Camminando così a lungo abbiamo scoperto che i mocassini e i tacchi alti stanno molto meglio in un falò, tra la legna da ardere.
Quell'ora di cammino si è triplicata grazie all'incapacità di metterci d'accordo su quale scorciatoia percorrere per arrivare il più presto possibile a Seul e grazie all'indubbio istinto di Jackson ci siamo persi più e più volte.
Arrivati in centro a fine serata riusciamo a rifugiarci per un soffio in un ostello, prima che suoni l'allarme del coprifuoco.Lo stanzone dei letti è enorme: file e file di brandine posizionate a castello si estendono a vista d'occhio, le femmine sono separate dai noi maschi per mezzo di una misera tendina rosa sbiadito, talmente logora da essere anche semitrasparente, e le luci sul soffitto di tanto in tanto singhiozzano dei raggi luminosi. Jimin ora non si chiede più il perché costi così poco pernottare in questa sottospecie di stalla.
Mentre fisso il soffitto, incerto che la brandina regga il mio peso senza schiacciare al suolo Jimin che sta sotto, la mia mente viaggia a qualche settimana prima: la mia fronte madida di sudore, il nastro sui miei occhi, il tango che con la sua melodia avvolgeva l'intera stanza, i suoi baci caldi e umidi sul mio collo, il suo respiro pesante sul mio collo, i miei ansimi, le sue labbra piene sulle mie e le sue mani gelide sul mio sesso. Sento qualcuno ai piani bassi muoversi e riapro gli occhi ricordandomi di non essere da solo nella mia stanza.
Chissà se lui è venuto a sapere della notizia...
Ovvio che sì, tutti i notiziari ne parlano, perché non dovrebbe? Che diavolo di domande mi faccio?
Come se a lui potesse importare qualcosa di me.Mi maledico mentalmente per l'ennesima cavolata che attraversa la mia mente e mi giro sul fianco destro. Un vecchio bacucco sta guardando ossessivamente attraverso quella tenda inutile e si sta procurando piacere da solo.
Persino lui, al momento, ha una vita sessuale più avvincente della mia.
Il giorno dopo ci svegliamo tutti molto presto, stancamente ci laviamo e cambiamo. Inizia subito la ricerca di un nuovo lavoro; non abbiamo nemmeno un attimo da perdere, dobbiamo rimboccarci le maniche e uscire da questa situazione al più presto.
Yoona e Krystal riattaccano con il loro giro di telefonate, mentre io, Jimin e Jackson decidiamo di uscire fuori dall'ostello e cercare annunci per lavori in tutta Seul. Così, per semplificarci la vita andiamo direttamente all'Ufficio del Lavoro.
Dopo aver passato mezza giornata in sala d'attesa, un omino grassottello e dall'aria amichevole ci riceve e gli spieghiamo con estrema sincerità la nostra situazione attuale. Gli occhiali tondi gli scivolano sul naso e mentre sospira dispiaciuto inizia a zampettare sulla tastiera del suo computer.
-Se non avete titoli di studio superiore o perlomeno un curriculum vitae la situazione va di male in peggio... Posso darvi qualche impiego da babysitter e dogsitter, ma niente di redditizio. Ormai il mondo del lavoro qui in Corea del Sud dovete sapere che è un incubo per chi, come voi, si è fermato agli studi elementari...- Enuncia tristemente, dopo aver letto sullo schermo probabilmente notizie negative per noi, con la tenerezza di un padre. Ci dà un paio di contatti e poi Jimin gli lascia il suo numero per qualsiasi novità.
-Io a fare il babysitter sarei proprio sprecato! Avete visto i miei muscoli? E il mio viso dai lineamenti sexy? No, no, non se ne parla proprio. Mr. Polpetta non ha nemmeno accennato alla carriera artistica! - Esordisce Jackson mentre continuiamo a camminare senza meta per la città.
-Per non parlare del mio indiscutibile lato B!- Urla sculettandoci davanti. Una BMW blu gli passa sotto il naso e per poco non lo investe. Non posso fare a meno di sporgermi per vedere chi c'è all'interno, ma i finestrini oscurati rendono vani i miei impegni.Da quando sospetto che Mister X sia un cheabol mostro interesse per le famose auto blu destinate agli imprenditori e politici di successo, le quali sembrano spuntare un po' da tutte le parti ultimamente. E' proprio vero che quando ti fissi su una cosa la vedi, o ti sembra di vederla, ovunque.
-Vi prego, ditemi che almeno voi tre per una volta vi siete resi utili- Pronuncia Krystal appena ci sediamo sul letto difronte a quello in cui stanno lei e Yoona. Si massaggia le tempie convulsamente per poi trucidarci con lo sguardo.
-Senti cosa, non ti credere che abbiamo giocato tutto il giorno! Una polpetta ci ha dato dei contatti per fare da babysitter! Ti rendi conto?! Babysitter! Il mio didietro si sente ancora offeso per un tale oltraggio- Risponde Jackson con una sfacciataggine che scema proporzionalmente a quanto Krystal fa rimpicciolire i suoi occhi, fino a ridurli a due sottili fessure.-Io scrivo il necrologio- Scherza Jimin.
-Io scavo la buca- Lo accompagno.-Dai su, smettetela- Yoona sorride e fa roteare gli occhi appena vede la mora scattare in piedi e assalire il malcapitato.
Nel trambusto della scenetta comica Jimin riceve una chiamata dal tipo paffutello di questa mattina, dopo alcuni andirivieni di linea e campo vedo il mio amico saltare di gioia e con un sorriso a trentadue denti ringraziare il signore inchinandosi, come se lui potesse vederlo.
A quanto pare abbiamo un lavoro.
La mattina dopo, alle sei, siamo già davanti al cancello di questa reggia immensa, in aperta campagna, senza aver ben capito per cosa siamo stati ingaggiati. L'omino ha accennato al telefono che questo è un lavoro per cui non era stato richiesto alcun titolo di studio e che la notizia era fresca di giornata, una vera manna dal cielo.
- A me questo posto mette i brividi- mi sussura Jimin, ingoiando della saliva rumorosamente.Inquietantemente l'alto cancello in ferro battuto si spalanca e iniziamo, incerti, a camminare verso l'enorme villa bianco panna davanti ai nostri occhi, che contrasta vistosamente con il verde della vegetazione circostante. L'architettura esterna dell'abitazione è comunque piuttosto modesta; senza troppi fronzoli e strane teste di gargoyle che sbucano da ogni dove. Sembra avere quattro piani, al piano terra un colonnato è anteposto al portone in mogano, l'accesso alla villa è piastrellato in marmo, noto che anche gli alberi qui attorno sono stati piantati e potati in modo schematico e razionale.
Ogni passo che faccio mi sento sempre più povero.
Questa reggia è uno schiaffo alla povertà.Mentre sono tra le nuvole, osservando con gli occhi di un bimbo tutto quanto, arriviamo al portone, dove ci riceve quello che sembra essere un uomo sulla sessantina in un completo scuro, molto elegante.
Pure il maggiordomo! Ora capisco perché siamo stati assunti tutti quanti: qui certamente vogliono decine e decine di persone alla loro mercè.
Razza di gente nata col cucchiaio d'oro in bocca.-Benvenuti ragazzi nella modesta residenza della famiglia di Park Jun Geum, io sono il governante Jung Dong Hwan e voi da oggi sarete gli accompagnatori dei signorini. Seguitemi, vi faccio fare prima un giro della casa e vi spiego nel frattempo nozioni che farete bene a memorizzare- Annuncia con tono autoritario e per nulla amichevole. Mentre lui parte con passo spedito con gli altri mi scambio occhiate confuse e scettiche.
Accompagnatori di che?
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Annyeonghaseyo!! ^-^
Allora che ne dite? Penso che con questo capitolo siano piuttosto evidenti le mie intenzioni... Comunque sia, ammetto che le cose possano essere state affrettate, forse un po' troppo, ma spero di non aver esagerato.
See you soon :3
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Roxanne ~ VKOOK
Fanfic-...Non vuoi forse fare quello che il tuo ricco cliente desidera?- Ingoio a vuoto della saliva, ho la gola così secca e questo ragazzo non fa altro che accrescere la mia sete. Quell'evidente frase sarcastica cerca di farmi dubitare della mia precede...