Non appena furono dentro casa, Charles andò diretto verso il bagno del piano inferiore, portando ancora il ragazzo in spalla, una volta dentro, lo buttò in malo modo nella vasca in ceramica che si trovava nell'angolo, prese il doccino e aprì l'acqua fredda. Luka si immobilizzò, lamentandosi. <<Ehi.>> Lo chiamò disperato mentre Charles continuava a buttargli l'acqua fredda addosso. <<È fredda.>> Si lamentò il ragazzo iniziando a dimenarsi. Charles lo prese per un braccio e lo spinse ancora di più dentro la vasca impedendogli di muoversi ulteriormente. <<Ti prego basta..>> Lo implorò in lacrime. <<È fredda.>> Disse con un filo di voce, ora mai inerme. Il corpo completamente congelato, faceva male ovunque. Il respiro iniziava a mancargli.
<<Placa questi cazzo di bollenti spiriti che ti ritrovi e dopo vieni in cucina.>> Gli buttò il doccino addosso e uscì dal bagno. Luka spense immediatamente l'acqua e ricominciò a respirare poco alla volta. Dopo che si fu ripreso uscì dalla vasca e si tolse le scarpe ora mai inzuppate per poi sfilarsi tutti i vestiti, li gettò sul pavimento vicino la cesta dei panni sporchi per poi dopo ritornare in vasca e riaprirla l'acqua, stavolta bollente, cosicché potette riscaldarsi. Si sedette e aspettò che la vasca di riempì, almeno in parte. Si rilassò, lasciando andare ogni muscolo del proprio corpo, appoggiò la testa sul bordo della vasca e chiuse gli occhi assaporando quel calore proveniente dall'acqua.
Qualcuno bussò alla porta e Luka si riprese si volse verso la porta aprendo gli occhi, è da dietro di essi sbucò Sam con in mano alcuni vestiti. Non appena fu dentro la camera si chiuse la porta alle spalle. Luka tornò a guardare davanti a se, vedendo la fine della vasca in ceramica e il livello dell'acqua salire, e dopo aver notato che la vasca si era abbondantemente riempita di acqua la chiuse e volse di nuovo lo sguardo verso Sam che nel frattempo si era seduto sul mobiletto vicino ai due lavandini di fronte alla vasca, con le gambe incrociate e con le mani che torturavano le maniche della maglia in lana che aveva addosso, aveva appoggiato i panni puliti, che prima aveva in mano sulla festa dei panni sporchi. Indossava ancora gli abiti che aveva quando erano tornati da scuola, soliti jeans aderenti neri e una semplice maglia in lana a maniche lunghe bianca.
<<Sono alcuni vestiti di Charles, credo che ti andranno grandi, ma andranno bene mentre i tuoi si lavano.>> Disse premuroso il ragazzo guardando Luka e indicandogli i vestiti poggiati sulla cesta.
<<Grazie.>> Luka si alzò dal bordo della vasca e prese il bagnoschiuma che si trovava su una piccola mensola vicino a lui e lo spremette un poco nell'acqua e subito in tutta la camera di diffuse il profumo di miele e latte. Il profumo che indossavano sempre i due ragazzi, che vivevano in quella casa, il solito profumo che lui stesso amava, il solito profumo pungente, ma allo stesso tempo dolce, che potresti sentire per ore e non stancarti mai, quel profumo che ti rimane impresso tanto che è buono, e infine, il solito profumo che in tutti quei giorni gli era mancato. Prese la spugna e gliene buttò un poco sopra, la bagnò e subito dopo iniziò ad insaponarsi facendo movimenti circolatori partendo dall'alto e poi andando verso il basso. Tutto questo sotto gli occhi attenti di Sam che scrutava ogni suo singolo movimento. <<Ci sei mancato.>> Ammise Sam, rompendo quel silenzio fin troppo assordante. <<È avete pensato bene di prendere a pugni il ragazzo che mi stavo baciando.>> Rispose ironico mentre continuava a insaponarsi non incrociando lo sguardo del ragazzo, gli mancava, ma preferiva evitarlo, gli avrebbe riportato alla mente troppe emozioni. Cercò di concentrarsi nel bagno che stava facendo.
<<Mio fratello è una testa calda.>> Disse con un filo di voce. Luka si bloccò con la spugna ancora colma di bagnoschiuma sul petto e lo guardò in quei occhi blu elettrico. <<Tuo fratello?>> Chiese con un filo di voce.
Sam annuì. <<Si pensavo lo sapessi Sammy è mio fratello.>> Luka fece un segno di diniego con la testa. <<All'università tutti lo sanno.>> Cercò di giustificarsi il ragazzo guardando lo stupore negli occhi del più piccolo.
<<Io.. Non lo sapevo..>>
Il loro contatto visivo non cedette fino a quando Sam alzò gli occhi al cielo. <<Vuole sempre tutto ciò che mi appartiene.>> Disse severo guardando il soffitto del bagno.
<<Io non ti appartengo.>> Si difese severo il ragazzo stringendo la mascella riprendendosi ad insaponarsi. Una volta finito passò ai capelli. Preselo Shampoo sempre dalla mensola sopra di lui, e se ne mise un pochino sulla mano, iniziò a massaggiarsi i capelli e a insaponarli per bene. Una volta finito si piegò su se stesso, immergendosi completamente nell'acqua sciacquandosi. Una volta finito Si alzò da dentro la vasca ed uscì posandosi sul tappeto messo ai piedi della vasca, si protese verso l'accappatoio appeso poco distante da dove stava lui e lo indossò. <<Io non appartengo ne a te, ne a Charles.>> Disse mentre iniziava ad asciugarsi. <<O almeno.. Non vi appartengo più.>> Prese un asciugamano grande messo vicino al lavandino, gli si attorcigliò i capelli all'interno. Sam non Disse nulla, iniziò a mordersi le labbra osservando ogni movimento del ragazzo, osservando quel corpo che fino a quel momento aveva solo sognato. <<Se non ci appartenevi più come dici, a quest'ora non stavi nel bagno di casa nostra a farti un bel bagno caldo.>> A quelle parole il cuore di Luka si disperse in mille pezzi. Sam sapeva bene che quelle parole lo avrebbero ferito, eppure le aveva dette comunque. Il piccolo non Disse nulla, si limitò a stringere i denti e cercando di far finta di nulla, evitando gli occhi del ragazzo, iniziò a vestirsi con gli abiti che gli aveva portato. Una volta finito, rimise tutto in ordine, proprio come aveva trovato quando Charles con la forza lo aveva portato in quello stesso bagno e tutto questo sotto gli occhi vigili e dolci di Sam. Una volta finito prese i propri abiti, ancora umidi, da terra e li piegò meglio che potesse. Li prese fra le braccia e guardò Sam dritto negli occhi. <<Lasciali qui, li metto in lavatrice.>> Disse Sam indicandogli un punto vuoto vicino a lui.
Luka annuì posando i vestiti dove gli era stato indicato.
<<Vado in cucina.>> Disse poi uscendo e chiudendosi la porta alle proprie spalle.
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Il piccolo Luka.
RomanceUn ordinario studente universitario, amante della letteratura studia lingue. Corre tutto normale fino a quando non incontra due paia di occhi che gli scrutano l'anima.