Capitolo 4.1 - Il Tempio ✅

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Stella si massaggiò le tempie con le palpebre semichiuse, tentando di bloccare ciò che effettivamente avrebbe voluto rispondere a suo padre dopo quell'affermazione priva di ogni senso logico.
Camminava avanti e indietro, quasi a creare un solco sul pavimento.

I due giovani le apparivano tranquilli, come se quell'uomo, che l'aveva cresciuta con tanto amore e affetto, non fosse d'improvviso impazzito, ma anzi avesse detto la cosa più naturale e sensata del mondo.
Lei invece respirava affannosamente, il cuore le batteva a mille e le spalle le tremavano leggermente.

Osservó per l'ennesima volta il terzetto che si trovava davanti, scuotendo la testa, per ripetere nuovamente gli stessi gesti a oltranza.
Questo siparietto andò avanti per almeno dieci minuti, nel profondo e totale silenzio; i tre attendevano infatti la reazione verbale della giovane, che provó infine ad aprir bocca, per trovarsi a richiuderla subito dopo, non sapendo in realtà come comunicare in modo carino ciò che pensava.

«Estrella...» tentò di parlarle Mercucio, immediatamente bloccato da Lucio, che lo fulminó con uno sguardo intimidatorio che stava a significare "non azzardarti, ci penso io!"
«È inutile che guardi così Mercucio: non mi sta simpatico, ma è giusto che Stella abbia le dovute informazioni, come noi d'altronde. Io so ben poco di tutta questa storia: quella di farmi giungere qua è stata l'ultima volontà di mia madre, ecco perché, seppur con un certo scetticismo, ho deciso di assecondare quelle poche righe che mi ha lasciato!» affermò Michele, alquanto spazientito.

La ragazza intanto fissava intensamente proprio Mercucio, intimandolo con gli occhi a terminare quella frase lasciata in sospeso. Fu allora che l'uomo, resosi conto dell'irrequietezza della figlia, decise di intraprendere il racconto che aveva bloccato prima dell'arrivo dello spagnolo.

«Tesoro, è una lunga storia da raccontare, per cui siediti e ascoltami.» Aveva usato un tono mansueto, come se stesse parlando a un animaletto da compagnia; si era rivolto solo alla figlia, ignorando i due ragazzi seduti ai due lati opposti del divano.
Lei sbuffò, evidentemente scocciata da quel giro di parole, e si sedette nel mezzo, creando così una barriera naturale tra i due bifolchi. Non avrebbe retto un secondo di più il loro astio: Luca era scomparso e non si sarebbe data pace fino a quando non avesse saputo cosa gli era successo.
Come poteva suo padre non capire? Le stava solo facendo perdere tempo prezioso.

Stella, infatti, era fortemente convinta che il suo amato fosse ancora vivo, se lo sentiva nelle vene.
«Inizio col precisarti che, ahimè, sono convinto che Luca sia morto. È inutile che ci giri troppo intorno. Ti prego di accettarlo, perché dovrai affrontare con la giusta lucidità prove assai ardue. So che sarà...» ma la rossa non riuscì più ad ascoltare quelle parole.
«Luca non è morto!» gridò al padre con tutto il fiato che aveva in gola, stringendo forte le mani a pugno, spingendo così forte sulle ginocchia, scoperte dal pantaloncino da corsa, da non lasciarvi defluire il sangue.

Lucio non demorse e, comprensivo, le si inginocchiò davanti, cercando di inchiodare le iridi di lei con le sue e, avvicinando la propria mano verso la guancia della ragazza, tentò di farle una carezza, dalla quale lei si scostò stizzita. Rassegnato, rilasciò un sospiro desolato, provò poi a spiegarle quanto ai suoi occhi fosse chiaro e indissolubile.
«Tesoro, so che non vuoi accettarlo, ma aihmè è la triste realtà dei fatti. Il luogo in cui è finito rappresenta la morte certa per qualsiasi essere vivente», asserì con voce spezzata, cercando di capire come avrebbe fatto a riferirlo a sua madre. Luana aveva già perso un marito per mano di quei demoni, come avrebbe reagito alla notizia?
Sarebbe stato di certo uno strazio per lei: come avrebbe potuto riprendersi anche da quella batosta?

Lucio venne riscosso dall'ennesimo grido di Stella.
«Tu sai dov'è finito?»
Era sconvolta.
«Sì, tesoro mio, e so anche che è un bene che non ci sia finita anche tu. Devi sapere come stanno le cose e sono pronto a spiegarti tutto», mentì lui, cosciente del fatto che avrebbe omesso molti particolari. Lei lo osservò poco convinta, ma finalmente accettò senza contraddirlo, pronta ad ascoltare ogni singola parola.

Sun and Moon - TRILOGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora