Capitolo 8

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***
"Camz?"

Camila fece una smorfia, mezza addormemtata e mezza no e rotolò nel letto, ignorando la mano sul suo fianco.

Sentì una dolce risata "Camz, svegliati"

Riconoscendo la voce Camila fece grugnito in riconoscimento "Che c'è?" mormorò nel cuscino.

"Alzati"

"È domenica" la giovane si lamentò, girandosi ancora nel letto e aprì gli occhi riluttantemente per trovare Lauren accucciata di fianco al suo letto "Niente allenamento oggi"

Lauren sorrise "Non ci alleneremo"

Camila aggrottò le sopracciglia, un piccolo sorriso apparì sulle sue labbra alla visione dell'entusiasta Lauren che aveva di fronte "Cosa facciamo allora?"

"È una sorpresa"

"Una sorpresa bella?"

Lauren rise "Si, una sorpresa bella. Te lo prometto"

"Noi non abbiamo un bel trascorso con le promesse" rispose Camila frastornata.

"Scusa?" la ragazza dagli occhi verdi inclinò la testa in confusione.

Camila sospirò, fregandosi la faccia "Mi avevi promesso di arrivare all'elicottero e non ti sei fatta vedere"

Il sorriso di Lauren vacillò un attimo ma si ricompose velocemente "Si, be" sorrise "Non ho intenzione di farmi rapire oggi. Quindi penso di poter mantenere questa promessa"

"Mignolino?" mormorò Camila, tirano fuori dalle coperte una mano pigramente, il piccolo dito fuori in modo che Laure lo potesse prendere.

La ragazza dagli occhi verdi guardò la mano tesa, sorridendo e gesticolando in incredulità "Certo" rise, intrecciando il suo dito con quello di Camila "Te lo prometto"

Camila sorrise, ritirando la mano e si rannicchiò nelle coperte, i suoi occhi stanchi fissavano Lauren.

"Quindi hai intenzione di alzarti?" chiese Lauren infine, spostandosi sotto lo sguardo di Camila.

La giovane ragazza sorrise "Sei fortunata che sei bella" disse, sospirando drammaticamente prima di sedersi sul letto.

Lauren arrossì al complimento e si alzò.

"Dov'è Dinah?" Camila aggrottò la fronte, guardando verso il letto vuoto dall'altra parte della stanza.

"Non so" alzò le spalle Lauren tranquillamente "Sono le nove del mattino"

"Ma Dinah dorme sempre nei weekend" disse Camila, alzando le spalle e lasciando perdere "Strano"

Alzandosi, Camila si avvicinò all'armadio "Puoi darmi un'indizio su quello che faremo?" chiese "Non so come vestirmi"

"Vestiti in modo casual"

"Hm. Okay" Camila si morse il labbro, scegliendo i vestiti e si voltò verso Lauren "Niente indizi?"

Lauren ridacchiò, muovendo la testa "Nope. Niente indizi"

"Fai schifo" Camila mise il broncio, nonostante il sorriso per l'entusiasmo e si catapultò in bagno a cambiarsi.

***
Camila non capiva cosa stava succedendo mentre Lauren le stava guidando attraverso il campus verso il parcheggio.

"Stiamo andando ancora al poligono?" chiese confusa "Sei consapevole che conta come allenamento, vero?"

Lauren guardò Camila, alzando un sopracciglio e aprì la macchina che le aspettava "Niente indizi"

Camila sbuffò, entrando in macchina "Ma tu hai detto che non ci saremmo allenate"

"E non lo faremo"

"Ma stiamo andando al poligono"

"Non ho mai detto che stiamo andando lì" Lauren replicò "Questa è una tua supposizione"

"...ma non ho il permesso di uscire dal campus altrimenti"

"Goditelo, okay Camz?"

Camila fissò per un attimo Lauren prima di sospirare in sconfitta, buttandosi sul sedile "Va bene" mormorò, prendendo il suo iPod e cercando il cavo della macchina "Però scelgo io la musica per il viaggio"

"Vai" ridacchiò Lauren "Abbiamo un lungo viaggio da fare"

***
Il viaggio fu lungo appena più di due ore e lo trascorsero con conversazioni a random, Camila che cercava di capire la loro destinazione ogni tanto e Lauren che si rifiutava di rivelare qualcosa.

Lauren poteva sentire l'entusiasmo di Camila quando inizarono a viaggiare lungo la costa, la giovane ragazza guardava fuori verso la spiaggia e quasi saltava sul sedile.

Un ampio sorriso era disegnato sulle lebbra di Camila mentre guardava fuori dal finestrino, godendosi la libertà di viaggiare lungo la costa a ore di distanza dal campus. Il campus del CHERUB era così isolato; era difficile credere che esistevano posti del genere a solo poche ore.

Ad un certo punto Lauren entrò in un ampio parcheggio, guardò Camila con un sorriso divertito e uscì dalla macchina.

"Allora siamo arrivate?" chiese Camila entusiasta, guardando in giro le persone che affrontavano la loro giornata come un cucciolo eccitato.

"Yep" annuì Lauren "Hai detto che volevi uscire dal campus, quindi..." disse "Eccoci qua. Non ho pianificato niente in realtà..." ridacchiò nervosamente, passandosi una mano tra i capelli "Voglio dire, si può fare shopping, c'è da mangiare e la spiaggia... ho immaginato che una volta qui potevamo vedere quello che ti andava di fare. Scusa se è deludente"

"Mi stai prendendo in giro?" sorrise Camila a Lauren "È perfetto!" quasi gridò saltellando verso Lauren e stringendola in un abbraccio.

Lauren rimase inerte alla forza dell'abbraccio e ridendo reciprocò il gesto.

"Grazie" mormorò Camila sinceramente nell'abbraccio.

"Di nulla"

"Um, scusami, Lo. Non prenderti tutto il merito per questo"

Le due si guardarono intorno per trovare Dinah, Normani e Ally che le stavano raggiungendo.

Lasciando Lauren dalla presa Camila sorrise all'apparizione delle sue amiche, correndole in contro per salutarle con forti abbracci.

"Mi stavo chiedendo che cosa stessi facendo fuori dal letto prima delle 12" rise Camila, guardando Dinah.

"Solo per te, Chancho" ridacchiò Dinah "Sei fortunata che sono una buona amica"

"Per piacere, ho dovuto minacciarti prima che accettassi di alzarti presto" sogghignò Lauren, ricevendo un'occhiata da Dinah.

"Shh Lo non dire queste cose!"

"Quindi cosa facciamo per prima cosa?" chiese Ally impaziente.

Lauren si girò verso Camila, trovando la ragazza che guardava verso l'oceano nel suo mondo "Camila?" richiese dandole una leggera scossa.

"Hmm?" rispose Camila, girandosi verso Lauren con uno sguardo frastornato.

Laurem sorrise con affetto, ridacchiando "Cosa vuore fare come prima cosa?"

La fronte di Camila si aggrottò mentre pensava "Mangiare" disse determinata alla fine "Definitivamente mangiare"

***
Dopo colazione il gruppo aveva deciso di fare un giro per la caotica città, giravano per negozi e si godevano il loro tempo insieme. Camila sembrava si stesse divertendo, semplicemente entusiasta di essere nel mondo reale per la prima volta dopo mesi.

"Oh mio dio Topshop" gridò Normani, prendendo Ally e Dinah desiderosa "Non avete idea da quanto tempo non faccio compere"

Lauren rise mentre il trio correva via da loro, lei e Camila erano rimaste indietro leggermente mentre camminavano.

"Non penso nemmeno ci sia dello spazio vuoto nell'armadio di Normani per nuovi vestiti" sorrise Lauren, guardando Camila.

Camila ridacchiò, la sua attenzione si concentrò su un negozio di musica dall'altra parte della strada "Lo so, davvero"

Seguendo la linea degli occhi di Camila e individuando il negozio Lauren sorrise "Ragazze!" chiamò il trio davanti a loro, facendole girare "Vi raggiungiamo lì, okay?"

Ally annuì "Yep, certo. Mandaci un messaggio"

Senza altre risposte Ally, Normani e Dinah ritornarono a camminare, Camila guardava Lauren accigliata domandandosi perchè lo avesse fatto.

"Andiamo, allora" disse Lauren, prendendo la mano di Camila nella sua e la tirò dall'altra parte della strada al negozio di musica.

"Oh- io non... non dobbiamo entrarci" disse Camila.

"Tu vuoi, non è vero?"

"Be... si"

"Esattamente" Lauren sorrise mentre raggiungevano la porta del negozio, la aprì e fece segno a Camila di entrare.

Camminando dentro, gli occhi di Camila brillarono con un entusiasmo che Lauren non aveva mai visto prima e guardava con affetto come la ragazza sbirciava intorno i vari strumenti.

Apparentemente individuata la sua meta Camila si mosse verso l'area appartenente alle chitarre.

"Suoni?" chiese Lauren.

"Um, si... così così" ammise Camila.

"Così così?" Lauren sorrise "Come fai a suonare la chitarra 'così così'?"

Camila sorrise a Lauren, rivoltando gli occhi "Okay, si. Suono"

Lauren sorrise "Non lo sapevo"

"Non ho una chitarra al campus quindi..." Camila gesticolò sprezzantemente, i suoi occhi furono colpiti da una particolare chitarra e la prese "Mio padre mi ha insegnato" le disse alla fine.

"Oh" annnuì Lauren debolmente, il suo stomaco si rigirò all'ainformazione.

Camila la guardò, leggendo l'espressione di Lauren "Non farlo"

"Non farlo cosa?"

"Non pensarci. Hai quello sguardo nei tuoi occhi" mormorò Camila, guardando di nuovo in basso alla chitarra.

"Che sguardo?"

Camila sospirò, aggrottando la fronte mentre metteva a posto la chitarra per prenderne un'altra "Lo sguardo che dice che sei la ragione per cui è successo tutto questo" dichiarò, provando lo strumento distrattamente "Non hai premuto il grilletto. Non è colpa tua"

Lo stomaco di Lauren sobbalzò, l'umore tra le due stava cambiando notevolmente da quando erano entrate nel negozio. Tra tutti gli argomenti, questo era l'ultimo di cui voleva discutere oggi.

"È solo prospettiva, presumo..." mormorò, mettendosi le mani nelle tasche imbarazzata e si appoggiò al muro, guardando Camila.

Camila sospirò, quasi volendo ribattere ma la sua attenzione si spostò su una chitarra particolare appesa alla parete.

"Oh mio dio" mormorò, tirando giù la chitarra e prendendola nelle mani.

"Cosa?" Lauren sorrise, felice di avere tirato fuori una nuova conversazione.

Camila ridacchiò "È la chitarra di Ed Sheeran" affermò, indicando lo strumento.

"La chitarra di Ed Sheeran?"

"Si. Ha aiutato a disegnarla" sospirò felice Camila, praticamente saltando sul posto "Vedi?" indicò dove il simbolo 'x' del suo album era inciso nel legno "È il logo del suo album"

Lauren guardò oltre Camila per vedere "Huh. Figo"

"Solo figo?" Camila scosse la testa "Volevo questa chitarra così tanto ma mia mamma mi stava facendo aspettare fino al compleanno. È qualcosa di perfetto"

Lauren sorrise, divertita dall'entusiasmo di Camila "Dovresti comprarne una"

Camila distolse lo sguardo dalla chitarra "Pensi?"

"Si" sorrise Lauren "Sarebbe bello. Dici sempre che ti annoi al campus... così avrai qualcosa da fare"

"Non posso spendere così tanti soldi"

"Camz, se non ricordo male, vieni da una famiglia di milionari" Lauren ridacchiò "In più non è così tanto costosa"

Camila girò gli occhi al cielo, un sorriso crebbe sulle sue labbra "Si ma non erediterò niente finchè non divento maggiorenne"

"Be allora... potrei comprarla io per te"

"Lauren" Camila rise, scotendo la testa "Non ci pensare. È troppo"

"Puoi restituirmi i soldi quando compirai diciotto anni" Lauren alzò le spalle "Davvero, non è un grosso affare"

"Non posso farti comprare una chitarra per me"

"Non mi sta facendo fare proprio niente. Mi sto offrendo"

"È una chitarra"

Lauren ridacchiò "Oh wow, non l'avevo notato" la prese in giro "Eddai Camz. Ho ricevuto l'eredità quando ho compiuto sedici anni. Ho più soldi di quelli che mi serviranno mai nel conto bancario ora"

"Si ma non è una chitarra per te. Non posso lasciarti spendere quei soldi per me"

"Va bene, allora comprerò una chitarra per me" decise Lauren, voltandosi per vedere le chitarre "Che modelli mi suggerisci?"

Camila sorrise "Lauren"

"Che ne dici di questa?" chiese Lauren, indicando la chitarra dei sogni di Camila "È carina. Non è mica il modello di Ed Sheeran?" rimase a bocca aperta ridendo.

Camila rise "Sei una cogliona"

"Dovrei prendere questa, definitavamente" continuò Lauren "Dicono che sia una chitarra davvero fantastica"

"E tu pensi che io sia la scema" sbuffò Camila, fecendo ridere Lauren.

"Posso aiutarvi ragazze?" chiese la commessa quando girò l'angolo, sorridendo a Lauren e Camila.

"Oh, si, certo" annuì Lauren voltandosi verso di lei "Abbiamo bisogno di una chitarra"

"Okay, qualche tipo particolare?"

Lauren sorrise a Camila che le mandò un'occhiata "Pensavo a questa" disse, indicando la chitarra appesa al muro "È quella di Ed Sheeran, giusto?"

"Si" annuì la donna "È una bellissima chitarra"

"Concordo" sorrise Lauren dolcemente "Che ne pensi, Camz?"

Camila la guardò impotente, sospirando in sconfitta "Si, è carina"

"Possiamo provarla?" chiese Lauren.

"Certo"

Quando la donna tirò giù la chitarra, Lauren indicò Camila "Oh, dalla a lei. È lei che suona"

"No- non- non è per me-"

"Ecco qui" la commessa disse, porgendola a una reluttante Camila e si allontanò, divertita dallo scambio tra le due.

Incapace di resistere Camila si aggiustò lo strumento, suonando a caso per un po'.

"Che ne pensi?"

Camila guardò Lauren, annuendo "Si... è bella" sorrise "Cioè, davvero bella"

"Potrebbe darci un momento per decidere?" Lauren chiese alla commessa, sorridendo quando le annuì e si voltò di nuovo verso Camila mentre la donna si allontanava.

"Ascolta, se davvero non vuoi, non ti presto i soldi" disse con un'alzata di spalle "Ma seriamente, Camz, non mi interessa. Me li ridarai, non è come se fossi al verde. Entrambe sappiamo che quando erediterai i soldi ci metteremo a posto"

Camila guardò la chitarra estante, un piccolo sorriso le si stampò sulle labbra "Non lo so..."

"Tu lo sai che la vuoi" Lauren ruoto gli occhi al cielo "Sei al campus 24/7. È mio dovere personale assicurarmi che non diventi una pazza isterica. E la chitarra aiuterebbe"

"Okay" cedette Camila, sorridendo "Okay, bene. Ma è un prestito, okay? Te li ridò subito quando posso"

"Si!" Lauren battè le mani con successo "Certo. Ora prendiamo questo strumento"

***
"Garzie"

"Basta ringraziare" rise Lauren.

Le due avevano fatto una camminata fino alla spiaggia, una disperata Camila che voleva suonare la sua nuoca chitarra e una Lauren felice di uscire con la giovane ragazza. Aveva mandato un messaggio a Ally per farle sapere dove erano e si misero d'accordo dove trovarsi con il gruppo.

"Non posso" Camila sorrise "Mi hai appena comprato una chitarra"

"Ne sono consapevole" Lauren girò gli occhi, divertita "Se vuoi davvero ringraziarmi, smettila di farlo e goditi il momento"

Camila sorrise alla ragazza dagli occhi verdi, facendo finta di chiudersi la bocca con una cerniera prima di tornare a guardare la chitarra, suonando a caso distrattamente.

"Quindi non hai mai avuto un assegno o qualcosa del genere dai tuoi genitori?" chese Lauren alla fine "I ragazzi ricchi non dovrebbero essere coperti in qualche modo?"

Camila ridacchiò "Lo sono" annuì "Ma un... ho speso tutti i miei risparmi appena arrivata al CHERUB. Voglio dire, ho abbastanza soldi da parte... ma non così tanti da comprarmi una chitarra"

Lauren rise "Per che diavolo hai speso tutti i tuoi soldi al CHERUB? Abbiamo praticamente tutto spesato"

La giovane ragazza fece uscire una risata imbarazzata "Non lo so... delle robe"

"Robe?"

"Si, robe" mormorò Camila, concentrandosi sulla chitarra.

Lauren alzò un sopracciglio, curiosa "Che tipo di robe?"

"Solo cose, okay?" sbuffò Camila, giocando con i perni della chiarra con aria mortificata.

Gli occhi di Lauren si socchiusero "Okay, signorina misteriosa, ti dispiace elaborare o 'robe' e 'cose' è tutto quello che posso sapere?"

"Ha importanza?" la giovane ragazza sbottò, la sua voce stressata.

Lauren fece una pausa, guardando Camila sospettosamente "Ha qualcosa a che fare con me?" intuì, scavando a fondo "Che hai fatto?"

"Niente" persistette Camila, un lamento lasciò le sue labbra "Possiamo solo lasciare stare?"

"Camz" Lauren abbaiò "Dimmelo"

"Davvero non è niente-"

"Camila"

"Va bene!" la giovane sospirò, facendo scivolare una mano tra i capelli "Volevano fermarsi nel ricercarti, okay?"

Lauren si congelò "...Scusa?"

"L'FBI, il governo... non lo so, chiunque fosse a capo di tutto questo" Camila guardò Lauren esitamntemente "Loro hanno detto..." sospirò "Sei stata rapita da tre settimane e non avevano nuovi aggiornamenti su dove fossi. Hanno detto che le chance di trovarti viva dopo così tanto tempo erano quasi inesistenti-"

"Così volevano fermare le ricerche" disse Lauren, consapevole del processo. Quando accossenti di diventare un agente sei consapevole dei pericoli; la ricerca per un agente mancante non può durare più di tanto. Quando Lauren aveva saputo che era stata via per più di un mese si era chiesta quanti sforzi fossero serviti per una ricerca così lunga.

"Si" Camila annuì debolmente.

I lineamenti di Lauren si rilassarono nel vedere Camila, facendo due più due.

"E tu hai finanziato il resto delle ricerche" disse.

Camila fissava la sabbia ai suoi piedi, colpendola timidamente "... Non potevo lasciarli finire prima che ti trovassero"

"Camila..." Lauren si spense, insicura di come rispondere. Camila era la ragione per la quale lei era seduta lì adesso. Che diavolo si dovrebbe dire a qualcuno che ti ha letteralmente salvato la vita?

"Se stai per dirmi che non avrei dovuto... non farlo" disse Camila, finalmente incrociando gli occhi di Lauren "Sei qui, Lauren. Viva. Ne è valsa la pena"

Lauren fissò Camila, incapace di formulare una risposta mentre osservava i lineamenti dell'altra ragazza, trovando una genuina convinzione dietro le sue parole. Fece un respiro profondo, guardando verso l'oceano, la sua fronte si aggrottò mentre cercava di realizzare le informazioni.

"Perchè nessuno me l'ha detto?" chiese alla fine, facendo scorrere il dito sopra una delle più grandi cicatrici del suo braccio "Le altre ragazze lo sanno?"

"No" Camila rispose piano, la sua chitarra dimenticata di fianco a lei "Solo Ian e le persone sopra di lui" sospirò, passando una mano tra i capelli "Ho detto loro che non volevo lo sapessi"

"Camila... perchè avresti-" Lauren scosse la testa, gli occhi verdi incontrarono quelli marroni "Grazie" disse, la sua voce tremava per l'emozione.

Camila sorrise dolcemente "Di niente"

"Io- um..." Lauren lasciò uscire una risata tremolante "Sono davvero contenta di averti comprato la chitarra ora" scherzò, volendo abbandonare il pesante argomento per il tempo restante.

La giovane ragazza ridacchiò, felice di andare avanti "Si, be, ti ridarò indietro i soldi comunque" disse, prendendo di nuovo lo strumento tra le mani.

"Si questo non succederà mai" stabilì Lauren "Qui l'unica che ti deve qualcosa sono io"

"Chiudi la bocca, non mi devi niente" disse Camila "Mi hai salvato la vita prima. Solo non pensarci troppo e siamo apposto. Okay?"

Lauren guardò Camila, i suoi occhi verdi brillavano in una maniera che la giovane ragazza non aveva mai visto.

"Okay" annuì alla fine.

Camila le sorrise, rivolgendo l'attenzione ancora una volta alla sua chitarra.

Le due rimasero in silenzio per un po', Camila suonava ancora canzoni a random e Lauren la ascoltava, la sua mentre altrove.

Camila era il motivo per cui lei era lì. Per qualche ragione sconosciuta, la ragazza aveva deciso che Lauren doveva essere trovata, sapendo che ne sarebbe valsa la pena.

Lo stomaco di Lauren sobbalzò, insicura delle impressioni riguardanti la nuova informazione. Da una parte, ne era eternamente grata. Come Camila fosse piena di tanta compassione lei non lo comprendeva. Non la conosceva neanche Lauren, e aveva combattuto per essere sicura che tornasse a casa. Come diamine si dovrebbe ringraziare qualcuno per qualcosa del genere?

E dall'altra parte, c'era quella sensazione fastidiosa dentro Lauren che le diceva che non se lo meritava. Era la ragione per cui Camila aveva perso i suoi genitori. Era stata colpa sua se era stata presa; si era sentita sicura e aveva abbassato la guardia. Come poteva Camila minimamente pensare che Lauren ne sarebbe valsa la pena trovarla? Come poteva non vedere seriamente il ruolo che Lauren aveva avuto nella morte dei suoi genitori?

"Lauren?"

La testa di Lauren scattò per incontrare lo sguardo di Camila "Si?" rispose e aggrottò ancora la fronte mentre la sua mente ripensava.

"Posso chiederti una cosa?"

La ragazza dagli occhi verdi annuì "Si, certo"

"E puoi..." Camila arrossì "Puoi pensarci su bene per un secondo? Non... sparare la prima cosa che ti viene in mente" fece una risata nervosa "Pensaci su"

Lauren aggrottò la fronte, una sorriso si fece vedere sulle sue labbra "Devo spaventarmi?"

"No, non spaventarti è solo-" Camila sbuffò, guardò altrove e cercò di formulare la sua domanda "Perchè..." si morsicò il labbro "Perchè hai fatto questo per me? Oggi, intendo"

Lauren si fermò "Um... non lo so..." fece spallucce "Voglio dire, ci sono state anche le altre ragazze. Non sono stata solo io"

Camila sorrise "Lauren, sei stata te principalmente. Le ragazze sono venute solo per un passaggio"

"Okay, be..." Lauren continuò, facendo un sospiro "Non lo so, avevi detto che odiavi stare bloccata al campus tutto il tempo. Ho pensato fosse carino"

"Si, ma... perchè?" persistette Camila "Non ho il permesso di uscire dal campus. Potresti finire in guai seri per avermi fatto sgattaiolare fuori"

Lauren fece una risatina "Sono già un agente in panchina, non c'è molto che possano farmi"

Camila girò gli occhi al cielo, infastidendosi nel non sentire la risposta che sperava "Quello che voglio dire è-" fece una pausa, la sua faccia diventò rossa "Voglio dire- non dovevi farlo. Le ragazze non hanno mia fatto una cosa del genere per me. Quindi perchè tu si? Perchè hai voluto farlo?"

"Importa?"

"Lauren"

"Stavo solo facendo qualcosa di carino per te. È un male?"

"No non lo è, solo-" Camila gemette "Non puoi pensarci solo per un attimo? Perchè volevi-"

"Non c'è niente a cui pensare" Lauren la interruppe, sorprendendo Camila con un tono freddo "Stavo solo facendo qualcosa di bello per te, tutto qui. Non c'è nient'altro. Smettila di cercare qualcosa che non c'è"

Camila guardò Lauren, sulla sua faccia chiaramente disegnata un'espressione ferita mentre trovò gli occhi verdi dell'altra ragazza.

"...Bene" mormorò, portandosi i capelli dietro le orecchie e distolse lo sguardo da Lauren, guardando verso l'oceano con uno sguardo sconfitto.

Lauren esitò, immediatamente sentendosi in colpa per aver risposto male alla ragazza "Camila..." iniziò "Scusami, non- non so che cosa vuoi da me. Dio, sto ancora realizzando la cosa di prima. Non puoi lasciarmi pensare prima di iniziare con l'interrogatorio?

"Dimenticalo" disse Camila, scuotendo la testa "Non importa. Sono stata una stupida" si mosse per posare la chitarra nella sua custodia, chiudendola.

"No non posso scordarmelo-" Lauren sospirò quando Camila si alzò "Camz, aspetta-"

"Dovremmo tornare dalle altre"

Lauren la fissò, alzandosi "Non essere arrabbiata con me"

"Non lo sono" alzò le spalle Camila, cercando di rimanere tranquilla.

"Camila"

"Lauren" Camila la interruppe, i suoi occhi incontrarono quelli di Lauren sfidandoli.

Lauren rimase quasi sorpresa dai lineamenti di Camila pieni di rabbia, si tranquillizzò e prese le sue cose.

"Bene" mormorò "Allora andiamo"

Non avendo bisogno di altri inconvenienti Camila iniziò a camminare verso l'uscita della spiaggia, Lauren la seguì silenziosamente.

***
Camila tenne le distanze da Lauren per il resto del giorno, e il resto delle ragazze non fallì nel notare la tensione tra le due. Nessuna ragazza parlò più di quello che c'era bisogno, e il ritorno al campus fu riempito da un silenzio agghiacciante.

Come aveva permesso che la giornata si fosse conclusa in un modo così brutto, Lauren non ne aveva idea. Camila l'aveva allontanata e per quale motivo lei non riusciva a gestirlo? Ogni cosa sembrava a posto ultimamente; Lauren non sapeva perchè fosse persino sorpresa. Era questione di tempo che qualcosa andasse storto.

Lauren quasi voltò le spalle alla fortuna quando finalmente raggiunsero il campus e fecero rientro passando la sicurezza e andarono verso il parcheggio, dove trovarono Ian che le stava aspettando.

Camila guardò Lauren preoccupata, dimenticandosi della sua rabbia momentaneamente per il panico "Pensi che lo sappia?"

Lauren sospirò mentre parcheggiava la macchina, guardando il furioso sguardo del suo mentore e annuì "Yep. Lo sa sicuramente" disse, preparandosi prima di uscire dalla macchina.

Si sentì piccola sotto lo sguardo di Ian quando l'uomo la raggiunse velocemente, Camila rimase di fianco a lei con un'espressione terrorizzata.

"Camila, vai al tuo dormitorio" ordinò Ian, facendo sussultare Camila sul posto "Agente Jauregui, nel mio ufficio. Ora"

"Si signore" annuì Lauren leggermente, andando via per trovare Camila che la tirava al suo posto.

"Aspetta" supplicò Camila, scuotendo la testa a Ian "Non è solo Lauren, è anche colpa mia-"

"Camila. No" avvertì Lauren.

"Cosa- no. Sono colpevole tanto quanto te-"

"Agente Cabello torna al tuo dormitorio ora" Ian ordinò ancora una volta.

"No" insistì Camila "Vengo con lei. Dovrei essere punita anche io, non è giusto-"

"Riceverai la punizione adeguata a tuo tempo. Non preoccuparti" l'uomo la interruppe "Lauren ha più doveri a cui guardare, e oggi ha disobbedito a un ordine diretto datogli da un suo superiore"

Lauren guardò per terra ai suoi piedi, sentendosi più piccola man mano che lo sguardo di Ian la perforava.

"Quindi a meno che tu voglia che la sua punizione sia ancora più severa, ti suggerirei di dirigerti nel tuo dormitorio ora e aspettare finchè non ti farò chiamare" Ian fissò Camila furiosamente "Questo è un ordine, agente Cabello"

Camila esitò, guardò Lauren senza poterla aiutare prima di andarsene in sconfitta "Si, signore" mormorò, la sua mani raggiunse il braccio di Lauren che strinse in modo rassicurante prima di obbedire a Ian e camminare verso il campus.

Quando Camila se ne andò Lauren incontrò lo sguardo livido di Ian.

"Nel mio ufficio. Ora" il suo superiore disse scocciato, avanzando nella direzione del palazzo amministrativo, Lauren lo seguì.

Quando cazzo avrebbe avuto una pausa?


Ehilà gente!

Mi sono resa conto che questa storia era molto anonima e quindi ho deciso che da ora in poi comincerò a farmi viva sotto i capitoli che pubblico. In più mi sono resa conto che qualcuno legge questa storia... siete tipo in 10 ma per me siete comunque tanti!! Sfrutto questo piccolo spazio anche per avvertire i "miei 10 lettori" che probabilmente aggiornerò la storia una, massimo 2, volte a settimana anche perchè i capitoli sono molto lunghi.

Detto questo vi auguro un buon rientro a scuola e niente se vi sentite soli o in cerca di consigli potete scrivermi in privato. 

Undone (Traduzione ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora