<< L'amore fa schifo. >>
Mugugnai abbandonata per terra contro il lurido divano a quadri. Il fetore di carne putrida mi colpiva alla bocca dello stomaco mentre la puzza aumentava con l'umidità della pioggia. Appena fuori i vetri la tempesta infuriava facendo scricchiolare le pareti minacciandoci.
Gli spifferi d'aria mi solleticavano facendomi rabbrividire.
Mi accucciai maggiormente nella coperta macchiata da quello che al momento non ero interessata ad identificare.
Osservai il bong scrollandolo appena mentre l'acqua all'interno si increspava.
Tara Intanto era sdraiata scomposta sulla poltrona bordoux dall'igiene altrettanto discutibile di fronte a me. Osservò il soffitto con sguardo perso a scrutare una macchia si muffa sopra le nostre teste. Una galassia designata da ombre, sfumature che si destreggiavano dal rosa intenso al verde.
Avvicinai ulteriormente il volto corrucciato al bong, l'acqua lambiva le pareti di vetro colorato arricciansosi, fondendosi, dilungandosi.
Era fottutamente ipnotico.
O forse era il THC in circolo nel mio corpo a renderlo tale.
<< Eh? >>
<< Ho detto che l'amore fa schifo. >>
La bruna fece un suono strozzato a metà fra un grugnito e un singhiozzo,
<< Quando fumi diventi scorbutica... bhè non che quando non sei fatta tu non lo sia però... >>
Urlò quando venne colpita dal cuscino magiato dai topi che le avevo lanciato.
<< Sono seria! >>
Affermai con tono strascicato, adagiai lo strumento affianco a me.
In seguito al solito e benevolo calore era apparso nel mio petto un seme di inquietudine che sbocciato aveva dilungato i suoi rami putridi fino alla mia mente annebbiata.
L'amore.
Un concetto così astratto, un prisma anonimo e trasparente capace di diramarsi in più colori, in più interpretazioni. Così diverse tra di esse, sapori contrastanti.
Il dolce che si unisce al gusto metallico di sangue nella stessa emozione.
Durante una delle nostre escursioni eravamo state costrette a ripararci da un acquazzone primaverile in quella che doveva essere stata l'umile tana di uno spacciatore.
Questo si era accurato di nascondere l'erba in un pacchetto attaccato sotto al tavolo con del nastro adesivo prima di essere divorato o chessò io.
Dilettante.
<< Perchè dici così? >>
Mi chiese infine, forse incuriosita da uno dei miei caratteristici deliri.
Sospirai e con quel semplice gesto ebbi la sensazione di dissolvermi nell'aria, di sgretolarmi in minime parti che presero a volteggiare per la stanza come spore.
Le nostre menti sembravano essersi sciolte, scivolate fuori dalle orecchie e vagare ora libere e indomabili.
Mi sentivo pietrificata, come se gli arti non rispondessero più ai miei ordini. Mille aghi mi punzacchiavano le dita dei piedi mentre un terpore rincuorante mi baciava il viso.
STAI LEGGENDO
Negan•Sweet darkness
ФанфикDopo tanta sofferenza la famiglia Grimes e il suo gruppo sembrano avere trovato un luogo sicuro in cui vivere, Alexandria. Ma presto si renderanno conto che una nuova minaccia è pronta ad abbattere l'equilibrio che avevano appena creato.