2-Love is not contemplated

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Dalla finestra arrivano i rumori del solito traffico serale che affolla le vie di Seoul. Se faccio attenzione, tra lo strombettare dei clacson e il brusio confuso di parole lontane si sente un ticchettio ben definito.

La mia mente viaggia lontano, fuori da questa stanza, a centinaia di metri da qui, magari nel bar dell'angolo in fondo al viale, o semplicemente tra il caos delle strade.

Ma il mio cuore, il mio dannatissimo cuore, sta gioiendo all'impazzata: sta galoppando da quando lui ha chiuso a chiave quella porta.

Un appuntamento tacitamente deciso, condiviso unicamente tra lui e il cliente misterioso, una promessa che aleggiava nell'aria da giorni.

- Non fare domande superflue, non ti è dato sapere chi sono -

Un altro mancamento, altre parole pronunciate da quella voce così soave e angelica. Una dolcezza da bambino che va a schiantarsi contro il suo carattere e il suo atteggiamento.

Nella mia testa inizia a balenare l'idea che possa essere un personaggio famoso, forse un idol o un chaebol, figlio di un politico o di un imprenditore di successo. Il che spiegherebbe perchè preferisce restare nell'ombra.

O magari, questo suo comportamento nasconde una perversione profondamente malsana. E dovrei bloccare qualsiasi sua fantasia sul nascere.
Anche perchè ha già superato da tempo la linea del semplice cliente, ammanettandomi e bendandomi la scorsa volta.

Sento il click dello stereo ed è subito sesso, passione, brividi, tango.

- Non osare girarti, non osare disobbedirmi -

I suoi passi mentre si avvicina al mio letto sono leggeri come l'aria, ma il loro rumore rimbomba nelle mie orecchie.
Alle mie spalle il materasso si abbassa, sento il suo respiro fin nelle ossa e mi irrigidisco come una pietra.
Un nastro di seta purpureo scivola sui miei occhi e mi abbandono a lui sconsideratamente, irrimediabilmente, per la seconda volta.

Cosa ne è del "è più piccolo di me", "non può legarmi", "non sono masochista"?
Eh, Taeyhung?
Cosa ne è del "bisogna attenersi alle regole"?
Della legge, del tuo orgoglio?

Niente.
Tutti i pensieri scompaiono nel nulla appena le sue labbra umide si posano dolcemente tra la mia scapola e il collo.
Slancio la testa all'indietro e mi lascio quasi sfuggire un gemito.

Con un fottutissimo bacio.

Mi prende dalle spalle e mi sdraia lentamente sul letto, delicato quasi come potrebbe essere il Piccolo Principe con la sua rosa.

Con me, che sono un semplice prostituto.

Poi afferra i miei polsi e li sospinge verso la base della testiera: vuole ammanettarmi di nuovo. Irrigidisco le braccia e mi oppongo al suo movimento, ridestandomi dal coma di lussuria in cui ero sprofondato.

- N-non puó legarmi o bendarmi a suo piacimento. Ci sono delle regole, delle leggi, da r-rispettare. - Mentre parlo la mia voce trema, vacilla, come se stessi facendo chissà quale affronto.

- Oh pardon, questo vorrà dire che incapperemo in alcune cause legali-

Non mi è difficile intuire che sta sorridendo mentre mi risponde. E, come se io non avessi detto nulla, riprende a legarmi le mani al ferro battuto.

- Come posso esserle utile se non posso usare le mie esperte mani, mio cliente? - Affermo beffardo, quasi stizzito dal suo atteggiamento sarcastico.

Lui sposta le sue mani dalle mie e le appoggia al di sopra della mia camicia bianca iniziando a sbottonarla con una lentezza ai limiti dello snervante.
Nemmeno fossi una ragazzina alle prime armi, non riesco a non fremere al suo tocco, non riesco a controllarmi.

Roxanne ~ VKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora