CAPITOLO 18

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Il telefono inizia a saltellare sul letto mentre la fastidiosa suoneria riempie la stanza. Il display mostra il nome di Sarah e non riesco a trattenere un sorriso, dopo lo shock provato questa mattina ho bisogno di parlare con qualcuno. Trascino il dito sullo schermo e sblocco la chiamata.
Non ho il tempo di salutare che già la voce di Sarah, dall'altra parte del telefono, mi assale di domande.
"Sei riuscita a tornare a casa? Ho visto che il cielo si è fatto terso dopo che ce ne siamo andati, volevo sapere se sei rimasta imbottigliata nella melma o sei ancora viva, ma dato che hai risposto alla mia chiamata, deduco che tu sia ancora viva."
Era da un po' che qualcuno non si preoccupava per la mia incolumità perciò sono sorpresa da questo gesto così materno.
"Si beh, diciamo che ci sono state delle complicazioni ma alla fine sono riuscita a tornare sana e salva." Sento un gran baccano dall'altra parte del telefono e subito la sua voce agitata mi domanda: " Quali complicazioni? " Schiarisco la voce e inizio a raccontare :
"Innanzitutto la macchina non ne voleva sapere di partire, il motore emetteva del fumo poco rassicurante. Poi la pioggia si è fatta più insistente e io non sapevo dove mettere le mani così ho tentato di chiamare qualcuno ma la batteria del mio telefono era esaurita."
"O mamma mia, te la sei vista proprio brutta! E poi che è successo?" Chiede con il fiato sospeso.
"Ora ci arrivo." Tossisco e riprendo la narrazione. "Dicevo, il telefono era completamente scarico. Poco dopo è arrivato Asher, con la sua fiammeggiante Chevrolet e mi ha riaccompagnata a casa." Evito il particolare inquietante ,ovvero, il fatto che sapesse già dove abitavo.
Sarah è senza parole, la mia disavventura l'ha lasciata a bocca aperta.
"Stai attenta con quel ragazzo, l'apparenza inganna." Ho già inquadrato la tipologia di ragazzo: snob, figlio di papà e ribelle. Non può esistere tipologia peggiore, rabbrividisco. In ogni caso mi ha solo dato un passaggio perciò non mi preoccupo.
"Nulla da temere, sono una tigre, so difendermi e ferire." La sento ridere sotto i baffi mentre mi rannicchio sul letto e mi rendo conto di indossare ancora la felpa che mi sono scordata di ridargli. Il leggero profumo che è rimasto completa l'immagine di lui nella mia mente. Un brivido mi percorre la schiena, ho un suo indumento a contatto con la mia pelle e la cosa non mi dispiace affatto, so che è maledettamente sbagliato ma non posso comandare al cuore qualcosa contro.
"Zoe ti sei addormentata?" Merda, devo smetterla di fantasticare e imparare a stare più concentrata.
"Scusa, continua pure." Anche se non so di chi mi stia parlando la lascio andare a ruota libera finché non si esaurisce.
"Ti saluto vado a cenare, ci si vede domani a scuola, ciao Zo." La chiamata termina e io non compio nessun movimento, restò immobile concentrata sul profumo che mi ha oscurato il cervello. Basta, devo levare questa felpa. Faccio per toglierla ma non appena sfilo la manica destra mi viene la pelle d'oca dal freddo e sono costretta a rinfilarla. Mi arrendo all'idea di doverla tenere e mi addormento tranquilla.

Quando mi sveglio sono stranamente felice, non so a cosa questo sia dovuto ma mi piace pensare che la felpa di Asher abbia fatto la sua parte. Sciacquo la faccia con dell'acqua fresca e guardandomi allo specchio mi vedo diversa. La persona ritratta sono io ma sono una versione di me stessa particolare , mi vedo bella, mi sento davvero bella. Il mio viso struccato non è poi così male, le borse sotto gli occhi sono meno accentuate del solito e le sopracciglia in perfetto ordine, l'unica nota stonata sono le labbra. Ho la brutta abitudine di morderle e staccare le pellicine perciò sono gonfie e ricche di spaccature scure. Mi fanno male ma non ho nessun burro cacao da mettere pertanto le lascio così. Poi mi volto di profilo, nell'ultimo periodo ho preso qualche chilo e la pancia è leggermente più gonfia di alcuni mesi fa, non sono spaventata all'idea di essere ingrassata perché mi sento comunque a mio agio ma devo darmi una regolata con la cioccolata altrimenti i brufoli si faranno vivi ancora una volta, anzi, mentre avvicino ancora di più il viso allo specchio , noto una pallina rossa farsi strada sul mio mento, è proprio arrivato il momento di eliminare dolci e schifezze varie.
"Zoe muoviti o farai tardi a scuola!"
Wow! Era da tempo che non sentivo una frase del genere uscire dalla bocca di mia madre , sorrido al mio riflesso e corro a prepararmi.
Volo con la mia macchinina e arrivo a scuola giusto in tempo per fumare prima di entrare.
"Fumi roba da sfigati cara mia" una mano pesante si appoggia sulla mia spalla e dalla voce riconosco subito che si tratta di Nigel, con maestria fa apparire e scomparire subito da sotto il mio naso una bustina trasparente che contiene dell'erba.
Sorrido e lo abbraccio.
"Oh, anche tu mi sei mancata." Dondoliamo abbracciati fin quando non arriva Sarah che ci separa scherzosamente.

La prima ora ho lettere, prendo i libri dall'armadietto e corro in classe. Una moretta dagli occhi celesti mi soffia l'ultimo posto in fondo all'aula. Sbuffo e mi guardo intorno ma l'unico banco libero è vicino ad un tipo muscoloso e moretto. Non riesco a capire chi è dato che è girato di spalle perciò, disperata, sono costretta a sedermi affianco a lui. Mentre mi avvicino però, lui si gira e i nostri sguardi si incrociano. Merda è Asher. Resto interdetta e mi blocco dove sono. I libri sono diventati pesanti tutto a un tratto e le braccia cedono sotto il loro immane peso. Con la fortuna che ho, i libri cadono con un tonfo a terra mentre la professoressa sta entrando in classe, così incasso la prima sgridata del giorno con tanto di risate dei miei compagni soffocate dal mio duro sguardo. Raccolgo velocemente i libri e prendo coraggio per sedermi in quel maledetto posto. Faccio un respiro profondo e mi siedo.

Spazio autrice
Eccomi! Sono tornata, mi sono assentata per un lungo periodo ma non vi ho abbandonati. Spero vi siate goduti il nuovo capitolo! Un bacio e alla prossima.
Per qualsiasi curiosità non esitate a lasciare commenti o scrivermi. ❤️

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