Stavo giocherellando con i suoi buffi riccioli quando stappò la birra. Eravamo ad un parco con i tavoli di pietra completamente privo di persone, come se fossimo gli unici rimasti in città e l'autunno ci stesse trascinando nell'oblio come una corda legata ad un'auto. Faceva freddo, tirava un vento del cazzo. E lui aveva una gran faccia tosta a volersi ubriacare già di pomeriggio, eppure non gli dissi nulla. Fece un sorso dalla Heineken e si voltò verso di me: "L'anno scorso me la sognavo una birra così cazzo" disse. Mi accesi una sigaretta e rimasi a guardarlo mentre beveva. Erano le 4 e non c'era traccia del sole, c'erano solo panchine vuote e un gatto randagio. "Tu lo sapevi che ti fa male bere? E che non è una soluzione hai tuoi problemi? Perché lo fai? Non ha un senso." mi guardò infastidito "Tu lo sai che non me ne frega un cazzo, lasciami bere in pace Cristo!Mi piace il gusto Laura, sennò non mi sarei comprato una cazzo di birra di merda" Non era più lo stesso da un po' e le settimane che aveva passato precedentemente erano state composte da 2 o 3 birre al giorno e erba. Appoggiai il viso alla sua spalla ma mi scostò: "Hai presente quella ragazza di 4^ con i capelli biondo cenere?" "Si perché?"
Bevve.
"Non riesco a non guardarla, ti giuro che mi è impossibile, mi sono perso completamente"
Non mi incazzai.
"Quindi è per questo che non mi baci più?"
"Esatto"
"Esatto"
Sospirai: "Ti piace molto vero?" Spensi la sigaretta.
Lui annuì quasi rassegnato al fatto di non poterne più uscire.
"È più bella di me?"
"Che cazzo di domande fai Laura?! Ovvio che non lo è ma ha qualcosa che mi colpisce"
Mi alzai e presi la mia borsa. Non mi è mai piaciuto prendere e andarmene ma in quel momento la ritenevo l'unica cosa da fare.
"Dove vai?"
"Me ne vado a casa"
"Ma dai non è nulla, mi passerà"
E mi allontanai non senza prima accendermi una sigaretta.
Ero ormai arrivata alla consapevolezza di non voler restare lì. Ero arrivata alla rassegnazione che non avevo più voglia di stare a sentire le cazzate degli altri e tanto meno le sue. Che non ero incazzata non ero delusa, ero solo stanca.
Correvano brutti tempi e l'autunno mi trascinava verso l'oblio ma al posto della corda la macchina mi passava addosso.