CAPITOLO 10

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"Passa" rimango sbalordita da quella affermazione . Fuma anche lui? E da quando? Con gli occhi spalancati dalla sorpresa gli passo la sigaretta. L'appoggia tra le labbra e con una mano tiene il volante mentre con l'altra , dopo aver tirato il fumo, prende la sigaretta tra indice e medio. "Non guardarmi con quella faccia, è da quando ho sedici anni che fumo, sono stato solo più bravo di te a tenerlo nascosto." Mi fa l'occhiolino e mi ripassa la sigaretta. Il silenzio si fa nuovamente strada tra noi, nel frattempo io finisco la sigaretta e lancio il filtro fuori dal finestrino.
"Caramella?" Mi domanda porgendomi un involucro blu e bianco contenente una mentina.
Annuisco e la scarto. Butto la cartaccia fuori e infilo la caramella in bocca. Il sapore di menta arriva lentamente alle mie papille gustative provocandomi una dolce sensazione di sollievo. Inizio a ridere.
"Che c'è di così tanto divertente?" Mi interroga curioso.
"Nulla." Ribatto con le lacrime agli occhi. "È una situazione buffa."
"Non hai tutti i torti." Si gira per sorridermi ed è proprio quello il momento in cui noto che la sua faccia è tutta ustionata. Urlo e poi BOOOOOM.

"Jaxon!" Grido cadendo dal letto.
Mi sveglio di colpo e sbatto la fronte contro quella di Connor. Sono tutta sudata.
"Zoe fermati era solo un brutto sogno!" Connor mi aiuta a rialzarmi e sedermi sul letto. Mi prende le mani tremanti tra le sue e tenta di rassicurarmi.
"Lui era...noi eravamo..." Non riesco nemmeno a concludere una frase, a formulare un pensiero.
"La sua faccia! Oddio la sua faccia era tutta rovinata!"
"Shhh." Connor continua a stringermi le mani mentre io piango senza sosta. Si alza lentamente e sparisce in corridoio, poco dopo torna con un bicchiere pieno d'acqua e un fazzoletto di carta. Mi asciuga il viso dalle lacrime e mi porge il bicchiere.
"Bevi un po', ti sentirai meglio, promesso." Faccio come dice e effettivamente riesco a calmarmi, il mio respiro torna normale e le lacrime si arrestano.
"Grazie." Dico a Connor. Sorride cordialmente e mi annuncia che sono le 6:30 e che tra poco arriva il camion dei traslochi che deve caricare tutte le nostre cose perciò, mentre lui torna nella sua stanza io decido di prepararmi. Mi sciacquo e mi piastro i capelli, mi metto un leggero filo di trucco e mi vesto. Vado in cucina per fare colazione e trovo il frigo quasi completamente vuoto. Lo stomaco mi borbotta, così prendo una tazza di caffè con tre biscotti e me ne torno in camera ad attendere la fatidica partenza.

Sento bussare alla porta e schiudo gli occhi. Un piccolo viso pallido sbuca tra il muro e la porta.
"Sei pronta tesoro? Andiamo." Dice mia madre con un tono premuroso. Mi alzo e resto per alcuni secondi a contemplare per un ultima volta la mia stanza. Il letto a baldacchino che ho sempre adorato, la minuscola scrivania inutile e infine la scaffalatura delle foto, la cosa più cara che ho, o meglio, che avevo.

Scendo lentamente le scale e arrivata alla porta mi prendo alcuni minuti per assaporare per l'ultima volta la dolce fragranza della casa. Esco dal portone con un certo senso di malinconia. Il camion dei traslochi è gonfio di scatoloni , ho paura che possa scoppiare da un momento all'altro.
Dopo svariati sforzi riescono a chiuderlo, così io salgo in macchina.
Dal finestrino assisto alla scena più triste , mia madre consegna le chiavi a una coppia di anziani ricchi signori che d'ora in poi abiteranno qui.

Mamma e Connor mi raggiungono sulla limousine e partiamo. Infilo le cuffie e mi immergo nella musica , unica ancora di salvezza in questo momento. Mi addormento sulle note della canzone di Lady Gaga "Milion Reasons".

"Zoe siamo arrivati tesoro." Mia madre mi sveglia e impiego alcuni istanti per capire dove sono e cosa sta succedendo.
Scendo dalla macchina stiracchiandomi.
Osservo l'immensa e elegante villa che mi compare davanti.
Entriamo e vengo travolta da un odore di rose travolgente. I pavimenti sono in ciliegio brasiliano. La casa è arredata in stile moderno e la cucina è super attrezzata. Giardini lussureggianti definiscono le piscine riscaldate. Al piano superiore ci sono ben cinque camere da letto e tre bagni. Ma non finisce qui perché scopro con sorpresa che la casa presenta anche un secondo piano dove sono collocate la palestra e la piscina interna.

Raggiungo mia madre che sta concludendo l'affare con il proprietario e nel contempo impone ordini e direzioni ai due traslocatori su dove sistemare gli scatoloni. Attendo impaziente che abbia finito e quando la vedo venire verso di me le urlo:"Perché una casa così grande solo per noi tre? A cosa ci servono tutte quelle piscine e quelle stanze? Per non parlare poi della palestra!" Devo aver utilizzato un tono un po' troppo arrabbiato perché la vedo accigliarsi.
"Possiamo avere tutto i comfort che vogliamo a pochissima distanza, sii felice una volta tanto! Molti ucciderebbero per poter avere una casa così!" Ha sempre adorato fare le cose in grande ma questa volta ha esagerato.
"Dov'è la mia macchina?" Chiedo infastidita dalla sua risposta.
"Arriva domani." Dice entrando in casa. La seguo ma salgo al piano superiore mentre lei dal salone mi grida: "Scegli la camera che preferisci!"
Faccio come dice, mi butto nella terza stanza del corridoio e mi chiudo dentro.
Ho scelto, questa sarà la mia camera. Anche qui il letto è a baldacchino , le pareti sono bianche e oro, poi c'è una curiosa porta nera, la apro e scovo una gigantesca cabina armadio, il sogno di molte adolescenti, della quale a me non importa nulla. Richiudo la porta e mi stendo sul morbido materasso che mi inghiotte. Resto lì seduta per un po', vagabondando tra i miei pensieri.

SPAZIO AUTRICE ❤️
Ebbene sì, non è ancora lunedì ma ho deciso di pubblicare ugualmente questo nuovo capitolo perché la storia si sta avviando perciò ecco il nuovo ultimissimo capitolo!!! Buona lettura ! Fatemi sapere che ne pensate !

SALVAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora