Una luce calda e rosata filtrava dalle tende illuminando fievolmente la stanza disordinata.
Mi stiracchiai appena immersa in delle soffici e morbide coperte. Il letto a baldacchino mi ospitava accogliente invitandomi a non abbandonarlo mai.
Ero in pace, un tenero calore mi avvolgeva. Un tepore mi cullava come le braccia che mi circondavano. Mi fasciavano proteggendomi da ogni preoccupazione, pericolo, distrazione. Intanto una mano anonima giocava con i miei capelli attorcigliandoseli fra le dita. Un petto si alzava e si abbassava a ritmo lento sotto la mia guancia intorpidita. Sarei potuta rimanere così per sempre.
Un profumo di burro e zucchero si diffuse per la stanza in penombra risvegliandomi appena.
Socchiusi gli occhi impastati per intravedere mobili estranei. Questi parevano antichi, riccamente intarsiati e di valore. Abiti mai visti erano abbandonati al pavimento caratterizzati da pizzi e tessuti vaporosi, sembravano appartenere ad un' altra vita, ad un'altra epoca.
Qualcosa di freddo mi fece rabbrividire sfiorandomi il collo, con una mano accorsi ad esso trovandomi a rigirarmi fra le dita bianche perle luminescenti. Il mio sguardo calò ancora pieno di sonno su una veste bianca e leggera che mi fasciava il corpo addossato ad un estraneo nascosto anch'esso sotto le coperte.
La porta si spalancò prima che potessi reagire.
Una donna vestita da cameriera di inizio '900 entrò silenziosa come un'ombra con un vassoio pieno di delizie fumanti.
<< Buongiorno signori, vi ho portato la colazione. >>
Affermò con naturalezza sebbene non sapessi chi fosse. Fece un piccolo inchino per poi ritirarsi, dissolvendosi in fretta come era apparsa.
Gli uccellini cantavano armoniosi mentre la luce si faceva più intensa dietro alla pesante stoffa.
Feci per alzarmi spaventata mentre il mio cuore iniziava a battere veloce ma una presa decisa mi trattenne. Mi sentii respirare sulla fronte.
<< Tranquilla, ci penso io. >>
Mi sussurrò Negan fra i capelli faccendomi rabbrividire, alzai lo sguardo trovando il suo viso abbronzato a pochi centimetri dal mio. Tentai di parlare ma senza successo, quello sguardo mi aveva ammutolito, mi aveva strappato ogni resistenza, domanda o dubbio. La mente era sgombra, occupata solo da quella dolcezza. Mi sorrideva teneramente, un' espressione estranea per il capo dei Salvatori.
Ad un trattò allungò una mano verso di me, scattai ritraendomi un poco spaventata ma quello si limitò ad accarezzarmi la guancia con le dita calde assorto. Gli occhi socchiusi, per l'espressione pacifica, formavano ai lati delle sottili rughette mentre la barba curata mi solleticava il naso.
Poi si chinò e mi baciò delicatamente lo zigomo scatenando in me un vortice di emozioni che irruppero nella stanza come un uragano. Si mosse nuovamente per posare le labbra dischiuse e calde più in basso sulla guancia mentre mi avvinghiava tirandomi più a sè. Si distaccò solo per prepararsi a baciarmi di nuovo, questa volta si avvicinò più lentamente. Percepii il suo respiro sulle mie labbra incapace di reagire o di fare altro che aspettare assetata quel bacio.*
Sobbalzai mentre venivo strappata dal sogno e catapultata nella realtà più confusa che mai.
La luce calda mi feriva gli occhi, questa filtrava dalle finestre prive delle tende pesanti messe a oscurare la camera del mio sogno.
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Negan•Sweet darkness
FanfictionDopo tanta sofferenza la famiglia Grimes e il suo gruppo sembrano avere trovato un luogo sicuro in cui vivere, Alexandria. Ma presto si renderanno conto che una nuova minaccia è pronta ad abbattere l'equilibrio che avevano appena creato.