Heathens, parte seconda

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Arkham Asylum, sala di controllo per la video sorveglianza.


L'Elisabeth Arkham Asylum per i pazzi criminali è una vasta struttura posta su un acro di terra poco a nord di Gotham City, nel distretto del Sommerset, isolata da tutto e da tutti. Al contrario della maggior parte delle istituzioni moderne, che di solito sono sobrie costruzioni in acciaio e cemento, l'Arkham Asylum è un ex-castello dal carattere gotico e spettrale, che si compone di tre edifici collegati: uno è dedicato al trattamento intensivo, in cui sono rinchiusi alcuni fra i criminali più pericolosi del pianeta, uno ai pazienti socialmente pericolosi e un altro, più piccolo, ai malati di mente privi di una famiglia disposta ad accudirli.

Per quanto riguarda la sua struttura interna, nell'ampio piano sotterraneo ci sono i parcheggi riservati al personale, le cucine e i sofisticati impianti di sicurezza, con le rispettive sale di controllo a distanza e i pannelli dell'elettricità.
Tutti pensano che quello sia il piano più basso, le fondamenta terrene dell'Arkham, ma così non è. C'è un ulteriore piano sotterraneo, che nessuno conosce e che nei tempi passati formava le segrete e le prigioni del castello. Questo piano, sconosciuto al pubblico scandalo, è frequentato solo da pochi e costituisce una e vera e propria sala degli orrori, in cui i pazienti sono sottoposti all'elettroshock e vengono usati per esperimenti violenti, dichiarati illegittimi ormai da un secolo. Inutile dire che Joker era di casa in quelle stanze, come veniva torturato lui non accedeva per nessun altro.

Ritornando comunque in superficie, al piano terra si trova l'austero androne di accoglienza e infine negli ultimi due ci sono rispettivamente gli uffici del personale medico, gli ambulatori e i dormitori dei reclusi.

Malgrado la sua grandezza, però, il personale interno scarseggia, soprattutto quello medico. Le guardie armate invece sono tante, anche troppe in verità, molte delle quali sono lì al solo scopo di guadagnare qualcosa in attesa di trovare un lavoro migliore. "Tanto c'è Batman" era il loro motto ispiratore.

Nelle grandi sale per la videosorveglianza, invece, in cui sono ripresi a distanza quasi tutte le stanze e le prigioni dell'edificio, da un po' di tempo alleggiava una certa gaiezza.

-Ragazzi, correte, è arrivata la biondina!- esclamò con voce euforica Morris, il poliziotto sovrappeso con la fedele lattina di Coca Cola di fianco.

Oramai, le sedute tra il super criminale Joker e la bella dottoressa Quinzel erano diventate un cinema. Perfino gli inservienti si fermavano davanti agli schermi, quando potevano.

-Guardate quanto è bella senza il camice...-

-Zitto, fammi sentire!- lo rimproverò subito una cleaning lady, colpendolo con lo straccio.

-Ma cosa vuoi sentire, befana! Non c'è l'audio!-

-Si sono baciati!?- chiese un'altra ficcanaso, sull'uscio della porta.

-Non ancora, Ina... Se succede ti chiamo!-

-Certo che la pupa bionda è proprio sexy- sentenziò Morris -Ci credo che Joker ci prova-

-Nah, secondo me ha in mente qualcosa- obiettò un ragazzotto dall'aspetto nerd, concentrato davanti allo schermo -Quello è furbo, non fa nulla senza uno scopo...-

-No, ascolta chi ne sa più di te... Anche io mi farei rinchiudere da una così-

-Aspetta, ma lei sta piangendo?- osservò la cleaning lady

-È vero, diamine! Sta piangendo! ROB! Joker ha fatto piangere la psichiatra, corri!-

-Vuoi scherzare?- esclamò un'altra guardia, avvicinandosi agli schermi -Miss cubetto di ghiaccio che piange?-

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