<< Ciao Glenn. >>
Lo salutai sbadigliando, innalzai le braccia verso il cielo stellato sgranchendo gli arti formicolanti. Il ragazzo asiatico mi sorrise nell'oscurità, la lampada ad olio affianco a lui rischiarava appena la notte livida. La luce debole gli solleticava il volto dolce creando leggere increspature sulla sua pelle mentre la fiammella danzava dietro al vetro.
<< Ciao Annie, sei in anticipo. >>
Osservò scrutando l'orologio da taschino che gli aveva regalato Hershel. Ridacchiai sfregandomi gli occhi impastati nel tentativo di scacciare l'intorpidimento che mi procurava la stanchezza.
<< Lo so ma non riuscivo a dormire... vai pure da Maggie. Tra poco sarebbe comunque iniziato il mio turno. >>
Quello fece un cenno del capo riconoscente passandomi l'arma lucente.
<< Buona guardia allora. >>
Mi augurò dandomi una pacca affettuosa sulla spalla prima di lasciarmi nuovamente sola. Mi arrampicai sulle casse di legno disposte una sopra all'altra per formare una rudimentale sedia e mi sedetti. Il turno di guardia si divideva in mezz'ora di immobilità, poi si impiegava circa un quarto d'ora per fare il giro dell'impalcatura in metallo che correva lungo il lato della prigione che eravamo riusciti a ripulire dai vaganti. Poi si riiniziava alternando il momento di riposo in punti differenti del perimetro.
Mi piaceva fare da vedetta nelle ore notturne. Era una scusa perfetta per rimanere un pò da sola, fumarmi una sigaretta di nascosto evitando qualsiasi rischio che qualcuno mi scoprisse. Le rubavo a Daryl quando lasciava incostudito il suo pacchetto sebbene fossi quasi certa che lui lo sapesse, anzi ero sicura che lui lo lasciasse in bella vista apposta. Era uno dei tanti nostri piccoli segreti, patti silenziosi che rendevano ancora più stretto il nostro legame.
Sospirai chiudendo gli occhi. Quella sera mio padre e mia madre avevano nuovamente dato spettacolo, come se la cosa fosse una novità. La pancia di mia madre continuava a crescere e così anche le dispute fra lei e Rick.
Sapevo perchè, il bambino non era suo. Lo sapevamo tutti e tre, anzi probabilmente lo sapeva tutto il gruppo. Tranne Carl, ovviamente.
Ero dannatamente stanca delle loro urla, di vederli così distanti, furiosi l'uno con l'altra. Ero comunque loro figlia, il mio desiderio era quello di vedere la mia famiglia unita e serena.
Ma la serenità era un lusso che di quei tempi non ci potevamo permettere.
Un tonfo mi mise all'erta. Un rumore sordo era encheggiato lungo la ringhiera in ferro che mi stava di fronte. Rimasi pietrificata stringendo l'arma carica a me. Trattenni il respiro pronta a scattare mentre i miei occhi fendevano il buio che mi alitava in faccia.
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Negan•Sweet darkness
FanfictionDopo tanta sofferenza la famiglia Grimes e il suo gruppo sembrano avere trovato un luogo sicuro in cui vivere, Alexandria. Ma presto si renderanno conto che una nuova minaccia è pronta ad abbattere l'equilibrio che avevano appena creato.