CAPITOLO 16

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Apro gli occhi e tutto attorno a me è sconosciuto. Le pareti così scure della stanza mi fanno rabbrividire costringendomi a nascondere le braccia sotto il caldo piumone. Sposto il braccio e tocco un colpo caldo. Un ragazzo è steso accanto a me nel letto. Cazzo è nudo! Sono nuda anche io! Devo uscire da qui prima che si svegli. I sensi di colpa mi pervado e la testa inizia a martellare, devo averci dato giù l'altra sera, in tutti i sensi. Mi alzo e scorgo i mei vestiti sparsi a terra insieme a quelli del tipo di cui non so nemmeno il nome. Una volta vestita mi do un'occhiata allo specchio. Ho il trucco sbavato attorno agli occhi e il rossetto dappertutto tranne che sulle labbra, mi viene da ridere, quasi non mi riconosco. Io in una stanza con un ragazzo con cui ho fatto sicuramente sesso, non ho quasi nessun ricordo della sera prima e i postumi della sbornia. Chi sto diventando? Scaccio il pensiero, la mia priorità è uscire di qui senza farmi vedere.
Mi affaccio nel corridoio e lo trovo deserto, infondo ad esso una porta è semiaperta e mostra un lavandino, perciò deduco sia il bagno. Ora che ci penso mi scappa la pipì. Esco e socchiudo la porta della camera per dirigermi in bagno. Mi svuoto completamente ma quando mi tiro in piedi, la bile mi sale in gola e vomito tutto quello che ho nel corpo. Mi sento uno straccio. Una volta pulita, faccio per uscire ma mi accorgo che qualcuno sta interloquendo con il ragazzo che era nella stanza con me che ora è in piedi davanti alla porta della camera.
"Jay di chi cazzo è la macchina davanti alla mia?" Chiede il moro che ha un'aria familiare.
"Ash non lo so" Jay si stiracchia e sbadiglia, "come vedi ero nella mia camera a dormire, non ho la più pallida idea di chi sia quella macchina e nemmeno me ne frega."
"Devo andare via perciò è meglio sistemare la casa e mandare via tutti prima che tornino i nostri genitori!" Dice Asher. Ora ricordo, è il ragazzo del fast-food, non sapevo abitasse qui. Quello con cui sono andata a letto deve essere suo fratello Jay. Beh allora loro due devono essere i Parker. Brava Zoe, ottima deduzione. Che patetica che sono, non mi sono nemmeno informata riguardo chi fossero i proprietari della casa che hanno dato la festa.
"Cos'è stato?" Chiede Jay. Per sbaglio, sbadata come sono faccio cadere le chiavi a terra. Che deficiente.
"Vado a vedere, tu fratello sistemati e poi aiutami a mettere in ordine questa porcilaia." Ecco fantastico, dovevo passare inosservata e scappare quando potevo, perché mai sono venuta in bagno? La risposta è una sola: perché devo sempre complicarmi la vita.
La porta si spalanca e Asher piomba davanti a me.
"La festa è finita è ora di andarsene." Sempre così stronzo è? Fissa le mie chiavi e d'impulso le stingo ancora più forte tra le mani.
"Ecco di chi è la Chevrolet davanti alla mia macchina!" Esclama sorpreso. "Penso proprio che sia arrivato il momento di spostarla." Cinguetta. Mi indica le scale, avanzo e esco. Il giardino è pieno di ragazzi e ragazze accasciati a terra sopraffatti dall'alcol, bicchieri rossi sono sparsi in ogni dove, sarà dura sistemare tutto.
"Non ho bisogno dell'assistenza per arrivare alla macchina, ci riesco tranquillamente da sola." Che mi ha preso per una stupida?
"A quanto pare si, altrimenti te ne saresti già andata."
"Ma che ti ho fatto, si può sapere? Neanche mi conosci e mi tratti come se fossi una sgualdrina." Mi sta facendo irritare.
Salto in macchina e mi accendo una sigaretta prima di spostarla per lasciargli libero il passaggio, direi che me la merito, mi sta facendo partire di testa questo stronzo.
Quando sto per andarmene mi urla di fermarmi. Si accosta al mio sportello, abbasso il finestrino per poter ascoltare ciò che ha da dirmi. Non proferisce parola ma agguanta la sigaretta che ho in bocca e la butta a terra. Rimango allibita difronte a quel gesto. Sgrano gli occhi mentre lui impassibile mi volta le spalle per tornare in casa.
"Brutto stronzo..." scendo sbattendo con forza lo sportello "sei cretino? Ma che vuoi da me?"
Non mi ascolta per niente e una volta arrivato alla porta sparisce in casa.
Resto lì in piedi con la bocca ancora spalancata per la sorpresa. Questa mattinata è iniziata malissimo.

Un martello pneumatico mi batte in testa quando arrivo a casa.
"Zoe ma che diamine hai combinato?" Mia madre è palesemente meravigliata di trovarmi in questo stato, effettivamente sembro una prostituta che ha appena concluso con i suoi ultimi clienti, non ho un bell'aspetto.
"Niente, solo sono andata a una festa, nulla di particolare." Sarà meglio che chiuda la bocca se non vuole farsi una scorpacciata di mosche.
"Si... ma ti sembra questo il modo di ridursi?"
Eccola che parte con la ramanzina, non ho alcuna intenzione di ascoltarla, sono già abbastanza irritata per ciò che è successo a casa dei Parker, potrei risponderle seriamente male.
"Senti mamma non sono più una bambina alla quale occorre dire cos'è giusto e cosa no. Per la prima volta dalla morte di Jaxon mi sono divertita, non mi va di sentirmi rimproverare per questo." Mi volto e vado in camera dove posso stare tranquilla e riposarmi ancora un po'.

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