Capitolo 28.1 - Verità

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L'uomo si portò a due passi dal gruppo, furente in volto.

Poche volte Sarah lo aveva visto in quello stato, perché il suo maestro era in realtà una persona assai equilibrata.
Quando però c'era di mezzo la salvaguardia del mondo, non badava a tentennamenti, anzi prendeva in mano la situazione rimproverando senza remore colui, o come in quel caso, coloro che si lasciavano sfuggire il vero obiettivo.
Egli era già piuttosto spaesato da quanto avvenuto al tempio, sconvolto che i piani fossero andati a farsi benedire, per poter accettare quei futili battibecchi.

Era giunto dai ragazzi attratto dal baccano, il che per un certo verso si era rivelato utile; infatti Luchman si era trovato catapultato in una zona del bosco che non avevano mai visionato nei giorni trascorsi in quella dimensione, tale dislocazione sicuramente dovuta alla rapidità con la quale le due ragazze si erano dovute prodigare a reagire, creando il portale dimenticando di pensare anche ai dettagli, ossia far comparire il gruppo nella stessa area.
Ciò non toglieva l'irritazione provata nel constatare che quegli schiamazzi erano causati da screzi: quei ragazzi non volevano proprio capire l'importanza dell'unità e del gioco di squadra, comportandosi come dei ragazzini.

Se Samir comunque si era materializzato nell'ignoto, Michele invece era apparso poco distante dalle rovine.
Mentre il professore si stava perdendo nell'ennesima ramanzina, lui ripensò a quanto avvenuto poc'anzi.
Si era ritrovato a terra, il terriccio a contatto con la sua guancia, frastornato e debole. Appena rinsavito, si era preoccupato per Stella, chiedendosi come avesse fatto Alex a essere ancora vivo. Sapeva quanto quel dettaglio l'avesse sconvolta, lui stesso lo era: aveva visto il mezzodemone morire con i suoi occhi, com'era riuscito a presentarsi dinnanzi a loro nel pieno delle sue forze e della sua arroganza?
A ogni modo, aveva provato a cercare la rossa in lungo e in largo, non riuscendo però a scorgerla da nessuna parte, fino a quando non fu lei stessa ad andargli incontro, le ciocche ramate libere da qualsiasi costruzione. Aveva una strana luce nello sguardo, un bagliore che gli fece mancare il fiato.
Quando ella lo raggiunse si sforzò a riprendersi, chiedendo alla ragazza dove fosse il resto della comitiva, dato che nessuno dei propri compagni si era imbattuto sul suo percorso, ma lei con un'alzata di spalle aveva ignorato il problema, prendendolo per mano e asserendo che doveva dirgli qualcosa di molto importante.

Fu così che, pochi minuti dopo, erano appartati sulla riva del lago, soli e tremendamente vicini, intenti a perdersi uno negli occhi dell'altra. Il cuore di Marte aveva assunto un battito accelerato, sentiva che finalmente sarebbe riuscito a posare le sue labbra su quelle di lei. Si sentiva però pervaso da una sgradita sensazione, assalito da strani pensieri. Come era possibile che ella avesse cambiato in quel modo i suoi atteggiamenti? Era ormai certo che la ragazza lo vedesse solo come un amico, per cui non sapeva spiegarsi per quale arcano motivo aveva mutato così tanto la propria visione al riguardo.
Quelle remore vennero però spazzate via da Stella in un battito di ciglia, con quel bacio ardente, infuocato, che Marte aveva accolto preso com'era dalle sue voglie represse, non pentendosi di quella sua impulsività; egli sentiva ancora sulle labbra quel sapore dolciastro che permeava ormai la sua bocca e non avrebbe più voluto cancellarlo.

Scrollò la testa e tornò alla realtà, richiamato dalla rabbia di Tharja; ella stava difatti inveendo contro la rossa, incurante dei concitati rimproveri di Samir.
"Tu... tu... ti rendi conto che mi hai fatto anche tutto un discorsetto sulle infinite possibilità che avrei avuto con lui in futuro?", le rinfacciò la mora, livida in volto.
Si sentiva tradita, offesa, risentita.
"Ho detto basta, ragazze! State facendo un gran frastuono!", si intromise l'egiziano.
"In realtà sta facendo tutto lei, io non credo di aver fatto nulla di male. Sono mesi che sto accanto a Michi, avevo voglia di farci un giretto, che sarà mai?", canzonò lei, lasciando tutti interdetti. Tutti eccetto Marte, che parve colpito da una folgorazione.

Sun and Moon - TRILOGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora