Appena la porta sbatté alle loro spalle, Daisy rivolse la sua attenzione alla piccola e le disse: "E così siamo rimaste solo io e te".
Claire si limitò ad annuire e le si avvicinò per avvolgerla in un abbraccio. La donna non poté non sciogliersi con quel contatto così spontaneo e, in risposta, la strinse forte a sé.
"Ti va di andare a prendere Jason? Stiamo un po' al parco e poi torniamo tutti insieme a casa per mangiare e giocare, mentre aspettiamo la mamma."
"Sì! Sì!" cominciò a gridare la piccola e si staccò da quella stretta, mostrandole il volto gioioso.
La nonna le prese la mano e dicendo: "Andiamo a prepararci", la condusse su per le scale e poi nella sua cameretta, che una volta era la stanza di Jonathan. Aprendo la valigia, tirò fuori dei vestiti leggeri: un paio di pantaloni della tuta e una t-shirt viola, il colore preferito di Claire.
Le tolse il pigiama e le mise addosso ciò che aveva scelto. Dopodiché la portò in bagno, la fece sedere su uno sgabello e cominciò a spazzolarle i capelli. "Sono lisci e morbidi come quelli della tua mamma", le disse facendoci scorrere le mani e ricordando quanto le piaceva prendersi cura della chioma della figlia. I capelli di Claire erano belli uguali, solo che il colore era biondo cenere, come quelli del padre; talmente lucenti da far invidia a chiunque.
Le fece lavare i denti e poi, dopo aver preso con sé le scarpe della bambina, le afferrò di nuovo la mano e la portò nella sua stanza. Una volta aperto l'armadio, si limitò a indossare il primo abito che trovò e poi infilò i piedi nel suo paio di calzature.
Sollevò da terra quelle di Claire e le chiese di sedersi sul letto, così che le gambe potessero essere un po' rialzate e lei riuscisse ad annodargliele più facilmente.
Non appena il suo piedino entrò dentro, raccolse i lacci e ripeté la stessa frase che diceva ad Amanda per insegnarle ad allacciarle. "Il coniglio ha due orecchie", iniziò formando le due asole.
"Gira intorno all'albero", continuò muovendo una delle due attorno all'altra e, infine, infilando l'asola nel buco, concluse con: "E va nella sua tana".
Claire rise non appena la nonna terminò di dire quelle frasi e lei in risposta si sollevò da terra per darle un bacio. "Coraggio, adesso andiamo da Jason."
Uscirono di casa e si incamminarono, mano nella mano, lungo il marciapiede della Contea. A quell'ora del mattino il caldo cominciava a farsi sentire prepotentemente e batteva sull'asfalto, facendo evaporare un leggero odore di catrame. Daisy si mise dal lato della strada e lasciò la piccola Claire dall'altra parte, così da riuscire a proteggerla da quell'olezzo e dai rischi che le macchine in circolazione avrebbero potuto causare.
Per fortuna il tragitto fu breve e la bambina passò tutto il tempo a saltellare e a canticchiare alcune melodie.
Non appena raggiunsero il luogo, individuarono facilmente Jason, il quale stava calciando la palla con Peter. Alzarono il braccio per farsi notare e poi Daisy gli indicò la zona gioco, come per fargli capire di poter continuare a giocare ancora un po' e che loro lo avrebbero atteso lì.
"Va bene!" rispose Jason urlando a squarciagola e il messaggio arrivò a destinazione forte e chiaro.
"Cosa preferisci fare? Camminare su quella costruzione, andare sull'altalena o..." Non fece in tempo a concludere la domanda che la piccola Claire cominciò a correre verso la rampa che l'avrebbe condotta in cima alla prima piattaforma di legno. Si aggrappò alla corda, situata nel suo centro, e si sollevò con una agilità tale che Daisy esclamò: "Bravissima", sebbene dentro di sé stesse pregando che non si facesse del male.
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Eternity - Un amore senza fine |COMPLETA|
Historical Fiction[DA REVISIONARE] «Dietro a ogni colore si nasconde un'emozione.» 1975 Contea di Madison, USA. In un pomeriggio di giugno, Daisy, con la figlia e i nipotini, ritrova un oggetto del suo passato a cui era molto affezionata. I suoi familiari...