CAPITOLO 9

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PICCOLO SONDAGGIO: cosa pensate della copertina?

Canzone consigliata per questo capitolo: "BACK TO BACK" Amy Winehouse

Mi chiudo nella mia stanza e lentamente, con la schiena appoggiata alla porta, scivolo a terra. Sobbalzo quando Connor bussa e mi annuncia che la cena è in tavola. Mi asciugo le lacrime e esco dalla camera. Mi rendo conto di avere i piedi rivolti verso le scale e il busto da tutt'altra parte, esattamente indirizzato verso la stanza di Jaxon che ha la porta spalancata. Le mani mi iniziano a sudare. Non appena mi sblocco corro a chiudere la porta. Impiego un po' troppa forza, tanto che il tonfo rimbomba per tutta casa. Da quando mio fratello non c'è più è tutto più silenzioso e triste.

La cena è breve e piuttosto silenziosa. Mia madre non apre bocca e io non ho alcuna intenzione di instaurare una conversazione data la quantità di rabbia che mi pompa nelle vene. Poi eccola, all'improvviso, la fatidica domanda: "Pronte le valige per domani?"

Lascio che la domanda rimanga sospesa e per alcuni minuti continuiamo a mangiare. Mia madre però è una donna testarda, non si arrende facilmente.

"Staremo benissimo ad Hampton Bays, non sei elettrizzata all'idea di fare nuove conoscenze?"

Mi alzo sbattendo la forchetta sul tavolo, agguanto il mio giubbotto e salgo in macchina. Metto in moto e parto, non ho una destinazione ben precisa, l'unica cosa che voglio fare però è allontanarmi da questa casa. Come può pensare che il trasferimento potrà aiutare a superare la morte di Jaxon, non lo riporterà mai indietro, non cambierà mai il passato. Sarà solo un incentivo in più per odiare questa vita che tutto mi ha tolto: prima un padre, poi un fratello, poi un'amica e ora persino una casa, la mia casa!

BEEEEEEEEEP

Premo il piede sul pedale del freno e inchiodo giusto in tempo.

"Guarda davanti razza di imbecille!" Mi grida il signore ultra settantenne alla guida della macchina che stavo per tamponare.

Stringo le mani sul volante mentre dei flash di QUELL' incidente mi passano per la mente.

"Sta bene signorina?" Stacco le mani dal volante che non mi ero affatto resa conto di stringere e noto che sono tutte rosse a causa della pressione. Ho la gola secca e gli occhi sbarrati. L'espressione del signore è alquanto preoccupata.

"Si, tutto bene" tento di sorridere ma l'unica cosa che riesco a fare è una strana smorfia "scusi."

"Non si preoccupi, tenga gli occhi sempre sulla strada, arrivederci." Mi da una pacca amichevole sul spalla e se ne torna in macchina.

Rimango sola con gli occhi fissi sulla strada davanti a me. Senza rendermene conto metto in moto e riparto. Alla radio sta passando "Back to Back" di Amy Winehouse che contribuisce a rendere questa serata più triste e malinconica di quello che già è. Mi faccio trasportare dalla musica e quando torno lucida mia accorgo di aver guidato per 30 km ed essere arrivata al cimitero. Tiro via le chiavi dalla macchina e scendo. Non ci penso due volte, così scavalco il cancello e cammino sotto i raggi della luna fino alla tomba di mio fratello. Una lastra di pietra bianca è tutto quello che rimane di lui. Un leggero venticello soffia e muove i petali dei fiori posti sopra la lapide, la luce della luna illumina parzialmente la pietra sulla quale sono incise la data di nascita e quella di morte e una foto di Jaxon. Sorrido mentre una lacrima salata mi brucia il viso.

"Scusa. Scusa per averti mancato di rispetto. Scusa per averti riposto male. Scusa per averti fatto perdere la pazienza. Scusa per averti deluso. Sono pessima come sorella e ancora peggio come figlia. Mi manchi. Eri il mio scudo, la mia armatura e la mia spada. Eri la mia famiglia. Sono nuda e indifesa, debole e sola. Ti voglio bene. Avrei voluto avere più tempo per dirtelo." Le prole escono strozzate dalla mia bocca.

Il silenzio è l'unica risposta che ricevo, ma anche l'unica che forse mi merito. Rimango immobile a fissare quella stupida pietra e per almeno dieci minuti, attendo una risposta, sono patetica. Inizio a picchiare pugni sulla terra e mi ferisco le mani.

"Non puoi abbandonarmi! Non puoi! Avevi promesso che saresti rimasto con me, che non mi avresti abbandonata! L'avevi promesso!" Continuo a piangere e urlare nel bel mezzo della notte. Sono disperata.
Improvvisamente una luce mi colpisce gli occhi costringendomi a voltarmi dall'altra parte.

"Lei non può stare qui!" Prima che possa anche solo rendermi conto di ciò che sta avvenendo, una mano forte e grande quanto la mia faccia mi avvolge il braccio costringendomi ad alzarmi. Vengo accompagnata al cancello che avevo adrenalinicamente scavalcato e chiusa fuori.

Me ne torno in macchina delusa. Attacco l'aria calda e i sedili riscaldati. Apro leggermente il finestrino e mi accendo una sigaretta. Come si può tornare indietro, o meglio, come potrò andare avanti?

Guido fino a casa lottando contro la stanchezza. Riesco a tenere gli occhi aperti per grazia divina. Mi bruciano da impazzire.

Quando arrivo non c'è nessuno ad accogliermi. Quanto mi piacerebbe ricevere un abbraccio o una semplice rassicurazione. Vorrei che qualcuno mi dicesse che è tutto un sogno, che presto le cose si sistemeranno ma in realtà nulla di tutto questo avverrà mai. La casa è immersa nel silenzio. Se parlassi potrei sentire l'eco delle mie stesse parole. Gli scatoloni sono sparsi ovunque, pronti per essere trasportati in una nuova dimora.

Mi preparo una camomilla e filo in camera. Finisco di sistemare le ultime cose nello scatolone ancora aperto ricordandomi di lasciare fuori i vestiti per la partenza.

Mi addormento non appena entro in contatto con il morbido cuscino.

SPAZIO AUTRICE ❤️
Ciao a tutti miei cari lettori! Oggi è lunedì e come promesso, ecco a voi un nuovo capitolo! Fatemi come sempre sapere che ne pensate con un commento e se volete rimanere sempre aggiornati aggiungete "salvami" al vostro elenco letteratura/biblioteca privata! ❤️
PICCOLA PRECISAZIONE : vi esorto alla fine di ogni capitolo a commentare, non perché "voglio avere tanti commenti" , ma perché mi piacerebbe sapere cosa pensate sinceramente della storia in modo da poterla migliore.

SALVAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora