Capitolo 1 pt.1

3K 152 0
                                    


Flashback tra i trattini (intervallato da battute)
----
"Piccola ragazza" la voce suonò minacciosamente, una mano ruvida afferrò la faccia di Lauren facendola sveglare "Aw, ti sei di nuovo addormentata eh?"

Lauren strizzò gli occhi, appanniati finche la sua vista non si schiarì e la stanza fredda si risvegliò. Il suo stomaco sobbalzò ancora per la realtà del luogo in cui si trovava e notò che era stata spostata in una posizione verticale, incatenata dalle mani che la tenevano su.

"Non ci piace quando ti addormenti, babe" il capobanda, Dominic, ringhiò, la sua faccia così vicina a quella di Lauren che lei poteva sentire il putrido respiro sulla sua pelle "Toglie il divertimento. È molto più bello quando sei coscente di questo. Ti devo ricordare la punizione per esserti addormentata?"

Lauren emise un colpo di tosse, il sapore metallico del sangue prosciugato sulla sua bocca "Fottiti" gracchiò debolmente.

"Si" lui annuì, una mano passata sul braccio di Lauren e i vibridi al contatto "Penso che dovremmo ricordartelo"

Lauren fissò Dominic, la sua pelle scivolava sotto il suo tocco "Uscirò di qui. e quando lo farò ucciderò ognuno di voi"

Lui ridacchi "Oh davvero, ragazzina?" sollevò un sopracciglio prima di afferrare in un pugno i capelli di Lauren e tirarsela più vicina con forza, il sangue che colava dalle manette sui suoi polsi incidendole la pelle.
----
"Lo?"
----
Lauren aggrottò le sopracciglia al suono della voce familiare, guardandosi attorno e non capendo da chi potesse essere arrivata.

"Avanti" l'uomo sibilò velenosamente "Perchè vedi, ragazzina. Anche se riuscissi ad andartene da qui, ucciderci non ti aiuterebbe per niente" lui ridacchiò tirando i suoi capelli "Tu puoi ucciderci"
----
"Jauregui"
----
"...ma noi non ti lasceremo mai. Non importa cosa" Dominic sibilò, le sue labbra sull'orecchio di Lauren "Noi saremo per sempre nella tua testa"
----
"LAUREN CAZZO SVEGLIATI"

Lauren si svegliò di soprassalto, scattando verso l'alto nel suo letto sbattendo la testa contro qualcosa di duro e ricadde sul materasso con un gemito addolorato.

"Merda" Normani sbottò ancora inciampando, guardando Lauren allaramata "Che diavolo era quello?"

Lauren aggrottò le sopracciglia, guardando intorno la stanza e un respiro di sollievo riempì il suo corpo appena riconobbe la familiarità del suo dormitorio al campus del CHERUB. Dopo aver passato tre mesi in ospedale, finalmente è tornata nel suo dormitorio la notte scorsa. Sperava che tornare nella sua vecchia stanza avrebbe potuto farla dormire più facilmente; a quanto pare no.

"Scusa" si scusò Lauren, tenendo la sua testa tra le mani per la botta e sedendosi un'altra volta. Era bagnata del suo stesso sudore e il suo cuore martellava nel suo petto, ancora rimuginando sull'intenso sogno. Be, flashback.

"È okay" Normani la incoraggiò, avvicinandosi e sedendosi di fianco a lei sul letto "Pensavo che gli incubi fossero finiti..." chiese dolcemente.

Lauren scrollò le spalle "Lo sono" mentì.

Gli incubi non sono mai finiti. Lauren era fortunata se passava una notte senza svegliarsi in panico ad ogni ora. Ma ovviamente non lo avrebbe detto ai suoi amici. Le loro espressioni pietose era già abbastanza fastidiose.

"Credo sia solo il cambio d'aria o... qualcosa" Lauren mormorò, voltandosi verso Normani "Cosa ci fai qui comunque?"

"Sono giunta alla conclusione che avrei dovuto dare alla mia ex compagna di stanza un benvenuto a casa" Normani sorrise, colpendo la sua amica "Questo, e ho pensato di unirmi a te per qualsiasi straziante allenamento avessi pianificato questa mattina"

Lauren sorrise dolcemente, annuendo e osservando che la sua sveglia sarebbe suonata di li a pochi minuti. Il sole era appena sorto e Lauren accolse volentieri la giornata. Era sempre stata conosciuta al CHERUB per spingersi dove nessun'altro agente è mai arrivato; fu così che scalò il ranking così velocemente. Tornata al campus, non poteva aspettare di tornare alla sua routine e tentare di raggiungere una forma di normalità da quando era stata catturata. Nonostante gli ordini di riposo che le furono dati, Lauren stava pianificando di allenarsi al limite finche poteva. È stata seduta in quel cavolo di ospedale senza fare niente, ma solo terapia fisica per mesi; non c'era modo che trascorresse ancora tempo 'riposando'.

Essere un agente al CHERUB era tutto quello che Lauren sapeva. Da quando aveva 6 anni e fu estratta dall'affidamento, il CHERUB è stata la sua casa.

Il ramo dell'Intelligence amiricana prese bambini orfani e diede loro l'opportunità di cambiare le loro vite per sempre. Con agenti tra i 10 e i 18 anni, l'organizzazione allena ragazzi per il lavoro sotto copertura per completare missioni che gli adulti non possono.

Nel CHERUB tutti gli agenti sono classificati in base a una maglietta colorata che deve essere indossata nel campus. Le magliette ARANCIONI sono per i visitatori. Le maglie ROSSE sono assegnate ai ragazzi che non sono ancora grandi abbastanza per qualificarsi come agenti. Le maglie BLU sono per i ragazzi che sono sottoposti a 100 giorni di duro allenamento base. Le maglie GRIGIE significano che sei pronto per le missioni, questa maglia è la più bassa in classifica per gli agenti qualificati. Le maglie NAVY sono assegnate agli agenti per una prestazione eccezionale in una singola missione. Le maglie NERE sono le magliette più alte per un agente attivo ed è l'ultimo riconoscimento per prestazioni eccezionali su più missioni. E infine, quando un agente del CHERUB si ritira, riceve una maglia BIANCA, che è indossata anche dallo staff del CHERUB.

Lauren è sempre stata una oltre il rendimento al campus. Dopo la sua prima missione a 10 anni ricevette una maglia Navy,e solo dopo la sua quarta missione ricevette una maglia Nera. Con il perfetto fisico e una motivazione, il suo sguardo considerato estremamente intimidatorio, Lauren diventò velocemente uno degli agenti più bravi mai visti al CHEUB.

Se chiedessi a chiunque nel campus che lavora più duro, la loro risposta srebbe stata Lauren Jauregui. Ma ora era lì, svegliata dagli incubi e che camminava in un corpo che non poteva sopportare neanche la metà dell'allenamento che una volta poteva. Più sprecava tempo 'riposando', più tempo sarebbe rimasta fuori dal campo di battaglia. E si sarebbe maledetta se si fosse ritirata prima di aver raggiunto il massimo potenziale come agente. Lei era Lauren Jauregui. Non doveva essere solo messa da parte.

"Stavo solo pensando di andare giù in pista e fare qualche giro" Lauren scrollò le spalle "Suona bene?"

"Suona perfetto per me" Normani confermò, alzandosi dal letto e sedendosi sulla sedia della scrivania di Lauren mentre lei si preparava.

Lauren camminò fino all'armadio, prendendo gli abiti da allenamento e togliendosi la maglietta si fermò a metà torso. Una smorfia apparì sulle sue labbra appena vide i segni delle cicatrici disperdersi sulla sua pelle e Lauren guardò Normani con disagio. Abbassandosi la maglietta si scharì la voce.

"Uh, Mani?"

"Yep?" Normani chiese, la sua testa alzandosi dal computer di Lauren.

"Ti dispiace se mi aspetti fuori mentre mi cambio?"

Normani stava quasi per ridere e alzare le spalle alla richiesta; le due avevano condiviso la stanza dal lotro arrivo al CHERUB, aveva superato da tempo la paura di vedere la sua amica non totalmente vestita. Ma non era come prima, doveva ricordarselo.

"Uh, si" Normani annuì, sorridendo tristemente a Lauren "Solo muoviti". Scherzò ancora uan volta, alzandosi dalla sedia e uscendo dalla porta.

Lasciando uscire un respiro di sollievo Lauren si cambiò velocemente, indossando una maglia a maniche lunghe e un paio di pantaloni a tre quarti che nascondevano la maggior parte delle cicatrici.

Quando fu contenta del suo aspetto uscì fuori dalla stanza, Noemani la aspettò così che poterono fare la strada insieme fino alla pista. C'era solo un piccolo numero di agenti fuori a quell'ora presto, e Lauren fu grata che non avrebbe dovuto affrontare l'inevitabile reunione con i suoi compagni agenti adesso. È sempre stata ben conosciuta al campus, e non c'era dubbio che la storia della sua ultima missione fosse stata l'argomento principale al CHERUB per mesi. Con i dettagli della missione in confidenza, poteva solo immaginare i pettegolezzi che erano girati sulla sua assenza.

Lauren notò l'espressione sorpresa di alcuni agenti in pista e li cancellò dalla sua mente, rimangiandosi le grida con cui avrebbe insultato i ragazzi. Non li conosceva. Loro non dovrebbero preoccuparsi per quello che le è successo negli ultimi 5 mesi.
Normani corse al ritmo di Lauren per tutto l'allenamento, mai un processo, come se i livelli di fitness impoverito della sua amica la tenessero indietro.Per questo Lauren ne sarebbe stata grata, se non fosse stata così impegnata a odiare se stessa per non essere riuscita a fare nemmeno la metà dei suoi giri usuali prima che le sue gambe cedessero.

Quando Lauren infine mollò, Normani la seguì nella sua stanza spettegolando sul dramma di cui si era parlato quando lei era via. Lei era una delle poche persone che aveva il permesso di farle visita all'ospedale insieme alle sue amiche Dinah e Ally, e avevano smesso da tempo con le occhiate preoccupate e la troppa delicatezza riguardo le emozioni di Lauren che tutti gli altri le davano. Era bello avere una conversazione che non implicava parlare dei suoi infortuni per una volta. Per i suoi amici lei era ancora Lauren; loro erano le uniche persone a non trattarla come se fosse completamente danneggiata. Ma anche loro avevano i loro momenti.

"Comunque, condividere la camera con Ally è estremamente interessante" Normani sbuffò "Nel senso, le voglio bene, ma è sempre a mille, sai? Come, sempre felice. E tu mi conosci al mattino, sono una stronza: Alla fine quando torneremo in camera assieme non sarò l'unica stronza. Ally solo mette il broncio e io finisco per sentirmi una persona orribile"

Lauren rise "Esatto, la tua compagna è 'troppo felice' come tu non lo sarai mai"

Normani sogghignò, colpendo Lauren leggermente "Comunque. Tu non avrai mai più una compagna di stanza. Ti do una settimana e verrai a supplicarmi di avermi indietro"

"A proposito" Lauren si morse il labbro "Non ti dispiace vero? Che hai dovuto andare via dalla nostra camera?"

Al suo ritorno sarebbe stata avvisata che Lauren avrebbe avuto una camera singola anzichè un'usuale camera condivisa per gli agenti del CHERUB. Con gli incubi ancora ricorrenti, e i diversi allenamenti per il suo ricovero, aveva senso che che stesse per suo conto. Normani e Lauren erano state compagne di stanza da quando erano arrivate al CHERUB, infatti sarebbe stato strano non avere la compagnia della ragazza 24/7.

"Tranquilla Lo" Normani scosse la testa fermamente "Ceh, mi macheranno le nostre liti per la scelta della musica" scherzò "Ma lo capisco. Hai bisogno del tuo spazio. Possiamo trasferirci insieme quando sarai pronta"

"Okay, fantastico" Lauren sorrise dolcemente quando raggiunsero la sua camera.

"Vieni a fare colazione?" l'altra ragazza chiese.

Lo stomaco di Lauren si ritorse all'idea di entrare nella caffetteria piena di occhi curiosi "No. Prenderò solo qualcosa alle macchinette e dritta al dojo. Ho prenotato una stanza per fare pratica oggi"

Normani esitò, deliberando sulla possibilità di contrastare l'amica sulla decisione, prima di sospirare "Okay, bene. Ci vediamo dopo però, va bene?"

"Ovvio" Lauren confermò.

Normani guardò la ragazza dagli occhi verdi con preoccupazione, insicura di come reagire con questa Lauren. Lauren ha sempre avuto una lingua tagliente, facendo uscire una confidenza e un'energia che erano contagiose. La ragazza in piedi di fronte a lei ora era una persona completamente diversa. I suoi occhi erano un po' meni brillanti, e la scintilla che faceva di Lauren lei era sparita. E Normani non aveva idea di come aiutarla a far tornare. Nelle tre settimane che Lauren era stata catturata e - un brivido al pensiero - torturata, tutte le cose che significvano qualcosa per lei erano morte.

Muovendosi, Normani strinse in uno stretto abbraccio Lauren, restando finche l'amica non reciprocò il gesto esitando.

"Sono contenta che tu sia tornata, Lo" sospirò dolcemente.

"Anche io" Lauren rispose.

Contenta per la risposta, Normani si mosse indietro e offrendo un sorriso a Lauren si voltò e andò per il corridoio.

***

Undone (Traduzione ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora