15-Who You Belong To (pt.1)

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~ Alcune persone entrano nella tua vita per poco tempo, ma la possono cambiare per sempre ~

Cit. Love Sick

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- Ragazzi, i signorini Kim, Min e Jeon vi stanno attendendo. - una donnina piuttosto avanti con l'eta ci sorride mentre apre il portone del salone da festa del quarto piano, a forma di fiore.

Sinceramente ho smesso di pensare da ore, più o meno da quando ho deciso di preservare l'incolumità di Jimin ignorandolo, dedicandomi unicamente all'Ave Maria di Bach insieme a lui e Krystal, come aveva proposto quest'ultima.

Da qualunque lato la si veda è impossibile che lui abbia detto la verità. Deve avermi mentito. Non so perché o per chi, ma ho questa sensazione e non basteranno una o due delle sue risate contagiose a scacciarmi questa pulce dall'orecchio.



Il dovermi esibire davanti a persone di una certa rilevanza non mi ha mai scosso più di tanto; ero stato abituato agli occhietti attenti di grandi funzionari statali e imprenditori fin da subito, ma sapevo che tutte quelle esibizioni musicali erano un mero pretesto dietro al quale cercavano vagamente di nascondere il reale e unico motivo per cui si trovavano alla Casa. Quindi poco importava se il mio pezzo di Chopin o Mozart risultava di scarsa esecuzione, perché in quel momento stavano solo pregustando quello che avrebbe seguito quella melodia di trascurabile importanza. E mi andava bene così.

Ma oggi sarebbe stato diverso e la questione mi turbava non poco.

Qualche minuto fa ci hanno detto a quale signorino è stato assegnato ciascuno di noi e noi abbiamo chiesto se era possibile un esecuzione a sei mani per intrattenere i nostri tre signorini contemporaneamente. A quanto pare hanno accettato la nostra proposta.

Mentre a lunghe falcate ci dirigiamo alla fine del gigantesco salone da ballo, verso gli strumenti dell'orchestra, ho gli occhi puntati sul pavimento, concentrato come non mai anche per un brano tanto facile come questo e ignorando i tre signorini seduti sulle sedie sotto il palco.

Il punto è che mi conosco e sono soprattutto conscio anche della mia innata propensione alle figure di merda.

Mi lascio scivolare sullo sgabellino del pianoforte nero a coda e sollevo il coperchio dei tasti con le mani che tremano dal nervosismo. Tiro un lungo respiro con la speranza di rilassare i nervi e cerco con lo sguardo Krystal alla mia destra che armeggia con un'arpa dorata, mentre Jimin posiziona il violino tra la testa e la spalla dandomi l'okay con un occhiolino.  Ed è subito note, suoni e corde pizzicate. 

Le mie dita si abbandonano con leggerezza alla melodia che mi è costata centinaia di bacchettate sulle mani anni addietro, al punto che dopo un po' decido di sollevare il mio sguardo dai tasti neri e bianchi, acquisendo un pelino di sicurezza in più. Ma sembrava tutto troppo bello per essere vero.

- Fermi. - una voce vibra nell'immenso salone bloccando le nostre mani sul posto, proprio mentre avevo avuto l'ardire di osservare i tre signorini. 

La persona che ha parlato ha gli occhi serrati e stringe le labbra in segno di disgusto. Il viso del ragazzo mi è poco familiare, quindi deduco sia il tanto atteso Min Yoongi di cui non avevo ancora avuto la fortuna o sfortuna di fare la conoscenza. Eppure ho la sensazione di star sbagliando.

Mi fissa con uno sguardo indecifrabile, per poi posare un mano sotto il mento e lasciare che l'indice scivoli sulle sue labbra purpuree.

- Non siete degni di suonare questo pezzo, mocciosi - ci mostra un sorrisetto sghembo per poi avvicinare la mano all'orecchio e mimare il gesto di avvertire un qualche suono. 

Roxanne ~ VKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora