Gli scrissi alle 9:46
C'era un treno che partiva alle undici.
E io avevo una valigia blu piena di vestiti e sigarette.
Andai in stazione, aspettai mezz'ora e aveva visualizzato alle 10.
10:02 "Sono stanco e sono già a letto"
Penso mi scese una lacrima.
10:03 "Prendi una borsa e corri da me, ti aspetto ho due biglietti ce ne andiamo via. Io e te come volevamo fare un tempo"
Visualizzò.
"Laura sono le dieci, non prenderò di certo un treno adesso sono stanco dai"
Gli scrissi che l'avrei aspettato, ma il messaggio non lo lesse e così pensai che avesse cambiato idea e che sarebbe venuto di corsa a cambiare vita e scappare.
E aspettai cazzo, vi giuro che aspettai cazzo.
Ma alle undici il treno mi sfrecciò davanti e io rimasi seduta sulla panchina della stazione a tremare dal freddo. Che avrei potuto fare? Non ci sarei salita da sola. Non ci sarei mai salita da sola cazzo.
Andai sotto casa sua di corsa quasi. E lo chiamai, si affacciò alla finestra.
11:37 "Vai a casa cazzo, cosa ci fai qui?!"
"Andiamo via porca puttana, c'è ne andiamo e lasciamo tutto qui"
"Vai a dormire Laura cazzo!"
E rientrò.
"Ma io ti amo cazzo! Come fai a lasciarmi qui al freddo con una valigia di merda"
Tu mi ami lo so, solo che non mi permetti una possibilità"
Stavolta aprii la finestra: "Io non ti amo Laura. Quante volte dovrò dirtelo ancora?! Per una volta che riesco a godermi la vita non mettere in mezzo le tue cazzate da tredicenne porca puttana esci dalla mia vita cazzo!"
Corsi via. Cosa avrei dovuto fare cazzo?
E si, tornai alla stazione...
Facendo finta di nulla con le lacrime agli occhi.
Ma stavolta non presi il treno caro lettore, ci finì dritta sotto. Inutile dirti che fino a quel momento non avevo preso mai una decisione così giusta.
"Sulla nostra terra noi possiamo amare in realtà solo con il tormento e solo per mezzo di del tormento"