CAPITOLO 2

189 33 19
                                    




I mesi estivi sono stati un inferno tra tribunali, avvocati e giudici. I miei hanno divorziato e mia madre è riuscita ad ottenere la mia custodia e quella di mio fratello Jaxson. Dopo la separazione mio padre si è trasferito con la sua nuova fidanzata a New York e di noi non ne ha voluto più saper nulla. La mia vita non è cambiata particolarmente dopo il divorzio, anzi, a dire il vero non è cambiata per niente. Mio padre non l'ho mai potuto considerare tale, di tutti e diciassette gli anni della mia vita ci siamo rivolti la parola pochissime volte. Tutto il tempo che passava a casa cercava di evitarmi, trascorreva ore e ore nel suo studio a fare solo Dio sa cosa. Perciò non ne sento particolarmente la mancanza. Mia madre invece è spesso via per lavoro, la vedo solo due fine settimana al mese, perciò passo intere giornate sola in casa, l'unico a farmi compagnia è Connor. Posso definirlo quasi come un padre. Non è il classico maggiordomo gobbo e rugoso che tutti si figurerebbero.  Connor è un uomo sulla quarantina, ha il viso squadrato e i capelli folti sempre in ordine, occhi scuri e labbra sottili. È alto e a mio parere sotto il completo da cameriere nasconde un fisico da urlo. Trascorriamo moltissimo tempo assieme, e oltre a prendersi cura della casa mi aiuta con lo studio, mi dà consigli e inoltre mi insegna a cucinare. Così a volte sono io a preparare la cena al mio fratellone svogliato che puntualmente tutte le volte si lamenta perché il sugo è insipido, oppure perché il dolce è bruciacchiato, così finiamo per litigare e Connor deve essere abile a schivare forchette e piatti volanti.

Domani ricomincia la scuola, non posso crederci, l'estate sembra essere passata così in fretta. Ora che ci penso non ho nulla da indossare e non mi va di presentarmi con gli abiti della scorsa stagione, almeno non il primo giorno. Decido di chiamare Avery, la mia migliore amica, spero abbia voglia di accompagnarmi al centro commerciale. Non appena prendo il telefono in mano il display si illumina.

NOTIFICA DI SKYPE: VIDEOCHIAMATA DA AVERY

Accetto la videochiamata e subito mi appaiono a tutto schermo delle narici, non posso far altro che ridere

"Blah che shifo, allontana subito quelle luride narici dalla fotocamera" grido

"Non possono essere sporche, mi sono appena finita di scaccolare" controbatte lei allontanando di colpo il naso dalla fotocamera, così che la possa vedere completamente in faccia 

"Allora che mi racconti, sei pronta per domani?"

"A dire il vero stavo proprio per chiamarti, ho un'emergenza"

"Spara, la tua migliore amica è qui per aiutarti"

"Non ho nulla da mettermi e domani inizia la scuola, il mio guardaroba ormai contiene solo capi che ho già indossato più e più volte lo scorso anno. Ti andrebbe di accompagnarmi al centro commerciale?"  dico con voce implorante. Spero non abbia nulla da fare, mi serve davvero un attimo per svagarmi e dei consigli sulle ultime tendenze dato che a causa del divorzio ho perso per un'intera estate la mia vita sociale.

"Mi stai facendo emozionare" si alza dalla sedia e si mette a saltellare per tutta la sua stanza in preda all'agitazione "questo vuol dire che Zoe Levis sta davvero chiedendo alla sua migliore amica dei consigli di moda?" Avery ne sa molto più di me riguardo alla moda e il vestirsi, ma sono troppo orgogliosa per ammetterlo, perciò controbatto

"No cara, ho detto semplicemente che devi accompagnarmi al centro commerciale..." non mi lascia finire la frase e con un sorriso beffardo sul volto mi dice "Certo certo, mettila un po' come ti pare, ciò che lasci intendere è diverso. Infondo lo sai anche tu che ho più stile di te. In ogni caso, tra trenta minuti sotto casa mia. Muoviti." Mi fa la linguaccia e chiude la videochiamata.

Metto giù il telefono e inizio a prepararmi. Apro la finestra per arieggiare la mia stanza, mi affaccio sul giardino per fissare le persiane e intanto l'aria pungente mi rinfresca il viso e mi scombina i capelli. Mi prendo alcuni secondi per osservare il fantastico paesaggio che circonda la mia casa, mi trasmette una tranquillità immensa. Poi sento qualcosa cadere sulla mia testa, inizia a muoversi e scende lentamente sulla mia fronte facendomi il solletico, mi volto e vedo il mio riflesso allo specchio e un ragno sul mio viso. Aspetta. Un ragno! Panico. "Aiuto, aiuto" grido, inizio a correre ma inciampo nei miei stessi piedi, cado a terra con un gran tonfo, il ragno viene catapultato sul pavimento e sgattaiola via sotto l'armadio.

"Zoe che succede" Connor arriva di corsa nella mia stanza e mi aiuta ad alzarmi. Nel frattempo ci raggiunge anche mio fratello che non riesce a trattenere una risata

"Jaxon, lo trovi divertente?"

"Si, molto" lo fulmino con gli occhi.

"Che è successo signorina Zoe?" mi chiede Connor con tono calmo

"Sono appena stata vittima di un attacco da parte di un ragno" cerco di sdrammatizzare. Scoppiamo tutti e tre a ridere rendendoci conto dell'assurdità della situazione. Prendo un cuscino e lo lancio a Jaxson che ancora sta ridendo come un matto mentre se ne torna nella sua stanza. Ringrazio Connor e corro a finirmi di sistemare.

SALVAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora