CAPITOLO 14

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La luce del sole mi arriva diritta in faccia costringendomi a svegliarmi. Prendo il telefono che ho lasciato sul comodino quando l'occhio mi cade sull'ora. Sono le 7:45 e io sono in ritardassimo. Fantastico, è il secondo giorno di scuola da nuova arrivata e già sono in ritardo, darò sicuramente un'ottima impressione ai professori. Mi catapulto giù dal letto e mi vesto velocemente. Mi metto un po' di mascara, allaccio le scarpe e esco.
Le chiavi!
Non mi ricordo mai dove le metto. Tasto le tasche dei pantaloni, dó un'occhiata dentro lo zaino e poi infilo una mano nella tasca destra del giacchettino, eccole. Quando le tiro fuori mi scivolano e saltellano da una mano all'altra finché non riesco a prenderle per bene. Dopo tutte queste perdite di tempo riesco a partire. Sfreccio sulla strada con la mia decappottabile e arrivo a scuola. Il cortile è deserto, come è giusto che sia dato che le lezioni sono iniziate da ben 15 minuti.
Merda, dove ho messo la cartina?
Cerco ovunque ma non riesco a trovarla. Oggi ho la testa fra le nuvole. Disperata chiedo aiuto a un ragazzo che trovo a girovagare per i corridoi, il quale gentilmente si offre di accompagnarmi nel laboratorio di chimica.
"Sono Edward Lewis ma puoi chiamarmi semplicemente Ed." Mi informa porgendomi la mano. Mi meraviglio ancora di quanto questi ragazzi siano gentili e disponibili nei confronti di una nuova arrivata, se fossimo a Chicago a quest'ora il nuovo arrivato non sarebbe ancora vivo. Ero abituata a scontrarmi continuamente con gente altezzosa e scontrosa mentre qui tutti sembrano più tranquilli.
Stringo la mano a Ed e a mia volta mi presento ma lui non sembra sorpreso di conoscere la mia identità.
"Si, so già chi sei, le voci girano veloci ad Hampton. Miglior record NML di sempre, sei una star." Mi viene da ridere, basta davvero così poco per diventare "popolari" o meglio "conosciuti"?
Quando finalmente arriviamo lo ringrazio e busso alla porta. Non ottengo risposta ma entro ugualmente. La signora Brown è la più buffa sulla faccia della Terra. È molto bassa e grassottella, ha degli occhi a palla sporgenti e un orribile naso aquilino. Quando parla non riesco a prenderla sul serio.
"Signorina Lee è in ritardo." Mi informa. Come se già non lo spessi.
"Buongiorno scusi." Dico sedendomi nel tavolo insieme a Sarah e Nigel che stanno sghignazzando.
"Dormito bene?" Mi chiede ironico Nigel.
"Zitto!" Lo ammonisco mentre lo colpisco sul braccio. Sarah ride sotto i baffi.
"Allora ragazzi per prima cosa prendete un pezzetto di potassio , poi immergetelo lentamente nell'acqua."
"Qual è il potassio?" Chiede Sarah.
"Non ne ho la più pallida idea." Dice Nigel. Entrambi rivolgono lo sguardo nella mia direzione.
"Non guardate me, ne so meno di voi."
"Penso sia questo, lo stanno usando tutti." Dice Sarah mentre con le pinzette prende un pezzo di potassio e lo immerge nell'acqua. Il potassio a contatto con l'acqua genera delle scintille e del fumo, la provetta esplode e tutti si girano a fissarci. Il silenzio cala improvvisamente all'interno della classe. Doppia figura di merda nel giro di cinque minuti, la giornata non poteva iniziare meglio di così.
"Signorina Miller, avevo detto lentamente!" Grida la professoressa. "Fuori dall'aula subito!" Indica la porta con l'indice mentre la fulmina con lo sguardo. Sarah si alza e si dirige fuori.
"Non è stata solo colpa sua, siamo un gruppo, dovremo essere puniti tutti e tre!" La difende Nigel alzandosi con l'intento di seguirla.
"Non muova un altro passo signorino, dovrà passare sul mio cadavere!" Urla la Brown
"Non ci vuole tanto." Le parole mi escono spontanee dalla bocca. Posso vedere da quaggiù il fumo uscire dalle sue orecchie quando, in seguito alla mia battuta, un boato di risate si solleva da parte di tutti gli studenti presenti.
"Fuori tutti e tre immediatamente!" Non riesco a trattenere un sorriso mentre attraverso l'aula per uscire.
"Ebbene sì, siamo nuovamente fuori." Sbuffo. Quest'anno lo passerò tutto fuori dalla porta? Spero proprio di no, se vengo a scuola, e ciò mi costa: svegliarmi presto e pagare i libri, almeno qualcosa vorrei imparare. In ogni caso non mi dispiace ritrovarmi qui con loro.
"Non ci farà rientrare quindi meglio mettersi comodi." Mi informa Sarah lasciandosi scivolare a terra. Io e Nigel ci guardiamo, faccio spallucce sedendomi poi affianco a Sarah.
"Questa sera c'è una festa nella villa dei gemelli Parker, che ne dici Zoe, ti unisci a noi?" Mentre parla le brillano gli occhi. Non è male l'idea di andare a una festa, sono appena arrivata e non conosco nessuno a parte loro due perciò potrebbe assente l'occasione perfetta per fare nuove amicizie.
"Ci sto. A che ora?"
Nigel rivolge gli occhi al cielo fingendo di pensare e pochi secondi dopo mi risponde.
"Alle 10." Afferma sicuro.
"Buona a sapersi, se verrò mi troverete lì." Dico proprio quando suona la campanella che indica il cambio dell'ora. Mi alzo e faccio finta di tirar loro un bacio poi mi allontano.

SPAZIO AUTRICE ❤️
Ciao a tutti miei cari lettori, sarei davvero mmolto curiosa di sapere cosa ne pensate di questo capitolo ma anche dei precedenti. Cosa accadrà alla festa secondo voi??

SALVAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora