Il sole stava tramontando davanti ai loro occhi, rischiarati da quella sottile linea dorata all'orizzonte, la quale era tutto ciò che rimaneva dello splendente astro, mentre calde sfumature purpuree andavano a dipingere il cielo crepuscolare, nel quale comparve un'unica solitaria stella, un piccolo puntino bianco disperso nel profondo blu che si diramava invece sopra le loro teste, pronto ad accoglierne infinite altre.
Stavano percorrendo da circa tre ore una sperduta stradina malamente asfaltata, grazie alla quale si erano lasciati alle spalle l'altopiano Tibetano, alla volta della resa dei conti. Avevano preso ormai atto di aver a loro disposizione nient'altro che tre miseri giorni per giungere alla meta e il rischio di mancare la notte dell'allineamento era palese; purtroppo per loro, Saturno non era riuscita del tutto nel suo intento di accelerare i tempi senza sforare oltre il ventisei agosto, giungendo erroneamente a ridosso della data.
A discolpa della povera ragazza vi era la sua impossibilità ad allenarsi come tutti gli altri, nel periodo trascorso nell'altra dimensione, sulle sue capacità acquisite e non aveva giustamente ben calibrato il salto temporale."Questo trabiccolo puzza, amore!", si lamentò Vanja spezzando loro malgrado il gradito silenzio, approfittando del proprio malessere per arpionarsi a Gavin e sprofondare il viso nell'incavo del suo collo, inspirandone a pieni polmoni quel profumo inebriante.
Non era affatto felice di come il proprio compagno si fosse premurato di quella ragazza dal guardaroba discutibile. Sì, il momento era catartico, ma ella avrebbe comunque preferito che il bel bruno avesse mantenuto un maggior contegno, soprattutto considerando che la ragazza in questione era in quel frangente coperta solo dalla felpa ch'egli le aveva gentilmente prestato.Il povero Giove d'altra parte, iniziava a sentirsi confuso: si domandava se concedere il suo corpo alla sua Vanja avrebbe potuto placare quel fiume di incertezze, resettando i suoi pensieri, i quali non ne volevano sapere di smettere di tediarlo.
Egli non era difatti in grado di togliersi le splendide rotondità di Sarah dalla testa, quelle morbide linee che ne disegnavano un corpo ammaliante, valorizzato dalla morbida e candida pelle, e questo era un problema non indifferente per il ragazzo, dato il suo sentito amore per la bella Venere, la quale in quel momento gli stava tastando l'addome con fare languido e possessivo, intensificando la tangibile frustrazione di lui.Egli era conscio dei suoi sentimenti verso quella ragazza dall'animo un po' scontroso, aveva sognato per così tante notti la sua chioma color corallo prima del loro nuovo incontro, che era sicuro di non poterne più fare a meno.
Era però al contempo invaso dalla lussuria per le splendide forme di Saturno, la quale gli appariva ancora in mente senza alcun velo a celarne l'eterea visione, tacitamente grato di aver avuto la possibilità di ammirarne la spropositata bellezza; per un povero verginello in preda agli ormoni quale era, non fu semplice reprimere l'impulso di andare da lei, seduta nel sedile dietro, e denudarla con le sue smaniose mani, scaturendo così scintille incandescenti.Trasse un sospiro di frustrazione, che Vanja prese come incoraggiamento a intensificare i suoi gesti, cogliendone subito l'erroneo invito e aumentando il ritmo con cui lo stava accarezzando, incurante di chi si trovava con loro; voleva rivendicare quel che era suo, dimostrare a Sarah che Giove era già impegnato, cercando così di cancellare la mattinata appena trascorsa anche dalla mente del ragazzo.
In realtà a Saturno non importava alcunché del malaugurato giovane.
Infatti era impegnata a valutare le tempistiche seguite in quel periodo, studiandone meticolosa ogni cavillo. Quello sbalzo temporale aveva disorientato anche gli altri ragazzi, i quali si erano esaltati di quella sorprendente occasione, fiduciosi del fatto che sarebbe stato epico viaggiare nel tempo, ma dovettero ricredersi, dato quanto fosse stato in realtà spossante. Tutti loro infatti si sentivano più distrutti che mai, avendo affrontato un fuso orario fuori dal comune, il quale li aveva a dir poco affaticati.
Per loro fortuna, o sfortuna a seconda del punto di vista dal quale la si guardava, avrebbero avuto modo di riposare durante il lungo tragitto che li separava dal tempio.
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Sun and Moon - TRILOGIA
FantasyPensava di sapere tutto sulla propria esistenza, eppure nulla era quel che le sembrava... Sconvolgimenti, pericoli, nuove conoscenze, perdita di affetti a lei cari, tutto per assolvere un compito importante, dettato da un fato scelto dai propri geni...