"Dopo di te non c'è nulla.
Non c'è il vuoto, non c'è strada
non c'è nulla.
Non ci sono risate, non ci sono litigi e non ci sono lacrime. Non c'è musica, non c'è ispirazione e non c'è luce. Sei l'unica cosa, in questo cazzo di mondo che non si sostituisce e non si compensa.
Non si può scrivere di te perché non c'è nessuna parola così grande per racchiuderti.
Sei tutto e non sei niente, e mi fai sentire altrettanto".
Ed è quello che avrei voluto dire, che avrei dovuto pensare e che avrei dovuto gridare.
"Dopo di te non c'è nulla,
non ci sono colori e niente ha una forma.
È tutto un grande scarabocchio, un capriccio, un errore e un orrore.
Non ci sono pensieri, non c'è rumore, non ci sono luci. Il mondo senza di te fa un fottuto schifo porca puttana"
Ed è quello che effettivamente pensai, quando ti vidi sotto il portico.
Eri lì a due passi ed era come se ci fossero interi universi nello spazio che ci separava.
Così ti venni incontro e tu ti tolsi la cuffia
Ti guardai: "Dopo di te non c'è nulla" e me ne andai.
Bukowski diceva: "Se inizierò a parlare di amore e di stelle, abbattetemi"
Ma non ho mai capito se intendesse che parlare d'amore è poi ridicolo. Ma penso dicesse proprio questo.