SUPER FREAK

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Arkham Asylum, ore 11:00

-Dottoressa Quinzel, ormai vivo per questi momenti insieme a te... Ma cosa mi hai portato?-

Joker quel giorno era particolarmente attraente. Aveva i capelli pettinati all'indietro e le labbra tinte di rosso acceso, ma come si fosse procurato la lacca e il rossetto, per Harleen restava un mistero. Comunque, costei gli mostrò timidamente il suo regalino.

-Un peluche, un gattino- gli disse dolcemente, avvicinandogli il pupazzetto sul tavolo.

-Un gattino! Che bel pensiero!- gli rispose lui, sporgendosi bene sul tavolo. Lei fece lo stesso, ammaliata come sempre dal suo fascino.

-Ora vorrei che facessi un'altra cosa per me-

-Qualsiasi cos... Cioè, sì, dimmi-

-Il mitragliatore- le sussurrò tra i denti, divenendo improvvisamente serio -Voglio il mitragliatore-

Harleen lo guardò scombussolata -Il mitragliatore?-

Come risposta le fece il sorriso migliore del suo repertorio: alienato, ampio e argentato.

Harleen cercò di fare un sospiro, ma l'ansia e l'entusiasmo glielo ingolfò nel petto. Si portò una ciocca dietro l'orecchio, guardò di sbieco la telecamera e poi osservò di nuovo lui.

-Quando?- gli chiese, coprendosi la bocca con la mano

-Domani- le disse -Tesorino- aggiunse



Due ore dopo...


-Sentiamo, perché vuole spostare la seduta con Joker a domani?-

-Temo che abbia in mente qualcosa- mentì Harleen, seduta rigidamente di fronte a lui -Ho bisogno di parlargli-

-Giusto la scorsa settimana- iniziò il direttore, massaggiandosi la barba -Giusto qualche giorno fa, quel mostro ha tentato di aggredirla e lei non solo non vuole prendersi qualche giorno di ferie, ma mi chiede perfino di ravvicinare le sedute. Comincio a dubitare della sua integrità mentale, dottoressa-

-Non mi ha aggredito, si è sentito male-

Arkham rise, spiacevolmente -Seh, Joker che si sente male! Questa è bella... Io non so perché lei si ostina a difenderlo così... O meglio, lo so, ormai siamo tutti al corrente della simpatia che c'è fra di voi, ma questo non significa che lei sia autorizzata a fare quello che vuole. Avrà anche un ottimo curriculum ma resta sempre una mia dipendente, e perciò deve sottostare alle mie direttive-

-Non mi sembra di violare nessuna direttiva chiedendo di anticipare una seduta con il mio assistito- gli rispose indignata, guardandolo bene negli occhi -Faccio solo quello che ritengo più opportuno per l'intero percorso di guarigione-

La tensione si tagliava col coltello. Harleen sapeva benissimo quali erano le voci che circolavano su di lei, tutti la ritenevano una gatta morta, la finta santarellina che si approfitta del suo aspetto gradevole per ingraziarsi i pazienti grossi e fare carriera. Il caso Joker ne era l'esempio calzante.

-D'accordo, dottoressa, lo farò presente alle forze di sicurezza e al PM- gli disse stancamente -Adesso mi dia gli ultimi due referti che ha scritto, che devo mostrarli a lei sa chi-

Naturalmente si riferiva alla Waller. Con malavoglia, Harleen gli consegnò due plichi sigillati, contenenti i resoconti scritti delle ultime tre sedute.

-Prega che siano soddisfacenti, dottoressa, altrimenti rivedrà Joker direttamente al telegiornale...-

-Sono certa che la signora ne rimarrà piacevolmente sorpresa-





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