Appena il suo sguardo magnetico cade nella sua tazza di caffè nero sento il mio cuore perdere un battito e mi accorgo che fino a quel momento avevo fatto a meno di respirare.
Inumidisco le mie labbra, lasciando che la lingua scivoli tra di esse e punto i miei occhi castani sui miei mocassini retrò.
Saranno sì e no quattro giorni che non lo faccio e già soffro di astinenza?
Il resto della colazione procede senza ulteriori intoppi e ben presto ci viene ordinato di salire al primo piano per poter preparare delle attività per intrattenere i signorini nelle loro ore libere.
-Mamma mia Jimin, ci hai fatto prendere un colpo- esordisce Jackson mettendogli un braccio intorno al collo mentre saliamo le scale che conducono al primo piano, rompendo il silenzio tetro che aleggia in quella reggia.
Vedo Jimin non rispondere e salgo i gradini a due a due per recuperare facilmente la distanza che mi divide dal mio migliore amico.
-Tutto bene Hyung?- chiedo dolcemente alla testolina rosa che sta venendo strapazzata da Jackson.
Entrambi si voltano nella mia direzione con espressioni di perplessità e stupore.
Manco avessi detto “Oppa, saranghe”, volevo semplicente fare il tenero con lui una volta ogni tanto.
-S..sì… tutto bene Tae- risponde balbettando Jimin.
Riduco gli occhi a due sottili fessure e lo fisso insospettito; lui distoglie immediatamente i suoi occhi castani dai miei e si morde il labbro superiore nervosamente.
Jimin balbuziente? Solo quando è imbarazzato o quando mente.
E sento che mi sta nascondendo qualcosa, lo so.
-E da quando tu mostri rispetto al nostro Jiminie?!- esclama Jackson ancora stupito dal mio appellativo rivolto al rosa.
-Lo faccio solo poche volte- “quando voglio sapere qualcosa”, taglio corto, focalizzando nuovamente il mio sguardo indagatore sul mio migliore amico.
Non è da lui stare in silenzio dopo aver fatto figuracce… Di solito mi cerca col suo sguardo per sentirsi rassicurato e poi si mette a ridere fino alle lacrime per sdrammatizzare l’accaduto. Mentre invece questa volta mi sta palesemente evitando e dallo sguardo scioccato appena rivoltomi ha compreso di essere stato beccato in pieno.
Appena gli altri si accorgono del velo di mistero e complicità che ci avvolge decidono di salire sommessamente, lasciandoci soli per poter parlare liberamente. Jimin in sordina cerca di unirsi agli altri, ma io lo blocco tirandolo dal polso e attirandolo a me.
-Mi stai nascondendo qualcosa?- incateno i miei occhi scuri ai suoi e lo sento deglutire a vuoto.
Ma proprio in quel momento, in cui ogni fibra del mio corpo è tesa e attenta a ogni reazione, anche la più minima, della testa rosa, una nuvola di profumo fortissimo mi raggiunge, mandando in tilt tutti i miei sensi.
-Tu, vieni con me.- io e il mio migliore amico ci voltiamo contemporaneamente qualche gradino più in basso, verso l’inizio delle scale, nella direzione della voce.
Il signorino dai mille piercing punta il suo sguardo penetrante su Jimin, poi dà un’occhiata di sfuggita alla mia mano che ancora blocca il suo polso e seguendo il percorso arriva al mio viso.
Sussulto agitato lasciando istintivamente la presa e ingoio un litro di saliva mentre lo seguo con lo sguardo percorrere i gradini con una scioltezza disarmante; una volta arrivato a pochi centimetri da noi mi lancia uno sguardo tanto intenso quanto raggelante, per poi passarsi la lingua tra le labbra con fare peccaminoso.
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Roxanne ~ VKOOK
Fanfiction-...Non vuoi forse fare quello che il tuo ricco cliente desidera?- Ingoio a vuoto della saliva, ho la gola così secca e questo ragazzo non fa altro che accrescere la mia sete. Quell'evidente frase sarcastica cerca di farmi dubitare della mia precede...