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Un latrato si innalzò rimbombando nel corridoio vuoto. Sobbalzai buttandomi con le spalle al muro e puntando la pistola a destra e sinistra convulsamente. Il panico mi attanagliava lo stomaco con i suoi artigli, il cuore mi urlava nelle tempie, il sangue sembrava raggelarsi ogni volta che udivo i loro versi.

Sembravano provenire da ogni parte, attraversare le pareti, impregnare l'aria. Le grida, le invocazioni, gli strilli si fondevano nella colonna sonora di quello che si presentava come un incubo.

Tremai continuando a camminare lentamente pronta a sparare se uno di quegli stronzi mi si fosse presentato davanti. Ansimavo mentre il petto si alzava e si abbassava scosso.

I neon sfarfallavano, le tubature fremevano, i miei passi encheggiavano. La testa girava stordita dalla paura e dall'adrenalina.

Un rantolo catturò la mia attenzione, prestai attenzione cercando di capire da dove provenisse. Era un brontolio sommesso e apparentemente frustrato. Feci capolino da dietro un angolo attenta a non fare rumore, guardandomi attorno individuai presto la fonte.

Diversi tubi che scorrevano lungo la parete erano stati danneggiati probabilmente per farne delle armi improvvisate. Alcuni di questi però risultavano fatali trappole protendendosi nel corridoio affilati. Infatti si erano dimostrati mortali per il ragazzo che ora gemeva annusando l'aria circostante. Era incastrato dal tubo metallico che gli attraversava il busto risplendendo sporco di sangue ormai secco. Lo zombie batteva i piedi incapace di capire come liberarsi dalla causa della sua stessa morte, si divincolava agitato lagnandosi. In terra una pozza di sangue dilagava coagulata, anche i vestiti erano zuppi sebbene ormai asciutti.

Il sudore mi imperlava la fronte mentre mi riavviavo lungo il muro tremante. Dovevo andare avanti, uscire da lì.

Dovevo  trovare Negan.

Era l'unica cosa di cui ero certa.

Lanciai un'occhiata combattuta alle mie spalle verso la distesa desolata del corridoio. Non sapevo dov'ero, non sapevo dove dovevo andare, ma se volevo restare viva dovevo continuare a camminare, a muovermi.

Inspirai prendendo coraggio e mi avvicinai cercando di essere più silenziosa e furtiva possibile, ma appena superato l'angolo la testa dell'errante scattò verso di me facendomi sobbalzare. Gli occhi biancastri si socchiusero mentre la bestia prendeva coscienza della presenza di carne. Alzò il capo gridando stridulo eccitato dall'odore di cibo. Prese presto a dimenarsi peggiorando solamente la sua situazione, si spostava di lato cercando di liberarsi causando l'allargamento del foro nel suo addome. Un denso liquido marrognolo prese a colare sugli indumenti lerci mentre le braccia si dimenavano fendendo l'aria. Il ringhio crebbe furioso mentre le gambe scalciavano contro al muro e contro ai tubi causando un baccano pazzesco.

Sentivo il cuore  battere così forte da sembrare intenzionato di uscirmi dal petto, il corpo era un fascio di nervi mentre il mio cervello sembrava in corto circuito. Mi sbrigai ad afferrare il coltello, dovevo metterlo a tacere o li avrebbe attirati tutti da me e sarei stata davvero fottuta.

Mi sporsi cercando di colpirlo alla testa ma questo sentendomi più vicina prese solo ad agitarsi maggiormente. I denti sbattevano mentre una bava sanguinolenta gli colava lungo il mento, il naso era arricciato e gli occhi infossati.

Ululava, ruggiva mentre tentavo di afferrargli le braccia disperata.

Una luce bianca mi offuscò la vista quando la mano avvizzita mi colpì alla tempia mozzandomi il fiato, percepii le sue unghie sporche graffiarmi il viso. Venni frustata di lato e andai a sbattere contro i tubi incrostati di ruggine. Picchiai forte la testa e percepii una fitta alla gamba, non ebbi modo di allungare le mani per attutire il colpo. Caddi a terra a peso morto con un urlo strozzato. Accorsi con la mano all'occhio ritrovando le dita sporche di sangue mentre boccheggiavo. La testa doleva, tutto sembrava confuso ed evanescente. Il mondo parve spegnersi disperdendosi in tante particelle di cenere.

Negan•Sweet darknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora