-Tae tutto bene? Posso venire a lavarmi anche io?- mi desto dal mio stato di semi-sonno, indotto dal cullare dall'acqua, appena Jimin spalanca la porta bianco panna.
- A-ah! Ora capisco perché te ne sei stato zitto zitto per un'ora. Wow, che profumo!- lo vedo avvicinarsi alla vasca e mi risistemo, non più tanto a mio agio.
Dopo qualche secondo lo vedo girarsi di spalle, sfilarsi la giacca e il papillon e appoggiarli all'appendino, per poi iniziarsi a sbottonare la camicia bianca sotto il mio sguardo diffidente.
-Cosa diavolo stai facendo?- gli chiedo retorico. So bene quali siano le sue intenzioni, non sarebbe la prima volta che ci laviamo insieme, ma non ho neanche intenzione di rivolgergli la parola, figurarsi lavargli la schiena.
-Mi...sto spogliando?- gira il capo nella mia direzione mentre continua a sbottonarsi, con uno sguardo tra il confuso e l'interdetto.
-No che non lo fai. Tu non ti avvicinerai a me finchè non mi dirai cosa mi stai nascondendo.- gli lancio uno sguardo di sfida e mi insapono le spalle ignorandolo.
-Dai Tae, non mettere il broncio. Non so davvero niente!- sorrido malignamente in tutta risposta.
-Non ti credo neanche un po'-
-...E se anche sapessi qualcosa non posso dirtela...- sbiascica quasi sotto voce lanciandomi uno sguardo supplichevole.
Cosa diamine dovrebbe significare quello che ha appena detto?
-N-non c'entri niente tu... Sono faccende di famiglia dei nostri ex-clienti- afferma a denti stretti, guardandosi intorno insicuro se poter continuare o no.
-Oddio, il signorino Jeon è un nostro ex-cliente?!- spalanco gli occhi e mi raddrizzo con la schiena, completamente interessato alla rivelazione di Jimin. Blocca la mano a mezz'aria e deglutisce rumorosamente.
-Non lui... una sua grande amica... decisamente importante per il nostro locale.- si inumidisce le labbra girando il viso in tutte le direzioni, guardingo. Come se qualcuno potrebbe spuntare dal water.
-E tu cosa diavolo c'entri, invece?- lo guardo perplesso, indeciso se fidarmi o meno dell'ultima affermazione che mi lascia con l'amaro in bocca. Ci stavo quasi sperando che fosse stato un nostro cliente.
-Io ho visto, io so. E lui lo sa bene.- scandisce in modo misterioso l'ultima frase spalancando teatralmente gli occhi per poi scoppiare a ridere nella sua solita risata cristallina. Assottiglio gli occhi e gli lancio addosso la spugna che stavo usando.
-Ma dai! Mi hai inzuppato i pantaloni- afferma ridendo e non posso fare a meno di ridere anche io. Intanto esco dalla vasca senza neppure risciacquarmi scaraventando sotto di essa il mio nastro scuro per impedire a Jimin di vederlo, mi avvolgo in un grande asciugamano e dopo aver raccolto e buttato a lavare i miei vestiti, lascio Jimin da solo in bagno, fingendo un broncio sulle mie labbra appena incrocio i suoi occhi.
La mattina seguente, appena apro gli occhi, brividi e forti immagini di essere stato baciato e toccato riaffiorano dal mio subconscio. Impreco mentalmente e mi raddrizzo nel letto rendendomi conto di avere il pigiama in seta indaco completamente aderente al petto, madido di sudore.
Forse un incubo?
Dall'immenso finestrone i primi spiragli di luce accarezzano gli oggetti nella stanza. Devono essere circa le cinque del mattino.
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Roxanne ~ VKOOK
Fanfiction-...Non vuoi forse fare quello che il tuo ricco cliente desidera?- Ingoio a vuoto della saliva, ho la gola così secca e questo ragazzo non fa altro che accrescere la mia sete. Quell'evidente frase sarcastica cerca di farmi dubitare della mia precede...