CAPITOLO 15

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Sono le 9 e ancora sono stesa sul letto con i piedi appoggiati sul muro. Già esausta mi tiro in piedi e cerco nell'armadio qualcosa da indossare per la festa. Come sempre quando mi trovo lì, difronte al mio più acerrimo nemico, che è strabordante di abiti, non so mai cosa mettere e tutto quello che ho non va bene. Strano ma vero, tutte le volte la stessa storia. Mi siedo in fondo al letto con le gambe incrociate e rimango a fissare l'armadio meditando. Dopo diversi minuti finalmente mi decido, un vestito nero lungo e aderente, niente di particolare ma pur sempre elegante. Mi faccio le onde ai capelli e oso un po' con il trucco. Rossetto rosso opaco e eye-liner, perfetto! Mi guardo allo specchio e per la prima volta dalla morte di Jaxon mi vedo conciata come un essere umano e non come una persona che sembra essersi vestita al buio.

Quando scendo in cucina trovo una bottiglia di vino aperta sul tavolo così ne bevo un po'. Sto andando a una festa no? Che festa sarebbe senza alcolici?
Forse mi lascio andare un po' troppo, la bottiglia è vuota e il mio stomaco grida vendetta mentre affoga in centilitri e centilitri di alcol.
Gonfia come un pallone esco di casa e salgo in macchina.

SARAH: WATER MILL 284, baci Sarah.
Il telefono si illumina tanto che mi permette di leggere il messaggio.
Giusto in tempo. Stavo per chiamarla. Bene, ora che so l'indirizzo posso partire!

Impiego circa 30 minuti ad arrivare perché ho la mente in subbuglio e la vista un po' appannata, causa: il vino.

La casa dei Parker è una fottuta mega villa, addirittura più grande della mia. Il parcheggio privato è gonfio di auto, mi sistemo davanti a una Chevrolet Camaro rossa fiammante e scendo. Traballando arrivo all'ingresso. Una mano mi piomba sulla spalla costringendomi a girarmi.
"Sarah, per poco non mi fai cadere!" Rido come una pazza isterica e lei mi guarda storto.
"Già ubriaca? Sei appena arrivata!" Dice sul serio? Scoppia in una sonora risata e proprio da quella capisco che ha bevuto anche lei. Indossa un vestito molto corto rosso, aderente e gonfio di applique. I capelli raccolti in una spumeggiante coda di cavallo le stanno benissimo.
"Cosa stai bevendo?" Le chiedo non appena noto il bicchiere contenente uno strano liquido incolore.
"Vodka liscia cara mia" mi allunga il bicchiere "vuoi sentire?"
"No, accompagnami direttamente a prenderne uno." Ci incamminiamo verso il bancone adibito a bar.
"Dov'è Nigel?" Non l'ho visto per niente da quando sono arrivata.
"È andato a fumare con gli altri." Sento una leggera nota di malinconia nella sua voce.
Arrivate al bancone del bar privato un ragazzo dagli occhi verdi mi sorride chiedendomi cosa voglio.
"Vodka liscia!" Dico entusiasta.
Quando mi porge il bicchiere faccio un sorso lungo e poi lo alzo al cielo urlando : "Diamo inizio alle danze!" Sarah copia il mio gesto e grida in senso di approvazione. Altri ragazzi e ragazze si uniscono al nostro brindisi. Finisco di bere velocemente e, dopo essermi sbarazzata del bicchiere, mi butto nella pista. La musica pompa che è una meraviglia e io mi scateno seguendo le note. Io e Sarah improvvisiamo delle mosse tenendoci per mano. La testa mi gira e la musica mi rimbomba nelle orecchie. L'alcol sta facendo effetto, mi sento intorpidita ma almeno, per la prima volta dopo la morte di Jaxon, sono felice.

Qualcuno mi agguanta i fianchi e inizia a seguire i mei movimenti. Mi sorregge fortunatamente perché senza lui dietro rischierei di cadere. Guardo Sarah e le mimo con la bocca "com'è?" , lei mi mostra i suoi due pollici rivolti verso l'alto così mi volto. Mi ritrovo faccia a faccia con il ragazzo del bancone. Ha uno sguardo accattivante stampato in faccia. Si inizia a strusciare su di me mentre continuo a ballare, sento il suo petto schiacciato sul mio seno e le sue mani sul mio sedere. È un ragazzo carino ma nulla di particolare. Che mi frega di com'è, sono venuta qua per divertirmi no? Allora, che inizi il divertimento! Si avventa sul mio collo e mi inizia a baciare, io lo lascio fare e sposto i capelli per rendergli più semplice il lavoro. La sua bocca è aggressiva sul mio collo, mi morde come fosse un vampiro affamato. Abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso, così lo prendo per mano e lo conduco di sopra. Non riesco a camminare diritta e vado a sbattere contro una ragazza che mi guarda storto. "Attenta a come ti muovi puttanella." Mi intima, ma sono talmente confusa che non me ne frega nulla. Continuo a salire le scale e inciampo su un gradino, reggendomi saldamente al corrimano riesco a non cadere. Arrivati di sopra ci troviamo davanti un lungo corridoio illuminato da lampade sparse affianco alle numerose porte. Il barista mi fa indietreggiare fino a imprigionarmi tra il muro e le sue braccia. Mi morde le labbra e mi infila le mani tra i capelli tirandoli qua e là. Con una mano, senza staccare la bocca da quella di questo ragazzo che nemmeno conosco, cerco il pomello d'acciaio per aprire la porta della stanza più vicina, quando lo trovo lo spingo dentro ma non appena ci stacchiamo l'uno dall'altra, mi rendo conto che il letto della camera è già occupato. I corpi dei due morosi si staccano e il ragazzo dai capelli neri e gli occhi profondi mi fissa inespressivo mentre la biondina che è con lui nasconde il suo corpo nudo sotto le coperte e ci grida di uscire. I miei movimenti sono rallentati dall'alcol che mi circola nel sangue, quando realizzo ciò che è appena avvenuto è già troppo tardi, il tipo che è con me mi prende per mano conducendomi fuori.
"Scusa Ash, mi farò perdonare." Dice mentre richiude la porta. È la prima volta che sento la sua voce da quando ha deciso di scegliere me come preda per fare una cosa da "una botta e via". Il suo timbro profondo e sicuro mi imprime quel nome che ha ripetuto nella mente: Ash.
Una volta nel corridoio di partenza, si avventa sulle mie labbra e continua da dove ci eravamo interrotti. Mentre bacio questo sconosciuto non riesco a togliermi dalla mente il viso angelico e allo stesso tempo duro di quel ragazzo. Ash ha detto che si chiama, ho già sentito questo nome. Ha un viso familiare, mi sembra di averlo già visto da qualche altra parte ma ho la mente sopraffatta dall'alcol e non riesco a ricordare dove esattamente.
Scaccio il pensiero e mi concentro su quello che sto facendo. Non mi sono nemmeno resa conto di essere nuda su un letto di un'altra stanza buia nel tentativo di slacciare la cintura del barista. I nostri corpi sudati continuano a muoversi l'uno contro l'altro. Ognuno dei due ha un buon motivo per fare sesso questa sera, il mio è dimenticare anche solo per un po' il turbinio di eventi successi in questo ultimo merdoso periodo, il suo non lo so e non mi interessa. Mi focalizzo su quello che sta per avvenire e mi lascio andare.

SPAZIO AUTRICE ❤️
Ecco tornata con un nuovo capitolo, allora la storia si è avviata, che ne pensate di tutte queste coincidenze? Cosa succederà nel prossimo capitolo?? Commentate per farmi sapere cosa pensate!!!❤️❤️

SALVAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora