essere sincero, credo che tu a loro ci piaccia e anche molto.>>
<<come fai a dirlo?>>
<<A me piace osservare.>>
<<È cosa hai notato?>>
Sammy sorrise. <<Quando io stavo parlando con te mi guardavano seri, gli dava fastidio, poi continuano a girare dove sei tu, ti guardano, ti sorridono. Sono gelosi quando ti vedono parlare entusiasto o sorridere con altre persone e quando oggi ti hanno visto con gli occhi lucidi non appena sei scappato via, anche una parte di loro è venuta via con te.>>

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